Capitolo 6

1.5K 40 4
                                    

Decido di spiegare a Ryan quello che è successo ma lui sembra essere quasi assente
<<Ryan hai capito cosa ti ho detto? >>domando cercando di capire cosa gli passa nella testa ma lui sembra non gradire questo mio comportamento perché mi risponde in malo modo, <<ma tu, da me, si può sapere cosa cazzo vuoi? Che ti credi che dopo una notte passata a dormire nello stesso letto come due fidanzatini siamo amici? Tu per me non vali nulla,non mi interessa minimamente di te ne tantomeno di ciò che ti accade con tuo padre quindi, fammi il favore di andartene perché mi sei di intralcio, hai capito? HAI CAPITO SI O NO? >>sputa con rabbia queste parole tanto che io decido di non rispondere e mentre calde lacrime bagnano le mie guancie mi dirigo alla porta infine, senza voltarmi esco e lascio alle mie spalle Ryan, Ryan Holland.

TRE GIORNI DOPO...
Ryan Pov
<<Marcus mandami in ufficio il signor
Mitchell! >>dico al mio segretario che corre immediatamente da lui, <<signore mi stava cercando? Cosa le serve? >>parla ma non lo guardo neanche in faccia perché di lui poco mi interessa ma, appena alzo lo sguardo dal mio computer noto che ha gli occhi rossi e le sue mani hanno le nocche spaccate, <<cosa è successo Mitchell? Perché è ridotto in questo stato? >>domando curioso e preoccupato, <<nulla che le può interessare signore e ora, se non devo fare nulla me ne ritorno alla mia scrivania a finire quel progetto>>dice mentre si dirige alla porta del mio ufficio, <<va bene, puoi andare! >>lo congedo per poi alzarmi, prendere il cappotto e uscire anche io dalla porta pronto ad andare a casa di quell'uomo.
Dopo 20 minuti di macchina sono arrivato a casa sua, suono la porta ma non mi apre nessuno, <<strano, ci sono le finestre aperte>>dico tra me e me per poi avvicinarmi ad una di queste e sbirciare all'interno notando il salotto tutto a soqquadro.
Continuo a suorare per circa 5 minuti fino a quando si apre la porta e davanti a me compare Lola, la guardo bene e non posso credere ai miei occhi, ha dei lividi sul viso e sulle braccia scoperte noto dei tagli, provo a toccarla ma lei si sposta da me e decido di parlare, <<co-cosa ti è successo? >>domando mentre cerco di avvicinarmi ma lei zoppicando si allontana da me, <<nulla di cui lei si debba interessare signore, e ora con permesso devo sistemare arrivederci>>parla senza alzare lo sguardo e prova a chiudere la porta ma con scarsi risultati perché la blocco.
<<Ti prego Lola raccontami ciò che è successo! >>la incito a parlarmi ma lei si allontana e ormai senza speranza mi fa entrare in casa e accomodare sul divano, <<Signore davvero, non è successo nulla sono solo scivolata. Se cerca mio padre non c'è dovrebbe stare al lavoro quindi ecco, se non le dispiace se può andare, io devo sistemare e poi finire la mia valigia>>parla continuando a guardare basso, <<innanzitutto non mi dare del lei e inoltre non voglio nulla da tuo padre, oggi l'ho visto mal ridotto ed ho subito capito che qualcosa non andasse ecco perché sono qui e poi, ma dove vai? Devi fare la valigia per andare dove? >>parlo incurante del fatto che mi sto intromettendo in un rapporto padre-figlia, <<quindi ora ti interessa la mia situazione? Cosa fai, cambi idea a giorni alterni? Prima mi insulti e mi cacci di casa e poi ti intrometti nella mia vita di merda? Vattene, per favore vattene da quì, io non devo spiegarti dove vado perché non sono cazzi tuoi! >>dice lei con rabbia per poi aprire la porta di casa e invitarmi ad uscire

 My Father's BossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora