Capitolo 3

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Sono fuori a fumare la sigaretta quando Ryan si avvicina a me: <<ragazza,ho notato che hai problemi con tuo padre e prima ti ho visto correre in bagno, cosa ti fa? >>domanda l'uomo davanti a me, <<non ti preoccupare Ryan, non serve che ti preoccupi per me tanto, appena farò 18 anni me ne andrò da qui>>dico guardandolo negli occhi ma lui continua, <<Lola, se tuo padre ti tratta male, ti picchia o abusa di te in qualche modo puoi dirmelo, io conosco tanti avvocati e persone che potrebbero aiutarti, ti lascio il mio biglietto da visita con il mio numero, quando hai problemi chiamami! >>esclama mentre mi da il bigliettino che metto subito in tasca, <<dove vorresti andare? >>continua a parlare, <<non lo so, vorrei solo andare lontano da qui>>ammetto mentre avvicino la sigaretta alla bocca.
La serata passa in fretta, si fanno le 2 di mattina e mi trovo fuori il ristorante in attesa che mio padre mi raggiunge ma nulla, entro nel locale per vedere dov'è ma non c'è traccia di lui poi, faccio l'unica cosa che mi viene in mente, chiamo Ryan
<<Pronto Ryan sono Lola, sono 20 minuti che aspetto fuori dal locale ma è sparito! Sai dov'è? Sennò devo chiamare il taxi per tornare>>dico mentre qualche lacrima calda bagna le mie guance, <<ma come? Non eri in macchina con lui prima? L'ho visto uscire e salire in macchina 10 minuti fa e pensavo stessi con lui! Aspettami ti passo a prendere>>dice e faccio come vuole lui.

10 minuti dopo
<<Davvero Ryan non ti scomodare, posso andare in un hotel non c'è problema, non voglio avere problemi poi con la tua compagna o comunque infastidirti>>comincio a parlare ma, non vuole sentire ragioni e nell'arco di 5 minuti sono dentro casa sua
<<Vieni accomodati, puoi dormire in camera mia io dormirò sul divano! >>dice mentre si muove per casa e, mentre mi accompagna in camera mi blocco e parlo:<<Ryan ti ringrazio molto per la disponibilità ma davvero, non ti scomodare dormirò io sul divano! >>ma l'uomo non vuole sentir ragione.
Dopo 10 minuti di discussione su chi doveva dormire in camera e chi in salotto mi arrendo sdraiandomi stanca sul letto.

<<NO, VATTENE... LASCIAMI STARE MARIA! >>sento urlare dall'altra parte della casa così spaventata scendo dal letto e appena entro in salotto trovo Ryan sdraiato sul divano che dorme e si agita nel sonno
<<Ryan, ehi Ryan svegliati... È solo un incubo>>gli sussurro piano scuotendolo e lui, lentamente apre gli occhi e mi guarda, <<Vieni sul letto dai... >>continuo a parlare mentre gli afferro la mano e lo trascino in camera
Una volta arrivati in camera, ci sdraiamo e mi sistemo bene sotto le coperte fin quando non sento un braccio stringermi in vita e una senzazione strana nascere in me

 My Father's BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora