Capitolo 12

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Mercoledi' 1 gennaio 2014

L'odore del caffè appena fatto mi svegliò. Apri' gli occhi ancora tutta assonnata e mi stiracchiai rendendomi conto poi, di non trovarmi nel mio letto. Mi tirai su a sedere coprendomi con il lenzuolo fino a sopra il seno e il ricordo della notte passata di fece sorridere, le guance bollenti e sicuramente rosse. Ezra era stato stupendo, dolce e delicato ed era stata una serata bellissima.

Scesi dal letto e guardandomi in torno cercando di trovare i miei vestiti, una maglietta grigia era appoggiata su una panca di legno ai piedi del letto. La presi e mi accorsi che era di Ezra, la portai vicino al naso e respirai il suo odore che mi diede alla testa. Me la infilai, ma era troppo grande e quindi mi arrivava a meta' coscia e ci potevo nuotare dentro. Usci' dalla camera da letto e segui' l'odore del caffè arrivando fino al salotto. Vicino alla sala c'era la cucina, ci entrai ma era vuota. Su uno dei banconi c'erano due tazze fumanti, ma di Ezra nessuna traccia. Mi presi tempo allora di guardare come fosse fatta. Era tutta fatta di legno, grande e spaziosa con al centro un tavolo e quattro sedie. La mia attenzione fu presa da un enorme frigorifero alla mia destra. Era gigantesco. Giocherellai con l'orlo della maglietta e sospirai.

-Buongiorno, Raggio di sole.- sussultai e mi voltai appena senti' la sua voce. Ezra era sullo stipite della porta con un sorriso dolce sulle labbra, i suoi occhi brillavano. Era a petto nudo e con indosso solo un paio di pantaloni di cotone ed era scalzo. I suoi capelli arruffati mi fecero venire voglia di saltargli addosso e infilare le mani in quei morbidissimi capelli. Il petto scolpito che faceva su e giu per il suo respiro e il ricordo che quel petto e' stato al contatto con il mio mi fece arrossire.

-B-buongiorno.- balbettai. Ezra percorse con lo sguardo tutto il mio corpo facendomi serio e soffermarsi di più sulle gambe nude. Degluti' e cercai di abbassare ancora di più l'orlo della maglietta ma con nessun risultato positivo.

Gli occhi di Ezra tornarono sui miei e si avvicinò lento. -Ti copri da me? Dopo che ti ho tenuta nuda sotto di me per tutta la notte.- mormoro' con voce roca. Mi ritrovai a guardarlo a pochi centimetri di distanza.

-Vuoi un po' di caffè?- mi chiese poi sfiorandomi le guance con la punta delle dita facendo fremere tutto il mio corpo.

-Si, grazie.- risposi.

Ezra mi pose una tazza di caffè e io la accettai con un sorriso.

Ezra si sedette su una delle sedia in cucina e allungo' un mano facendomi segno di avvicinarmi. Con le gambe tremanti andai verso di lui e in un secondo mi prese la mano e mi tiro' sulle sue gambe. Rimasi rigida per qualche secondo e poi cercai di rilassare i muscoli. Ezra posò la mano libera sulla mia coscia nuda mentre con l'altra portava la tazza alle labbra. Quelle labbra...

-Come ti senti?- mi chiesi poi.

Aggrottai le sopracciglia. Come mi sento? -Bene... più che bene.-

Le sue labbra di piegarono in un sorriso malizioso e mi strinse di più a se. Senti le sue labbra avvicinarsi pericolosamente al mio orecchio. Sentivo il suo respiro sulla pelle. -Sei bellissima.- sussurrò leccandomi la parte sensibile dietro l'orecchio. Mi si mozzò il fiato e gemetti voltandomi verso di lui per poi tirarlo per i capelli baciandolo. Ezra ringhiò qualcosa e ricambiò il bacio con passione. Mi afferrò per le ginocchia e io mi ritrovai a cavalcioni su di lui.

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