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Gli occhi di Hinata scorrevano tra gli articoli che stava leggendo, tutti dicevano più o meno la stessa cosa:

fuoriuscita di petali e sangue, senso di vertigine, senso di soffocamento ecc.

Ma la cosa che più colpì Hinata fu la frase:

Se il sentimento non verrà ricambiato la vittima morirà soffocata dal sangue e dai petali.

Inizialmente Shoyo non ci volle credere, si rifiutava categoricamente di anche solo credere che sarebbe morto per un semplice amore non corrisposto, ci vollero almeno dieci minuti prima di realizzare che tutto questo stava succedendo a lui e che non era tutto solo un brutto sogno, si accasciò sopra al tavolo con le dita fra i capelli e le lacrime agli occhi

- morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò morirò moriró-

Era l'unica cosa a cui Shoyo riuscisse a pensare. Ovviamente aveva anche cercato su internet le possibili cure ma, visto che la malattia era rarissima al momento era conosciuto solo una cura che consisteva nel farsi estrarre chirurgicamente i petali ma così facendo il paziente non avrebbe più potuto provare emozioni, Hinata non riusciva in nessun modo a pensare a una vita senza emozioni, senza più provare il minimo sentimento, così scartò subito la soluzione. Un altro modo era quello di dichiarasi a Kageyama e sperare che lui ricambiasse i suo sentimenti, ovviamente non sarebbe mai successo. L'unica soluzione era quella di...morie. A quel punto Hinata non sapeva che fare così, in preda al panico uscì dalla biblioteca, arrivò davanti alla professoressa e gli chiese se poteva andare a casa visto che /""si sentiva poco bene""/  ovviamente dovette telefonare a sua madre che si trovava ancora al lavoro, lei acconsetí. Shoyo si stava dirigendo verso l'uscita, non si accorse che Yamaguchi lo aveva notato, subito gli corse incontro domandandogli "Hey...come mai vai verso l'uscita? Lo sai vero che la pausa pranzo è quasi finita?" Per poi aggiungere un "Oh hey, ti senti male? Sei molto pallido" Hinata forzò un sorriso e gli rispose "Hey Yams, non mi sento molto bene e sto andando a casa" notando la faccia preoccupata di Yamaguchi subito il mandarino si affrettò a aggiungere "stai tranquillo, sono sicuro che mi basterà un po' di riposo" ovviamente mentí. Yamaguchi che si era tranquillizzato sorrise e salutò l'amico per poi tornare dal suo Tsukki. Per la strada verso casa Hinata continuava a pensare a cose come

-Lo devo a mia madre ma come?-
-Mi crederà?-
-Accetterá la mia decisione di non fare l'intervento?-
-Lo dico a Kenma?-
-Lo dico a Natsu?-

L'unica nota positiva di tutti questi pensieri è che lo distraevano dall'enorme fatica che stava provando in quel momento, come biasimarlo? In fondo era da quella mattina che non mangiava, la sera aveva dormito male e in più aveva da pochissimo tossito petali e sangue. Appena arrivò a casa si gettò sul divano attendendo il ritorno di Natsu

-Diró tutto a Natsu ma prima lo dirò a mia madre, intanto farò un po' il vago-

Poco dopo si addormentò esausto dalla giornata.


















ANGOLO AUTRICE
Ciao come state? Come vi è sembrato questo capitolo?
Ma soprattutto
QUANTO È BELLO TOMIOKA?
Ciaoo~

hanahaki -kagehina-  AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora