18 - Never truly vanish

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CAPITOLO 18 – NEVER TRULY VANISH


"E' una sensazione strana.
I bambini mi parlano spesso di un sogno e sperano nel ritorno di qualcuno che nemmeno ricordano.
Lo sogno spesso anche io, questo tipo strano... capelli argentati.
Mi suscita tanta rabbia, ma nello stesso tempo... mi riscalda il cuore.
Ma che cazzo dico? Mica sono una ragazzina delle scuole medie.
Quando mi incammino verso casa, mi sento come se quella che sto percorrendo non sia davvero la strada giusta. Non ha senso quello che dico.
Posso chiamare questo posto con il nome di "casa"?
I dubbi svaniscono appena incrocio lo sguardo di mia nonna, di Yonah e di Emil.
No, questa è davvero casa mia, eppure... manca qualcosa, manca... qualcuno.
Mi sento chiamare, è una voce che diventa più definita quando passo davanti a quell'inquietante foresta. Ho chiesto un giorno di permesso dal lavoro per indagare. Sto impazzendo, me lo sento."


Kainè si addentra nella foresta dove è nascosto l'accesso all'altro mondo, quello dove si trovano i Pod e gli altri.
"Perchè mi tormenti? Chi sei?!"
La ragazza rivolge lo sguardo un po' dappertutto, ma non trova risposta.
"Starò impazzendo, ma... tizio dai capelli argentati, esci fuori... cazzo!
Siamo in tre a sognarti e per colpa tua dico a quei bambini di farla finita con 'ste stronzate e me ne vergogno... dimmi una buona volta... chi cazzo sei... CHI SEI TU?!"
Kainè cade in ginocchio con il fiatone, tenendosi il braccio sinistro.
Un wormhole di luce bianca si apre poco più avanti a lei.
La ragazza alza lentamente lo sguardo e fissa quell'evento assurdo che sta accadendo di fronte a lei.
Si alza e si cammina verso questa luce: allunga il braccio sinistro e ne viene assorbita completamente.
Si ritrova in un mondo vuoto, completamente nero.
I suoi vestiti sono cambiati e si sente improvvisamente in imbarazzo.
"Cosa cazzo sta succedendo?!"
La donna avverte un dolore lancinante al braccio e gamba sinistri e perde l'equilibrio, ma qualcuno l'afferra: è il ragazzo dai capelli argentati che tiene Kainè salda tra le proprie braccia.
"Tu sei... lui, ma... lui... chi, esattamente?"
Il ragazzo gli sorride e la bacia.
Un fascio di luce li avvolge, mentre le lacrime scendono dai loro occhi cadendo a terra e trasformano il posto in un campo di fiori di Lacrime Lunari che si estendono all'infinito.
Kainè abbraccia forte lo sconosciuto e piange.
"Ti avevo dimenticato, io... avevo dimenticato tutto, che... cazzo succede?"
I Pod e Accord osservano la scena da lontano.
La ragazza si sistema gli occhiali e sospira quasi malinconica.
"Cancellato dall'esistenza, il ragazzo che ha distrutto il mondo... così lo chiamano, vero?
Oggi è la speranza di tutti.
Colui che non esiste, si è impegnato per riportare un'esistenza tutti quanti.
Non è commovente, amici Pod?"
Nessuna risposta da loro due.
Kainè e il ragazzo si siedono a terra, tra le lacrime lunari, e si tengono per mano.
"E' una storia un po' lunga... ti va di ascoltarla?"
Kainè ha gli occhi lucidi, ma cerca di fare quella tosta come sempre.
"Avanti, coglione... sentiamo."
Mentre lui parla, Kainè si sente viva come non mai.
Quel senso di torpore che ha vissuto fino adesso, lentamente sparisce.
Non vede l'ora di dirlo anche a Yonah ed Emil.
"Questo è quanto."
Kainè ha un'espressione perplessa.
"Sono due le cose: o sei tu che ti spieghi di merda o sono io che non ho capito una fottuta parola."
Il ragazzo le da una schicchera sulla fronte.
"Non cambi mai... provo a rispiegartelo."
Kainè si alza di scatto da terra con un sonoro "No, grazie!" e si incammina verso l'uscita.
"Dove stai andando?"
La ragazza si ferma di colpo e si volta.
"Emil e Yonah devono sapere, quei poracci stanno impazzendo per colpa dei sogni e anche io ne so qualcosa"
Il ragazzo guarda Kainè con un'espressione triste.
"Kainè... anche io vorrei riabbracciarli, ma ora non è possibile.
La simulazione deve completarsi e solo così potrò dare all'universo intero una seconda possibilità.
Dopo ci sarà tutto il tempo per i baci e gli abbracci, ma dobbiamo rimandare."
Kainè stringe i pugni e guarda da un'altra parte, mentre il ragazzo continua a parlarle.
"E' crudele da parte mia, ma ti ho condotta qui principalmente per assegnarti un ruolo da risvegliata... la simulazione è vicina alla fine e i bug si stanno moltiplicando e concentrando proprio nella città dove vivi tu.
Qualsiasi cosa stia succedendo, sta convergendo proprio vicino al punto di accesso che collega questo mondo alla simulazione.
Se necessario, potremmo arrivare a combattere."
Kainè sospira e dice "Ho capito, sta zitto per un attimo," lasciando il ragazzo con una frase in sospeso.
"Sono leggermente tonta, lo so. Non ho capito benissimo, ma la parte di essere vigile nell'altro mondo mi è rimasta ben impressa nel cervello. Ti aiuterò, idiota... solo, fidati di me."
La ragazza attraversa il portale e passa dall'altra parte e riacquisisce i vestiti di quel mondo.
"Prenderò a calci qualsiasi cosa strana che mi capiterà a tiro."
Kainè si incammina verso l'auto che ha lasciato fuori dalla foresta.

Giunta la sera, Tobi e Nines sono sul tetto della casa di Roku a osservare le stelle.
"Sai Tobi... questa notte stellata mi ha ricordato un film che ho visto tempo fa."
La ragazza guarda Nines, incuriosita.
"Praticamente parla di un ragazzo che un giorno conosce una ragazza e decidono di frequentarsi, ma lei ha un male al cervello che la porta a dimenticarsi di tutto il giorno successivo.
E lui deve ricominciare da capo ogni volta, ma riesce sempre a conquistarla.
Non si arrende mai, nemmeno alla millesima volta che è costretto a ripeterle le stesse cose.
Deve essere tosta, eh? Ogni tanto ci penso, ma prendimi per scemo... non mi sembra una cosa così assurda. Io farei lo stesso per te: ogni volta che mi dimentichi, starei li sempre a riconquistarti.
Ti strapperei di nuovo un sorriso, ti farei fare un giro in moto, ti rimostrerei le stelle, andremmo a comprare una maglia... e questo lo farei per il resto dei miei giorni senza mai stancarmi."
Tobi guarda il profilo di Nines e le scende una lacrima che si pulisce subito con una mano, senza farsi notare.
"Io non sarei così forte... mi dispiace. Non ti lascerei al tuo destino, ma chiuderei il mio cuore...
sentirti dire le stesse cose ogni giorno, ricominciare da capo ogni volta... sarebbe straziante.
Pregherei per il giorno successivo con la speranza che tu non ti sia dimenticato di me."
Nines fissa Tobi negli occhi e si avvicina per baciarla.

A2 è al piano di sotto, seduta su una panca in giardino e ha sentito tutto.
Roku esce da casa con due tazze di tè e ne porge una ad A2.
"Per me?" l'androide rimane sorpresa.
Roku fa cenno di sì con la testa e si siede accanto a lei e le fissa la mano fasciata.
"Ti fa ancora male?"
A2 sorseggia il tè con una mano, mentre si guarda l'altra.
"Non più."
Roku le afferra la mano per guardarla meglio.
"Cosa fai?" domanda A2.
"Tranquilla, Aitoo. Non avere paura. Non sei sola... io e te siamo cane e gatto, ma non abbandono mai un'amica."
A2 rimane destabilizzata.
"Amica...? Usi una parola grossa con leggerezza."
Roku fissa A2 e questa distoglie lo sguardo, con un rossore evidente sul viso.
"Hai amici? Sai, non... oh scusa, ricomincio."
"Volevi dire che una come me non potrebbe avere amici, vero? Ti do ragione.
Ho avuto... degli amici, ma questo appartiene a un passato lontano... potremmo dire... a una realtà che non esiste più."
Sorride a quella battuta sulla realtà che solo lei può capire.
"Io ho Tobi e mia sorella... a cui voglio tanto bene."
A2 ha la pelle d'oca e ha un flashback che la riporta a quando ha ucciso Operatore 21O nella Torre e stringe i pugni.
L'androide si alza dalla panchina con la tazza di tè in mano.
"Ti ringrazio per la tazza di tè, ma... evita di rivolgermi la parola... è chiaro?"
Roku si intristisce udendo quelle parole, mentre A2 rientra dentro casa.
Non ce la faccio più... quando sarà finalmente completa questa maledetta simulazione?!


FINE CAPITOLO 18



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