Nel tragitto verso casa continuo a pensare a tutto ciò che è accaduto in questi pochi giorni dopo il mio arrivo,credo che sia questa città a farmi finire nei guai,piuttosto direi che mi caccio da sola in questioni molto probabilmente più grandi di me. Questo ragazzo che ho a mala pena conosciuto mi riempie la testa. Riguardo a lui so soltanto il cognome, ma grazie a Mason anche il nome e l'età. Mi risuonano in mente le parole di pochi minuti fa,chissà a cosa si stesse riferendo parlando di organizzare,posta in gioco, prezzo,non riesco a riconoscere un filo logico e sopratutto che non sia legale per spiegare quelle parole...
E se riguardasse droga,armi,denaro sporco, o peggio ancora sangue?
'Dai Brook,sarà qualche scommessa stupida da adolescenti...o almeno credo'
Ecco,anche il mio subconscio ha dei dubbi. E se li ha lui,vuol dire che sono proprio fritta.
'L'unica cosa che ti rimane da fare invece di torturarti la mente e incontrarlo di nuovo. Incontralo e troverai le risposte alle tue domande'
Ma che sei scemo? Io,secondo te,torno da lui così giusto per farli un interrogatorio? Mi crederà davvero pazza!
'Beh,non ti manca molto ad arrivare alla pazzia,stai avendo un dialogo con in tuo subconscio'
Ok,riguardo a questo ti do pienamente ragione,ma non posso presentarmi davanti la sua palestra senza alcuna motivazione...
'Hai la sua felpa stupida,tu vai la solo per ridargliela,poi se iniziate a parlare e riesci a ricavarne qualcosa tanto di guadagnato'
Effettivamente è un piano infallibile,non dovrebbe esserci alcuna complicazione. Vado lì,restituisco la felpa a Walker e torno a casa. Ripeto il piano mille volte dentro la mia testa fin quando non mi accorgo di essere arrivata davanti al cancello di casa. Stranamente entrando incontro mio padre, guardandolo mi ricordo che qualche giorno fa voleva parlarmi,solo che poi ha deviato l'argomento.
"Papà,ricordo che volevi parlarmi" dico entrando nel suo studio
"Si,Brook, siedi è una cosa alla quale tengo particolarmente e voglio che tu ne capisca l'importanza"
Annuisco aspettando che una volta per tutte si decida a dirmi che si scopa la sua segretaria
'Brook,non ricominciare'. Ma dai è palese,sono qui da poco e l'ho già capito.
"Allora,io pur essendo tuo padre,all'inizio della tua adolescenza non sono stato affatto presente e ne sono cosciente,ma credo tu ne stia approfittando"
So già dove vuole andare a parare. Eh si,non è stato minimamente presente oltre che nella mia prima adolescenza oserei dire in tutta la mia vita,ma è pur sempre mio padre.
"Immagino che questo atteggiamento non lo avevi con tua madre,non credo che lei ti lasciasse stare fuori tutto il giorno e tornare a casa perfino al sorgere del sole"
Potete immaginare la mia faccia perplessa e i miei occhi spalancati,ma voglio aspettare e toglierli ogni dubbio all'ultimo
"Non dico che dovresti essere chiusa e segregata dentro casa,non avere amici,passioni o passatempi,ma esigo da te un controllo e dei limiti".
Una volta finito,passa dal farneticare più parole possibili a non spiccicarne mezza. È lì che mi guarda fisso meglio occhi,senza battere ciglio,in attesa che io mi inizi a giustificare.
L'unica cosa che penso è: ne vale davvero la pena?
Ora ci dovrebbe essere la parte in cui io dico di tutto e rinfaccio a mio padre ogni singolo momento sbagliato della mia vita in cui lui ci doveva essere,,ma ovviamente non c'era. Restando un paio di minuti in silenzio arrivo alla conclusione che no,non ne vale la pena.
Faccio per girarmi e andarmene ma mi blocca la sua voce.
"Non credevo tua madre fosse così tanto superficiale da non insegnarti che durante un dialogo si debba avere un confronto tra entrambe le parti"
Mi giro e lo vedo stringere i pugni e serrare la mascella.
Mi ha ferita.
Sa di averlo fatto.
Faccio qualche passo,senza staccare gli occhi da lui.
"Non osare più parlare così di mia madre,non sei nella posizione di poterlo fare. Non c'eri tu quando da bambina avevo gli incubi e piangevo nel cuore della notte,non c'eri tu quando a scuola prendevo un brutto voto o qualche bambino mi prendeva in giro,non c'eri tu quando mi chiudevano nei bagni è pur gridando e piangendo non mi facevano uscire fin quando non arrivava qualche professore di passaggio,non c'eri tu quando passavo da uno psicanalista all'altro, si certo,mi pagavi gli incontri e poi? Cosa facevi per me,per tua figlia?"
Lui resta in silenzio.
Scusa papà,non voglio farti del male,non sono come te,ma devo difendermi in qualche modo.
Le mie guance diventano le sponde di un fiume in piena,i miei occhi rossi e gonfi a causa delle lacrime e la mia voce più debole. Ma non mi fermo,non gli darò questa soddisfazione.
"Esatto,proprio questo,nulla. Non hai fatto nulla. Quindi ora puoi anche pretendere che io rispetti mille orari e faccia tutto ciò che mi stai chiedendo,ma non hai il diritto di aprire bocca su una donna che si è fatta in quattro per mantenere tutti e tre i suoi figli,facendoli sia da madre,e quand'era necessario anche da padre. Lei non ha mai mollato con nessuno di noi,mentre per te è stato facile, ti sei trasferito qui come se in New Jersey non avessi più nulla a cui pensare e hai passato il tempo a scoparti quella troia della tua segretaria!"
Le uniche parole che riesce a formulare in quel momento,con un'espressione di discusato,sono: "Non parlare così della mia segretaria"
Fa sul serio? Su tutto ciò che ho detto ha sentito solo l'ultima parte?
'Brook non ne vale la pena l'hai detto anche tu'
So che continuare questa discussione è inutile,perciò mi giro nuovamente e vado nella mia stanza,questa volta davvero. Per lui sono la ragazzina di periferia che fa la maleducata? E allora lo sarò!
Devo andarmene ora.
Apro l'armadio,afferro la felpa rossa e lo skate e attraversando le stanze sento mio padre dal suo ufficio
"Dove credi di andare? Non abbiamo finito signorina" grida per farsi sentire
Non rispondo.
"Brooklyn Foster se varchi quella porta puoi anche non scomodarti a tornare" urla nuovamente ormai arrivato davanti la porta.
"Sto uscendo,non che ti debba interessare ma devo vedermi con un ragazzo" dico con noncuranza
"Ah,dimenticavo,non scomodarti a rimanere sveglio,faccio tardi"
E prima che possa aprire bocca chiudo la porta e inizio a correre.
Era già una merda questa giornata,ci mancava solo mio padre.____________________________________________
Ciao a tutti,ecco qui un nuovo capitolo di questa storia!
Spero vi piaccia e se vi va lasciate un commento e una stellina⭐️
Fatemi sapere cosa ne pensate... a presto!
-Gaia💘
XOXO
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Nonplussed
Chick-LitNonplussed(inglese):Quando provi qualcosa di talmente forte e contrastante che non sei in grado di descrivere a parole. Trama:Brooklyn Foster,una liceale di 17 anni,ama leggere,scattare fotografie e andare in skate. Una ragazza che riesce a inquadra...