two

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Erano solo le due e tra circa un'ora e mezza sarebbe passata a prendermi Rosie, dovevo decisamente darmi una mossa. Mi alzai dal letto e andai in bagno per farmi una bella doccia rigenerante dato che ero ancora abbastanza stordita.
Amo fare la doccia, amo sentire l'acqua calda scorrere lungo il mio corpo con musica di sottofondo e pensare, pensare e pensare. Uscii dalla doccia dopo una buona mezz'oretta, andai in camera per scegliere i vestiti da indossare per andare al museo e dopo aver buttato tutti i vestiti sul pavimento finalmente scelsi quelli che mi piacevano di più, un top nero, dei jeans skinny a vita alta con sopra della flanella per coprire le spalle dal freddo e un paio di all star alte. Non mi piace molto truccarmi quindi feci solo una linea di eye-liner sottile e passai un po' di lucidalabbra alla ciliegia sulle labbra.
Sentii squillare il cellulare sul mio comodino, era Rosie che mi avvisava che era appena arrivata sotto casa mia.
Scesi le scale velocemente e mi fiondai in macchina.
"Ehi, Sana! Come stai?" disse lasciandomi un bacio a schiocco in guancia.
"Bene e tu?" sorrisi.
"Bene, bene. Allaccia la cintura stupida che non voglio multe!" mi schiaffeggiò una coscia.
"Certo tassista di fiducia!"
Guidó per circa venti minuti e poi parcheggió in un ampio parcheggio davanti ad un enorme edificio rosso pastello.
Entrammo dentro e iniziammo a guardare dei quadri di Picasso, amo questo artista, è uno dei miei preferiti nonchè una figura di ispirazione per me.
"Rose che bello questo quadro, mamma mia" indicó La Guernica.
"È stupendo."
"Dai, ora passiamo avanti che arriva Van Gogh, il mio preferito" lanció un urlo che fece girare tutte le persone verso di noi e le tirai una pacca sulla spalla
"Fa' silenzio stupida!" .
Il primo quadro di Van Gogh esposto era La Notte Stellata e rimasi a bocca aperta, era semplicemente meraviglioso, sarei potuta restare lì a guardarlo per ore.
"Sana, vado in bagno, aspettami qui torno subito" mi disse Rosie, io annuii e mi sedetti ad osservare quel quadro, incantata.
"Posso?" sentii una voce femminile alle mie spalle.
"Certo, siediti pure", mi girai e vedi una ragazza non molto piú alta di me, aveva una cascata di capelli neri che le ricadevano dietro le spalle e un vestito bianco di velluto, sembrava un angelo.
"Anche tu ammaliata da Van Gogh?" ammiccò ai quadri.
"È una domanda abbastanza scontata, non credi?" risposi ovvia.
"Vero, sono proprio stupida! Sai disegnare?" chiese.
"Me la cavo" feci la finta tonta, prendendom gioco di lei. "E tu?"
"Sono proprio negata" rise
"Ma no dai basta un po' di pratica!"
Vidi Rosie avvicinarsi a noi e nel suo volto comparí un espressione al quanto sospetta vedendo la ragazza dai capelli neri al mio fianco.

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