40.

108 9 0
                                    

<che ne dici di uscire un po'>
gus alza le spalle e non rispondere, eravamo chiusi in casa da ormai una settimana,
<siamo chiusi qua dentro da una settimana lo sai che amo passare le giornate intere a letto,con te, ma non so mi sta iniziando a stufare>
<puoi anche uscire da sola, io resterò qui.  in realtà non posso andare da nessuna parte da solo, poiché non conosco la zona>
<gus che hai? Sei triste da quando sei arrivato, non fai altro che impasticcarrti e  prendere non so quante dosi di coca,molly e non ne parliamo di quante canne di  fumi al giorno>
<non è successo niente>
<so che è successo qualcosa, non è normale che esageri così tanto con tutto,sai che puoi parlarmi> non risponde, si limita ad abbracciarmi per poi andare in balcone per fumare
<cazzo gus,rispondimi, parlami>dico piazzandomi davanti alla porta del balcone
<amy togliti dal cazzo> dice spostandomi sembrava infastidito dalla mia presenza
<scusami se mi preoccupo per te, scusami se ho paura che da un momento all'altro tu possa andare in overdose>
<piccola>dice accarezandomi la guancia con il pollice
<gus devi andarci piano,almeno provaci>
<ci proverò, te lo prometto>
<ti va di uscire un po'>
<no piccola, esci da sola io resterò qui>

Prendo le chiavi di casa una felpa ed  anche lo zaino; ci butto dentro un pacchetto di sigarette e l'accendino, ci infilo anche il mio quaderno e delle penne. In questo periodo disegnare mi rilassava

Vado al parchetto sotto casa,non volevo allontanarmi troppo

Era davvero strano, non lo vedevo cosi da tanto tempo e vederlo così faceva star male anche me, potevo leggere nei sui occhi che era successo qualcosa ma non voleva dirmelo mi sentivo totalmente inutile, di certo  non potevo costringerlo a parlare

mi siedo al solito tavolo di legno, li ci andavo sempre con i miei amici
Prendo il quaderno ed inizio a disegnare, nel frattempo accendo anche una sigaretta, anzi più di una

Resto al parco per un bel po' prendo il cellulare per controllare l'orario ed erano le dieci passate, merda, sono stata fuori casa per tutto il giorno. Chiamo gus per vedere se voleva qualcosa da mangiare, ma il telefono continuava a squillare a vuoto, come se fosse spento, mi incammino verso casa e mi fermo in uno di quei mini market aperti ventiquattrore su ventiquattro per prendere qualcosa da mangiare e fare la spesa per il resto della  settimana

<gus, sono tornata>non ricevo nessuna risposta così vado in cucina per poter posare la spesa, forse sta riposando così lo raggiungo in camera

<merda c'è un casino qui dentro,puoi aiutarmi per favore> mi avvicino a lui per vedere se stava dormendo, ma sembrava che fosse in uno stato di trans. Aveva le pupille super dilatate e continuava a tremare e sudare
<cazzo gus,quante pasticche di xanax hai preso>
<scusami per prima,ti ho trattato di merda> prendeva una pausa ad ogni parola che diceva, continuava a tremare non sapevo che fare, di solito ero io quella  che si   riduceva in queste condizioni e le altre persone si prendevano cura di me
<ora cerca di dormire>dico accarezzando delicatamente il suo capo

Ho passato la notte sveglia stesa per terra,accanto a lui,ad ogni piccolo movimento che faceva mi svegliavo per fortuna verso le due aveva smesso di sudare e tremare e finalmente dormiva sereno

Ormai sono le due del pomeriggio e gus sta ancora dormendo, non volevo  svegliarlo

suck my blood //LIL PEEP// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora