Capitolo 1. Touchè
Mugugnai qualcosa di incomprensibile appena sentii suonare la sveglia del mio cellulare, lo cercai svogliatamente tastando il mio comodino. Appena lo trovai cercai di far smettere quel rumore assordante, ma non ci riuscii. "Cazzo" imprecai aprendo gli occhi, mi alzai sui gomiti afferrai il cellulare per poi spegnere la sveglia.
Scesi dal mio grande e comodo letto, che sembrava sempre più comodo al mattino presto, ed infilai le mie pantofole lilla pelose. Mi strinsi nel mio pigiama morbido ed uscii da camera mia, attraversai il lungo corridoio che portava al bagno. Sciacquai il viso e mi guardai allo specchio, avevo un aspetto spaventoso. I capelli somigliavano molto ad un cespuglio con la sola differenza che i miei capelli erano tinti di un rosso intenso ed i miei occhi azzurri erano contornati da un alone di mascara.
Mi ripulii dai residui di trucco e pettinai i capelli lasciandoli sciolti lungo la mia schiena. Dopo essermi lavata tornai in camera mia e trovai un bigliettino azzurro sulla mia scrivania, era di mio padre, quei biglietti azzurri erano solo i suoi.
-Scusami piccola Claire, sai che sono molto impegnato con il lavoro. Sono nel mio ufficio se vuoi salutarmi prima di andartene. Ti ho prenotato l'aereo a mezzogiorno, così farai tutto con calma. Buon viaggio piccola.-
Adoravo mio padre, tanto quanto adoravo mia madre. Forse era per questo motivo che avevano divorziato, erano troppo simili. Ormai erano più di due anni che si erano separati e mi ci ero abituata. Mio padre era il classico inglese, uomo d'affari sempre al lavoro. Michael Hunt era il suo nome e, anche se non si sentiva spesso ai telegiornali o non si leggeva sui giornali di gossip, era famoso nel mondo degli affari e stava cercando di far crescere sempre di più la sua impresa. Anche questo era uno dei molti motivi della separazione dei miei.
In ogni caso, io sono Claire Hunt, ragazza strana, dai capelli rosso scuro ed una grandissima svampita disorganizzata. L'unica cosa che davvero riuscivo a fare bene era vestirmi, avevo davvero buon gusto, ovviamente avevo preso da mia madre. Il suo nome invece è Jane Hamilton, ed è la donna migliore che io abbia mai incontrato.
Avevo preso da lei per il carattere, invece per l'aspetto fisico ero uguale a mio padre, così avevo deciso di tingermi i capelli di rosso, anzichè neri come quelli di mio padre. Lui era davvero un uomo affascinante, soprattutto grazie ai suoi occhi, azzurri come i miei.
Aprii il mio armadio e subito tirai fuori quello che avevo pensato di indossare dalla sera precedente. Mi infilai una canottiera blu morbida, i Jeans scuri, la mia felpa preferita che indossavo sempre durante i lunghi viaggi lunghi in aereo e le mie adorate vans nere.
Afferrai la borsa più grande che avevo e ci buttai dentro il cellulare, i trucchi, le cuffiette, il mio quaderno degli appunti, delle biro, il passaporto e misi il biglietto di mio padre dentro al cassetto, li tenevo tutti.
Scesi al piano inferiore, afferrai il cappotto e la sciarpa dall'appendino e li infilai prima di uscire nelle fredde strade di Londra durante il mese di Gennaio.
Mi incamminai verso il mio bar preferito proprio alla fine dell'isolato. Vivevamo nel Chelsea, uno dei più importanti quartieri della città. Entrai nel locale facendo tintinnare la campanella sulla porta, Eric, come al solito era dietro al bancone che serviva i clienti. Mi accomodai al solito tavolo, tirai fuori il mio quaderno e rilessi le ultime cose che avevo scritto. Era una specie di diario dove appuntavo e frasi migliori che leggevo o le cose che mi capitavano durante la giornata.
"Ciao Claire" Era la voce sempre allegra di Eric, il mio migiore amico a Londra.
"Ciao Eric" gli sorrisi chiudendo il quaderno e riponendolo nella borsa. I suoi occhi azzurri erano bellissimi ed insieme ai suoi capelli biondi facevano una combinazione perfetta, con il suo fascino flirtava sempre con tutte le clienti carine che entravano nel bar. Veniva spesso rifiutato e sgridato dal suo capo, ma altre volte riusciva a farsi dare qualche numero di telefono.
STAI LEGGENDO
Famous ||h.s.
FanfictionDetesto la parola 'famoso'. Ti priva di ogni sostanza. Non è come dire che sei una bella persona o una persona divertente. Tutto si annulla dietro la frase 'è famoso.' La detesto. -Harry Styles