13 - Heavens Divide

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Capitolo 13 – HEAVENS DIVIDE

Ormai è quasi notte fonda, ma Pascal decide di prendere la bicicletta per andare da qualche parte.
"Possibile che ci sia qualche anomalia?" pensa ad alta voce, pedalando più velocemente.

Nel frattempo, Tobi e Roku si trovano da sole in giardino.
Tobi si occupa di annaffiare i fiori, canticchiando e Tobi si avvicina all'amica. "Stasera ti vedo particolarmente felice, mi fa piacere"

Roku poggia l'annaffiatoio dentro uno sgabuzzino e improvvisamente smette di cantare.
"Ti ricordi? Ti avevo parlato tempo fa di una sorella malata," si volta verso Tobi con un sorriso, "e adesso sta molto meglio".
Quel sorriso però nasconde qualcosa di malinconico.
"Mi fa piacere, sono felice per te, Roku" Tobi sorride alla sua amica e le va incontro per abbracciarla.
Roku rimane immobile, quasi incapace di ricambiarle l'abbraccio. Tobi nota che c'è qualcosa non va e la lascia andare.
Cerca il suo sguardo, i suoi occhi... ma Roku guarda a terra, stringendo i pugni.
"Io non sono stata del tutto onesta con te, io ti ho nascosto delle cose."
Tobi guarda la ragazza perplessa, ma poi le sorride.
"Tutti abbiamo dei segreti, Roku! Guarda la mia famiglia-"ma viene bruscamente interrotta.
"Vorrei che mi ascoltassi fino alla fine."
Roku assume un'espressione seria.
"Mia sorella si è ammalata e questo lo sai, ma io da sola non ero in grado di sostenere le spese... e una donna è venuta in mio soccorso: la signora White. Si è offerta di pagare tutte le spese per le cure di Meari, ma solo se avessi fatto una certa cosa."
Un attimo di silenzio, seguito solo dal rumore di un auto che passa.
"Avrei dovuto osservarti per qualche tempo, molto da vicino. Seguire ogni tua mossa."
Tobi porta la mano sotto il mento, come per riflettere.
"Non capisco... è una richiesta strana."
Gli occhi di Roku diventano lucidi e questo destabilizza Tobi.
"Roku...?"
"Tuo padre e la signora White si conoscono: il signor Ishikawa deve dei soldi a quella donna, ma non conosco ulteriori dettagli."
La ragazza piange e cade in ginocchio.
"Io... sono così dispiaciuta! Dovevo tenerti d'occhio... e riferire tutto a White...
mi dispiace, davvero! Ti ho nascosto questa cosa, sono stata un'infame...
mentre tu mi dicevi quelle cose sulla fiducia... il cuore mi si stringeva sempre di più."
Parte così il pianto liberatorio di Roku.
Tobi guarda Roku disperata come non mai. Non sta assistendo a una delle solite gag dell'amica.
Si china e cerca il suo sguardo.
"Ehi, piagnona."
Tobi le afferra delicatamente le mani.
"Non riesco proprio ad essere arrabbiata con te, Roku. Hai fatto tutto quello che era necessario per tua sorella. Sapere che White e mio padre si conoscono è un dettaglio da non sottovalutare e sicuro sarai stata male non potendo dire nulla.
Quello che importa per davvero ora è che tua sorella stia bene e che finalmente ti sei potuta liberare di questo peso."
Roku piange ancora più forte e si butta tra le braccia di Tobi, dicendo cose incomprensibili.
Mentre cerca di consolare la sua amica, il pensiero di Tobi va a Nines e il suo sguardo rivolto al cielo stellato.

-

Nel frattempo, a casa Hanae, ci sono White e Nines che parlano seduti fuori alla veranda.
"Questo è tutto, Nines."
Gli occhi di ghiaccio della donna scrutano il giovane come alla ricerca di qualche emozione o reazione. Il ragazzo ha un'espressione sorpresa, gli occhi sembravano uscirgli di fuori.
Nines poggia le mani sulle sue gambe e le stringe a pugni, fissando la strada davanti a se.
"Il padre di Tobi... è colpevole dell'incidente che ha ucciso mia madre e mio padre?"
Nessuna risposta, non serviva visto che White si era spiegata più che bene in precedenza.
"Non vado fiera di quella che sono diventata e di come ho sfruttato quell'uomo, ma... ha dei soldi da ridarmi, poi prometto che la questione sarà chiusa."
Nines si alza di scatto e si volta verso White.
"Tobi... sa qualcosa di questa roba?!"
White fa cenno di no con la testa e Nines stringe ancora più forte i pugni e lascia la veranda per dirigersi al motorino.
"Dove credi di andare?"
Il ragazzo si mette il casco e nel mentre le risponde.
"Con te faccio i conti domani mattina, ma lei deve sapere la verità."
White si alza lentamente dalla panchina e si avvicina a Nines, poggiando la mano sul manubrio del motorino.
"Per quale motivo? Per ferirla?"
"Ma taci! Parli proprio tu di tatto o ferire gli altri! Deve sapere!"
"E questo come l'aiuterebbe?"
"Lei..."
"Sembra quasi che tu voglia andarle a dirle tutto per farla stare male di proposito."
"Come osi?! Io voglio salvarla! Menzogne su menzogne-"
"Tu vuoi incolparla per gli errori del padre."
"Che cazzo stai dicendo?!"
"Sei come tua madre, stessi occhi, stessa fragilità... le uniche vittime al mondo."

Nines farfuglia qualcosa e parte con il motorino verso casa di Roku.
White si accende una sigaretta.
"E' proprio vero... vedere in faccia la morte non mi ha cambiata affatto.
Non riesco proprio ad avere tatto."

-

Pascal ha raggiunto un punto particolare della foresta.
Lascia la bicicletta a terra e nota una sagoma nell'oscurità.
L'uomo accende la torcia.
"Questo punto preciso è stato programmato in modo che arrivi un comando nella testa dell'individuo che lo porti ad aggirarlo.
Non può e non deve avervi accesso nessuno , ma tu... ci sei proprio sopra."
La sagoma illuminata non è altri che quella di Aitoo, con i suoi lunghi capelli bianchi e il suo sguardo di ghiaccio.
"Anche tu sei una Risvegliata?"
Aitoo si avvicina lentamente a Pascal.
"E' così che vengono chiamati quelli come me? Quelli che fino a qualche ora fa stavano vivendo una vita incasinata che improvvisamente si ritrovano a scoprire che è una fottuta menzogna?" alza il tono della voce.
Pascal la guarda con un'espressione triste.
"Cos'è quella faccia? Anzi nemmeno dovresti avercela una faccia... sei una biomacchina!
E io sono A2."
Inizia a ridere istericamente.
"Ascolta A2... è un trauma all'inizio-" viene interrotto.
"Ma quale trauma?! Meno male! Ma chi ha scritto la trama di questo mondo fittizio di merda? E a cosa servirebbe esattamente?!"
Pascal si siede su un tronco abbattuto in precedenza da qualcuno.
"Nel nostro mondo, quello reale... è successo qualcosa.
Non so nemmeno io bene i dettagli, ma qualcuno ha deciso di rinchiuderci in questa simulazione... in questo sogno, diciamo.
Ogni individuo di questo posto ispira a qualcosa, sogna qualcosa e questo lo lega più saldamente a questo falso mondo.
Siamo persone che sognano fama, potere, una famiglia... sognatori in un sogno.
Non sempre va tutto nel modo giusto e alcuni individui vengono risvegliati e messi a conoscenza di quello che stanno realmente vivendo per supportare questo piano.
Mi è stato detto che è necessario che questa simulazione vada a un buon fine."
Aitoo strizza gli occhi e fa qualche passo avanti verso Pascal.
"Chi te l'ha detto?"
Pascal si alza lentamente dal tronco e indica ad Aitoo di guardare dietro di lei.
Una luce bianca, simile a un portale, sembra quasi invitarla ad entrare.
Non ci pensa due volte ad attraversare quella luce.

-

Nines è arrivato davanti casa di Tobi.
Scende dal motorino e trova sia lei che Roku in giardino, abbracciate.
Tobi nota Nines quasi subito.

"Nines...?"
"So tutto, Tobi... e anche di più. Prendimi a parolacce, offendimi quanto vuoi, prendimi a calci, spaccami i denti... ma stavolta non scapperò... non ti lascerò.
Sono stato un debole e un codardo per troppo tempo... ma non posso vivere senza di te."

FINE CAPITOLO




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