Capitolo 14: Avarizia

30 7 3
                                    

E' strano sentire Hayate lamentarsi.

Nonostante le ferite di solito cerca di fare il duro e trattenere il dolore.

Anche se in effetti questo taglio è parecchio profondo.

"Cerca di stare fermo" gli dice Takara facendo partire dei raggi luminosi dal palmo della mano, diretti verso la ferita di Hayate. A quanto pare è anche in grado di rimarginare istantaneamente le ferite. Cosa cavolo le è successo?

"Non è così che dovrebbe andare" inizia Hayate "sono io che dovrei proteggerti, non il contrario"

"Forse è arrivato il momento che questa cosa cambi no?"

"Sai benissimo che non sei in grado di proteggerti da sola"

"Ehi, non pensi proprio mai agli altri?!" si intromette Aiko "non vedi che tua sorella ti sta aiutando e tu non l'hai ancora ringraziata? Sei te quello che viene protetto qui, non il contrario"

"No, Aiko, ha ragione" dice Takara "io non sono in grado di badare a me stessa..."

"Takara..."

"Ma è proprio questo il punto: sono sempre io quella che viene protetta da tutti, sono sempre io quella che deve rimanere al sicuro e non perdere niente. Ma ora questo può cambiare, con questa sorta di... potere, sono finalmente in grado di fare io qualcosa per gli altri e non il contrario" gli scende una lacrima mentre continua a parlare "quindi sta zitto e fatti curare!"

Sarebbe un momento molto toccante, ma non posso fare a meno di pensare ad un altro  significato di quest'ultima frase e mi scappa un sorriso. Per fortuna nessuno lo nota.

"Che parole profonde" dice una voce familiare.

Guardiamo istintivamente tutti verso l'alto, continuando a girarci per cercare la provenienza della voce.

"Messiah?" dico io.

"Si Akira, sono io. Come potevo non assistere alla cancellazione del primo vizio umano?"

"La cancellazione del primo... Aspetta, vuol dire che sei qui?" chiede Ayumu.

"Non in forma materiale, ma si può dire che sia in mezzo a voi si"

"E cosa intendevi con quello che hai detto?" chiede Yuuta.

"Mi sembra piuttosto ovvio" inizia Messiah "la vostra amica era l'avarizia in persona cari miei! Sempre protetta dagli altri e teneva tutto per se!"

"Non è possibile!" interviene Aiko "Takara è la persona più gentile che conosca!"

"Si vede proprio che avete ancora molto da imparare; vedete, tutte le persone hanno dei difetti, nessuno è immacolato" continua con un tono divertito "nessuno a parte me ovviamente"

"Quindi non è un difetto la superbia?" chiede Miku con aria di sfida.

"Divertente che queste parole siano uscite proprio dalla tua bocca mia cara Miku, ma io mi attesto alla realtà dei fatti. In ogni caso la vostra amica ora è cambiata: vedete, i templi non furono costruiti solo per un'eventuale necessità di rimediare agli errori umani, talvolta vennero utilizzati anche per custodirne le parti migliori. "Takara", come la chiamate voi, ha solo trovato la parte di se che aveva perso ed è ora completa: ora non è più "avarizia", ma è diventata "generosità", se così si può dire, e con i suoi nuovi poteri è in grado di dare se stessa per gli altri. Oltretutto siete un passo più vicini al vostro obiettivo ora" conclude, prima che la sua voce svanisca. E' una sua abitudine fare entrate ad effetto e lasciare più domande che risposte prima di andarsene. 

Segue un attimo di silenzio.

"Beh ora questi insetti se la vedranno dura per riuscire a fermarci" dico per rompere il silenzio.



"Qualcuno ha qualche idea su come attivare il tempio?" chiede Miku.

Dopo che Hayate si è ripreso ci siamo subito diretti all'altare, pensando in qualche modo che Takara sapesse cosa fare. Ma sembra che qui intorno non ci sia niente che attiri la sua attenzione.

Poi però mi viene un'illuminazione.

"Credo di sapere dove dobbiamo andare" dico rivolto a tutti "seguitemi"



"In effetti quale posto migliore dell'Oceania per risolvere i problemi legati all'acqua?" osserva Ayumu.

In questo momento siamo davanti alla strana fontana che avevo notato poco dopo essere entrati nella cittadella. Non so come avevo fatto a non pensarci prima.

"Takara, prova a fare la tua... "magia" sull'acqua della fontana" le dico.

"E cosa dovrebbe succedere?" chiede Hayate.

"Se tutto va bene saremo più vicini a salvare il mondo" rispondo.

Ci allontaniamo tutti lentamente dalla fontana, continuando a guardare Takara che si avvicina ad essa. Si ferma ed allunga la mano "Beh, speriamo funzioni" dice prima di far partire la sua luce verde verso l'acqua.

All'inizio non succede niente.

"Complimenti Akir..." inizia Hayate, senza finire la frase.

Il simbolo in fondo alla fontana aveva iniziato a brillare di verde.

Sentiamo un boato.

Poi svengo.



Ci risvegliamo in superficie, in cima ad Uluru.

"Cos'è successo?" chiede Takara alzandosi lentamente "ce l'ho fatta?"

Nessuno risponde, mentre ci alziamo a nostra volta.

Guardiamo tutti verso uno stesso punto.

Da qui lontano non possiamo vederlo, ma in qualche modo possiamo sentirlo.

Il mare non è mai stato così pulito.

"Ragazzi, non vedo l'ora di andare in spiaggia quest'anno"

Overtime JourneyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora