«Don't stop doin' what you're doin'... Every time you move to the beat it gets harder for me, and you know it, know it, know it...»
Per quanto possa trovarli orecchiabili, e per quanto Michael Clifford possa essere il mio più intenso sogno erotico — Aran mi ha fatto vedere una sua foto, ieri sera: life-changing —, la sua fissazione per quei cinque secondi d'estate sta iniziando a diventare seriamente preoccupante.
Lascio che la mia fronte crolli sul il bancone del locale del mio amico, senza curarmi delle briciole di arachidi che ne inzozzano la superficie. «Aran, come hai fatto a trovare una stazione radio che trasmette solo ed esclusivamente i 5sos?»
Sento dei bicchieri spostarsi e delle bottiglie venire risistemate, cozzando rumorosamente fra di loro. «Oh, non è una radio. Ho collegato la mia playlist di Spotify allo stereo del pub.»
Alla grande. Senza alzare la testa dal bancone, sollevo leggermente una mano per richiamare la sua attenzione. «Aran, mi porteresti una birra? Quella che costa di meno.»
«Sunarin, dovresti smetterla di bere così tanto. I problemi non si risolvono così.» Sento un bicchiere venir posato vicino al mio orecchio. Alzo svogliatamente il capo, guardando il mio amico con sguardo vitreo. «E chi ha mai detto che voglio risolverli, i miei problemi.»
Mi porto il bicchiere alle labbra, senza guardarne il contenuto, e d'istinto sputo la bevanda sul bancone. Aran fa un verso frustrato. «E dai, Daisuke aveva appena finito di pulire!»
Ecco perché qua dentro è tutto così sporco.
«Perché diavolo mi hai dato del tè al limone? Sai che mi fa schifo quasi quanto il succo alla pera.»
Il barista alza le spalle, rivolgendo lo sguardo verso il nulla. «Daicchan, ci pensi te a dare una pulita?» Dopo qualche secondo di silenzio assoluto lo vedo annuire, per poi guardare me. Io continuo a far finta di non notare come Daisuke abbia sempre la priorità rispetto a me e a Sakusa. «Te l'ho detto, devi darci un taglio con gli alcolici. Soprattutto con quelli scadenti.»
La mia espressione schifata si tramuta in un broncio. «Devo ricordarti che non ho soldi? Mica posso permettermi roba raffinata.»
Aran alza di nuovo le spalle, come a dire "non è un problema mio", e va a servire quegli altri tre poveracci ridotti come me che vengono in questo locale disastrato. A volte mi chiedo come faccia Aran a gestire un pub in autonomia, con un dipendente di sedici anni che lavora in nero e che si fa vedere sì e no due volte a settimana, e a garantirsi comunque uno stipendio sostanzioso.
«Riseki, vero che me la porti tu, una birra? Vero?» Mi rivolgo al ragazzino che lavora per Aran, confidando in lui. Riseki sorride, andando ad aprire il frigorifero e prendendo una bevanda.
Il mio debole sorriso di speranza muore nell'esatto momento in cui mi sbatte davanti una lattina di coca cola. Senza zucchero e senza caffeina. Sostanzialmente, acqua frizzante colorata.«Cosa dovrei farmene con questa, scusa? Innaffiarci le piante?»
Lui ridacchia. «Berla. Aran-san mi ha vietato di servirti alcolici, e io non ho voglia di tirarti su dalla sedia a mo' di sacco di patate come l'ultima volta. Eri talmente ubriaco da essere convinto di trovarti in Paradiso. Mi hai scambiato per il fantasma di Amy Winehouse e hai gridato il testo di You Know I'm No Good convinto di star duettando con lei, ad un concerto.»
Faccio sbattere di nuovo la testa contro il bancone. «You Know I'm No Good almeno è una bella canzone. Non come la merda che ascolta Aran. E Amy Winehouse era davvero figa.»
«Lo dici solo perché non vedi un organo riproduttivo dai tempi delle superiori.»
Grugnisco. Apprezzo la finezza dei termini scelti.«Daisuke, non è carino da dire!»
Grugnisco di nuovo.
STAI LEGGENDO
THE NEW BROKEN SCENE, osasuna
Fanfiction❝ La storia un quaderno dalla copertina nera, uno stereo che non vuole stare zitto, e una rondine di ghiaccio che impara a volare. ❞ ▬▬▬▬▬ 𝕱𝖆𝖓𝖋𝖎𝖈𝖙𝖎𝖔𝖓 :: 𝖑𝖔𝖓𝖌. : ̗̀➛ Rintarō è un giovane e promettente mangaka a cui la vita ha, semplicem...