eight

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Devo ammettere che lo sgabuzzino non era come lo immaginavo, era abbastanza ampio e aveva delle lucine colorate leggermente offuscate.
"Che si fa qui?" si fece rossa.
"Ah non lo so dimmelo tu" realizzare che ero sola con lei in questo sgabuzzino mi continuava a dare una stretta allo stomaco.
Mi guardó e poi venne ad abbracciami.
Poggió la testa tra l'incavo della clavicola e il collo e inizió respirare sul mio collo e questo mi fece rabbrividire.
"Ehi" risi, "spostati dal collo ti prego" .
"Altrimenti?" ribattè dandomi dei baci sulla guancia per poi scendere lentamente al collo.
"Altrimenti...altrimenti, non lo posso dire" socchiusi la bocca mentre continuavo a sospirare.
"Altrimenti ?" e inizió a
leccarmi il collo.
"Io...Momo...cazzo..." era una sensazione molto piacevole.
"Lo sai che sei bellissima?" smise di leccarmi il collo per guardarmi negli occhi.
"No non lo sono." puntualizzai.
"Cos'hai detto?" disse mentre si avvicinava al mio collo.
"Che...che non...che non sono bell-
ah! Momo c...cazzo" sospirai perchè aveva ripreso a leccarmi e baciarmi il collo più intensamente.
Mi prese i fianchi e mi fece poggiare alla parete che stava dietro di me e fece scorrere le mani fino al lato del mio collo avvicinandosi lentamente alle mie labbra, deglutii e socchiusi le labbra.
Vedendo le mie labbra socchiuse lei inizió a baciarmi e le posai le mani sui fianchi tirandola ancora di più a me.
"Ti va di andare di sopra?" mi domandò mentre sorrideva.
"Devo darti una risposta o fai tu?" le strinsi i fianchi.
"Devi darmi una risp...risposta" e il timer suonó.
"Portami di sopra."
Mi prese per mano e uscimmo da quello sgabbuzzino, alcuni ci chiesero che cos'era successo ma non rispondemmo nemmeno e segui Momo al piano di sopra.
Trovammo una stanza libera ed entrammo, chiudendo la porta a chiave.
Mi spinse sul letto per poi salire su di me.
"Avanti Momo scopami, che aspetti?", beh insomma, non mi aveva mica chiesto di portarmi qui per guardarmi negli occhi di certo.
"Avan..." continuai ma venni interrotta da un suo bacio.
Non avevo mai provato queste sensazioni, il mio stomaco continuava ad avere dei vuoti incredibili.
Mi tolse il top e il reggiseno lasciandomi il petto scoperto e inizió a baciarmelo, volevo di più ma mi faceva aspettare.
Fece scorrere le sue mani dal seno fino alle mie calze a rete, me le abbasso un po', mi alzó la gonna e inizió a strusciare le sue dita da sopra gli slip.
"Sei bagnatissima Sana" rise sulla mia pancia.
Continuó a strusciare le dita per un po' ma io le presi la mano e la portai sulla mia intimità e gemetti a quel contatto.
Inizió a toccarmi e dopo qualche minuto fece entrare due dita.
"Momo ahi, un attimo." la fermai.
"Che succede?" mi guardó preoccupata.
"È la mia prima volta." dissi.
"Scusami non lo sapevo...faró piano okay?" e io annuí.
Si portó un dito in bocca e poi lo fece entrare piano dentro di me, era una sensazione molto piacevole e iniziai a gemere.
Riprese a baciarmi mentre continuava ma io mi staccai e schiusi le labbra iniziandole a baciare il collo nel modo come aveva fatto lei prima con me e inizió a sospirare e ad andare piú veloce con il dito.
"Mom...Momo sto...sto..." balbettai.
Aveva capito cosa intendevo ma non si fermó ed era quello che volevo.
Venni sul suo dito e se lo portó in bocca.
"Sei buona Sana" disse con aria provocatoria, mi tiró su le calze a rete mettendosi poi al mio fianco per darmi un bacio a stampo.
"È stato bellissimo" le dissi.
"È vero" inizió a baciarmi in guancia,
"ti va di restare ancora un po' qui cosí parliamo un po' per conoscerci meglio dato che non so praticamente nulla di te?".
"Certo che mi va" arrossii.
"Parlami un po' di te" , mi chiese guardandomi negli occhi mentre mi teneva fra le sue braccia.
"Devo dire che sono molto dolce, mi piace l'affetto, non mi piace stare da sola ma allo stesso tempo non mi piacciono i posti molto affollati e poi ehm non saprei..
Dimmi qualcosa di te ora Momo Hirai" le baciai la clavicola.
"Anche io sono molto dolce, mi piace la pioggia e i fiori, mi piacciono i film horror poi mh..." la interruppi.
"Senti mi potresti dare il tuo numero di telefono cosí almeno ci continuiamo a sentire?" sorrisi.
"Certo" , mi diede il suo numero che segnai sul telefono e poi continuammo a parlare dei nostri interessi alternando gli sguardi ai sorrisi.

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