Punto di svolta (?)

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Ivy fu la prima ad accorgersene, continuando a suonare con la destra sulla tastiera del basso ma mollando le corde, agitando la mano sinistra per richiamare l'attenzione di Claudio.

Accorgendosi dello scambio tra i due, Sandra capì dopo qualche secondo cosa stesse accadendo e il pubblico stesso rimase col fiato sospeso: Lucio si era appena accasciato su un ginocchio, continuando a suonare.

Sul corpo della chitarra immacolata era comparsa una macchia rosso vivo che aveva insozzato anche le corde e il polsino spugnoso del musicista.

Prima che potessero smettere di fare qualsiasi cosa, Lucio si alzò, restando con lo sguardo basso mentre la benda cadde a terra, rivelando ciò che gli altri sospettavano: una corda aveva ceduto, andando a colpire l'occhio offeso dell'uomo.

Egli continuò a suonare senza fermarsi, finché non fu costretto a piegarsi di nuovo sul suo strumento, scegliendo così di andare sul bordo del palco e rimanere seduto sulle ginocchia, volto basso e chitarra rivolta al pubblico, che lo incitò a continuare.

Gli altri si guardarono esterrefatti: Lucio era davvero così ossessionato da sacrificare anche se stesso al suo sogno?

Claudio gli andò vicino, cantando fino alla fine mentre interagiva col pubblico anch'egli. Il motivo del suo avvicinamento, ovvero l' intenzione di essere subito presente se al suo amico fosse occorso qualcosa, non fu un pensiero sbagliato: una volta finito il pezzo, Lucio ebbe bisogno di aiuto per alzarsi e furono Sandra ed Ivy a sfilargli la chitarra mentre il pubblico li acclamava.

- Tocca morì pe piasse du' applausi, oh. - borbottò Claudio scendendo le scale per arrivare al camerino.

- Come stai? - domandò preoccupato Rupert a Lucio, che non rispose tenendo un occhio chiuso: la corda aveva strappato via la benda e la pelle già debole di suo aveva guadagnato quello per fortuna che sembrava essere solo un graffio superficiale.

Data la sua fragilità continuava però a perdere sangue, tanto che Claudio nemmeno si cambiò. Si limitò a recuperare una macchina da uno dei tecnici con la promessa di riportarla presto e vi caricò dentro il suo amico insieme a Sandra. Ivy afferrò il bambino, ringraziò Titus e fece per avviarsi, fermata da Conrad - Fammi sapere come sta. - le disse solo.

La donna aggrottò la fronte, non rispose ed entrò in auto.

La donna aggrottò la fronte, non rispose ed entrò in auto

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L'attesa in ospedale era estenuante.

Claudio passeggiava avanti e indietro seguendo il ritmo dell'orologio appeso alla parete mentre Sandra ammirava le stelle, volgendo le spalle agli altri per guardare fuori dalla vetrata della sala d'aspetto. Ivy era seduta col piccolo Anakin in braccio, che ormai dormiva abbandonato alla sua spalla.

- Mi dispiace che debba stare così. - disse l'asiatica all'amica, che fece cenno di no col capo.

- Non è un problema, questo dorme pure sui sampietrini. - sorrise di rimando la bassista.

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