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ero di nuovo qui, in questa casa

ritrornare nella mia vecchia abitazione mi ha fatto uno strano effetto forse vedere le foto di mio padre con un'altra donna e un figlio... ma ora non è il momento di deprimermi.

Ero qui per cambiare un po' aria, mi ero stufata di stare in quella casa abnorme tutta sola

Appena metto piede in salotto, riaffiorano alcuni ricordi come ad esempio i pomeriggi passati con gus e le  litigate con mia madre

Decido di andare nella mia vecchia camera, spero solo che sia rimasta come l'ho lasciata e che mio padre non l'abbia lasciata al figlio maggiore della sua compagna.

come di istinto bussai alla porta -cazzo bussi amy- dissi tra me e me aprendo direttamente la porta

<cazzo mamma esci di qui>disse una voce maschile,forse era il ragazzo raffigurato nelle foto che erano in salotto -perfetto direi- decisi di non badare alla sua voce e sedermi sul letto, forse non dovevo infondo non era più camera mia e il ragazzo mi aveva praticamente cacciato

era rimasta uguale, sul muro c'erano ancora le scritte che avevamo fatto io e  gus, una parte di una canzone dei nirvana che amavamo entrambi

<tu chi cazzo sei>disse la voce di prima

<ehmm, si scusa, ora vado>
<mi sembra anche il caso sai, se tornasse il padrone di casa mi ucciderebbe>intende mio padre? e perché dovrebbe ucciderlo?

<intendi mio padre>
<come scusa- allora tu sei amy>
<a quanto pare si>dico ritornando a guardare il muro
<cazzo>
<perché mio padre dovrebbe ucciderti>
<ha detto che non posso portare ragazze in camera>dice sedendosi sul letto
<è normale, lo faceva anche con me>
<allora è vero quello che dice su di te?>
<che sono una tossica che soffre  di anoressia,e ha  perso la testa per il primo tossichello che gli passava davanti che fa musica? Se è questo, si è vero>

non mi sono mai etichetta, ma mio padre l'ho sempre fatto, ho sempre sentito queste parole uscire dalla sua bocca, non lo diceva mai in mia presenza, si lamenta con mia madre, diceca sempre che non era possibile che avevano cresciuto due ragazze una più problematica dell'altra, ma col tempo non ho dato più  peso alle sue parole

<so che sei la ragazza di "lil peep">
<colpevole>
<come sta>
<credo bene, anzi lo spero. perché questa domanda?>

non risponde, posa solo il suo telefono tra le mie mani. è un video di gus, è disteso sui sedili del bus, e fa cadere nella sua bocca delle pillore di xanax, per poi alzarsi e ingerire un'altra pasticca infine agita il flacone arancione, prima da una parte e poi dall'altra.

non guardavo il suo profilo da un po', e scorrendo tra i post, mi soffermo sulla descrizione di un post non molto recente

"mi sento vuoto"

perché si sentiva così? forse era arrivato al limite e nessuno se ne era accorto? forse è colpa mia che si sente così? dovrei andare da lui? chiamarlo?

avevo troppe domande per la testa, cosa potevo fare io, ero qui, a chicago e  lui era non so in che parte dell'america

mi alzai di scatto dal letto e andai alla porta, salutai velocemente il ragazzo, a cui non avevo neanche chiesto quale fosse il suo nome, e corsi vero la macchina che era parcheggiate all'inizio del vialetto.

iniziai a guidare, senza meta, forse stavo andando da gus o forse stavo semplicemente ritornando a casa.

suck my blood //LIL PEEP// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora