Carovana

14 - Conoscere

(Ecco a voi una AI della simpaticissima Melinda) 😂🎀

Layla


«Interconnetterci, accettarci e fidarci. Prima di tornare in pista, sui materassi o tra gli attrezzi di scena, dob­biamo superare la sensazione di estraneità.» Melinda ribadisce con particolare determinazione questo concet­to, quasi come se volesse inciderlo nelle nostre menti. «Lasciamoci ispirare da un volto scono­sciuto, dalle percezioni che ci colpiscono a pelle, e poi scegliamoci e presentiamoci. Condividiamo un segreto e accoglia­mone un altro, promettendo di non rivelarlo a nessuno.»

Eh?

Stiamo per giocare a qualcosa di simile a "Obbligo o verità?"

Oliver grugnisce come un maiale mentre sbriciola tra i polpastrelli alcune foglie secche. «Sapevo che la sto­ria delle Pringles sarebbe saltata fuori, prima o poi.»

«Quale storia?» gli chiedo.

«Corinna, vieni qui» la richiama Melinda. «Tu ed io ci presenteremo in coppia a uno degli artisti del Fleurs. A te il compito di sceglierlo.»

La donna dalla pelle ambrata – la stessa che vidi giorni fa, intenta a parlare con quello che oggi ho scoperto essere il nostro capo – si alza e inizia a guardarsi intorno. In tutta sincerità, mi piacerebbe conoscerla. È una donna sulla quarantina, con un'espressione dolce che ricorda quella di una madre. Mi andrebbe bene confidarle un mio segreto. Ciò che però mi fa stringere le spalle e sperare che non mi scelga è l'idea di ritrovarmi anche con Melinda. Il giorno in cui le ho confessato di essere un'ubriacona mi è bastato e avanzato.

Corinna prende la sua decisione in un lampo. Indica qualcuno accanto a me. «Lui, il ragazzo con i capelli neri.»

No, perché sei così masochista?

Salvati finché sei in tempo!

Mi dispiace per lei, ma non posso totalmente biasimarla. Avrà scelto Lorenzo per lo stesso motivo per cui, quando lui e Ollie camminano per strada, le ragazze sbavano solo per lui. Ha un viso armonioso, dotato di una bellezza magnetica che attira lo sguardo. Un fascino mediterraneo, reso ancora più irresistibile da quell'aria bastarda e sofisticata che traspare dai suoi occhi taglienti e dalle iridi color cioccolato.

Lorenzo si alza senza protestare, si scrolla il terriccio dal fondoschiena e si avvia verso le due donne. Anche se sembra disposto a partecipare al gioco, non è così. È ermetico fino al midollo, poco incline a impegnarsi in attività che richiedono conversazioni con estranei. Sta detestando Melinda e Corinna, ma dal suo viso ri­lassato non si direbbe neanche questo. Lui odia il genere umano. Lo so per certo. Fingere è la cosa che gli riesce meglio. Ma ho fiducia. Un giorno tutti capiranno che Lucifero non vive all'inferno, ma qui, al Carova­na.

«Sbrodolo, ho s-sss-scelto te visto che hai la parlantina spedita. Almeno c-ci compensiamo.»

Sebastian — ilmiocapocapocapo — fa cenno a Ollie di avvicinarsi, e lui, appena sente l'invito, urla come un pazzo e si strofina le mani con entusiasmo.

«Addio, Fragolina! Vado a sposarmi!»

Con un balzo atletico, un rapido moonwalk all'indietro, in un attimo lo vedo già inginocchiato di fronte a lui, come un suddito davanti al suo re. «Al suo servizio, signorinello Powell» esclama, enfatico.

Sebastian — il miocapocapocapo — aggrotta le sopracciglia. «Signorinello Powell?»

«Preferisce signorone?»

Il mio capocapocapo non sa a cosa va incontro quando allunga la mano per stringergliela in un gesto formale. Lo capisce un attimo dopo, quando Ollie afferra le sue dita e le porta alle labbra, piazzandoci sopra un bacia­mano sonoro, seguito da occhiolini maliziosi, tipici di chi non vuole fare l'amicone da camerata, ma il fidan­zato da camera da letto. Sogghigno. Impossibile non farlo. Qui tutto sta prendendo una piega comica.

«Ti ho scelta, ma credimi, ho una buona motivazione.» La padroncina di Scorbuto si siede al mio fianco. So­spiro di sollievo quando noto cosa sorregge tra le mani: il tamburello di Namira.

Me lo porge e il peso della mia frustrazione per averlo lasciato in tribuna si allenta. In quel momento ero in­capace di intendere e volere.