Se ci fosse una parola per descrivere Harry, sarebbe solo.
Non si sente sempre così ma gli ultimi mesi l'hanno lasciato esausto e fatto sentire incredibilmente lontano, eppure è consapevole di essere circondato da persone che tengono a lui, al suo nome, eppure non bastano per colmare il vuoto che sente. Ci sono giorni in cui si sente bene, adatto a ciò che lo circonda, dove tutte le sofferenze sembrano essere un ricordo lontano di una vita passata. Altri, in cui, non vuole sentire e sentirsi.Per tanto tempo, ha pensato che fosse giusto sentirsi così, non completo. Alla ricerca perenne di un'emozione che possa fargli sentire, un po' di più, la vita.
Ha dovuto chiudere i suoi sentimenti in un luogo sicuro, per non farsi troppo male. Eppure, sente costantemente una spina sotto il cuore che gli ricorda che nulla è davvero dimenticato.
Non può dimenticare chi è stato, nonostante abbia messo più chilometri e giorni possibili dal vecchio se stesso.Ma quello è il pegno da pagare, secondo lui, per vivere il suo sogno.
Dopo cinque anni di assenza, vuole tornare a casa. È stanco di passare il Natale da solo, come un giorno d'inverno qualsiasi. Vuole addobbare l'albero con sua sorella, bere vino rosso con Niall e giocare a Scarabeo con Alice, sua nipote. È sicuro di aver esaminato ogni scenario possibile su ciò che potrebbe accadere con il suo ritorno ma sembra sempre trovarne altri, peggiori dei precedenti. Sono loro che lo trattengono a cinquemila chilometri da chi ama e da colui per il quale è andato via, una primavera di cinque anni prima.
Il ticchettio della sveglia sul suo comodino gli ricorda che deve chiamare Gemma, il prima possibile, dall'altra parte del mondo inizia ad essere tardi. È steso sopra il letto da non sa nemmeno più quanto tempo, si sente miserabile in quel giovedì pomeriggio di metà dicembre, più del solito o del consentito. Per questo ha impostato la modalità aereo sul suo telefono, cosicché nessuno possa disturbarlo - Liam, il suo agente, ha una capacità naturale nel scegliere il momento meno adatto in cui contattarlo - ed ha controllato il profilo Instagram di Louis, stando attento a non cliccare accidentalmente su qualche post.
Prima che il suo nome fosse sulla bocca di tutti ed il suo volto sugli schermi televisivi, Harry aveva una famiglia, i suoi amici. Aveva Louis. Non era solo. Non conosceva questo senso di solitudine che, spesso, sembra dilaniargli lo stomaco da quanto è insopportabile.
Ha da poco più di due anni ripreso i rapporti con sua sorella Gemma, dopo anni di silenzio e non curanze ma Alice meritava di conoscere suo zio Harry, essere tenuta tra le sue braccia e condividere insieme il verde degli occhi. Continuava a pagare per loro viaggi in aereo, ovunque nel mondo ma lui, non tornava ad Holmes Chapel, non ne aveva il coraggio e la forza.
Tutti sembravano andare avanti: alcuni dei suoi amici stavano creando una carriera, altri una famiglia; Gemma aveva da poco aperto la sua pasticceria ed ufficializzato la sua reazione con Niall mentre lui continuava a dormire sul divano di Louis e fallire ogni audizione.
Stava perdendo la testa a restare bloccato lì, senza lavoro ed innamorato del suo migliore amico.
Era una sensazione terrificante, in parte, lo è ancora. Non era innamorato di una persona qualsiasi ma di Louis, il suo migliore amico da quando entrambi ne hanno memoria. Ha diviso con lui letto, pranzi e pensieri. Così talmente tante cose che non possono essere elencate, stralci di vita quotidiana che, a pensarci adesso, gli fanno male. Era stato Louis ad iscriverlo al suo primo corso di teatro, in quinta elementare, era lui che lo accompagnava fino a Manchester per seguire le lezioni dopo il diploma ed ancora lui che lo consolava dopo ogni audizione.
Era sempre stato Louis.
Sentiva il bisogno di andarsene da quella città, da quella sensazione opprimente di non avere abbastanza talento per lavorare come attore ed abbastanza sentimenti per amare per due, o tre. Così quando ha avuto la sua grande occasione, è scappato e non si è guardato indietro. Pensava che avere milioni di followers su Instagram, una grande casa sulla spiaggia, uomini e donne pronti a gettarsi ai suoi piedi, disposti a firmare contratti di riservatezza per occupare il suo letto e migliaia di messaggi non letti avrebbero placcato il suo senso di solitudine ma sbagliava: ogni volta che qualcuno lo abbandonava dopo dell'impersonale sesso o quando lasciava uno di quei party esclusivi, quella sensazione tornava, più forte di prima e lo colpiva nella quiete della notte.
Non si è nemmeno reso conto che sono passati ormai cinque anni da quando ha perso completamente i contatti con Louis. Il dolore di come ha lasciato scivolare le cose tra di loro, è più forte che mai ma resta nascosto nel suo petto. Non lo esprime, anzi, lo sopprime meglio che può cercando persone che assomiglino a lui che per un'ora o poco più, possano fargli dimenticare del cuore lasciato ad Holmes Chapel.
Odia quando i giornali lo definiscono 'uno semplice', persino Liam lo ha chiamato in quel modo in diverse occasione, prima di conoscere i suoi veri sentimenti, ma per quanto detesti essere etichettato con quell'appellativo, si sente esattamente così.
Doveva rimanere a Los Angeles per poco più di quattro mesi, il tempo di girare delle scene in una serie poliziesca per la HBO e tornare a casa con la speranza di ottenere presto un ruolo importante, invece il suo personaggio era stato così amato dal pubblico che gli autori gli proposero uno dei ruoli principale, accanto a Cillian Murphy. I film sono arrivati solo in un secondo momento ma i pochi giorni che doveva restare sono diventati anni ed è quasi come se Harry non avesse mai vissuto in quella piccola città nel nord dell'Inghilterra e non avesse mai lasciato indietro i suoi amici, sua sorella e Louis.
È successo tutto così in fretta che vuole rallentare, deve rallentare. È grato del suo successo, delle occasioni che gli sono state riservate ma ora ha bisogno di concentrarsi su di lui e mettere a tacere il senso di solitudine che sente, quella sensazione fastidiosa che non è così che la vita deve andare.
I pensieri di Harry vengono interrotti dalla sua sveglia che gli ricorda di chiamare Gemma, fa fatica a premere i tasti del telefono - "Harry?"
"He-hey, Gems" - è così bello sentire la voce di sua sorella. La loro ultima telefonata è stata qualche settimana prima, gli impegni con i rispettivi lavori, il fuso orario ed Alice non aiutavano ma si erano tenuti aggiornati con dei brevi messaggi e foto in ogni dove. Nessuno dei due avrebbe commesso di nuovo l'errore di non cercare l'altro - "Tutto bene?"
"Cosa c'è che non va, Harry? Sai che è tardi, vero?"
"Sì, scusami" - si blocca. Quasi rimpiange di aver chiamato sua sorella e si pente di quello che sta per chiedere ma non vuole passare di nuovo queste vacanze da solo, lontano da tutti e da se stesso - "Cosa fai per Natale? Mi chiedevo se potevo venire a trovarti, se per te va bene".
Gemma urla dall'eccitazione - "Dici sul serio? Vuoi tornare a casa?"Casa. Da quanto non pensava ad Holmes Chapel come casa sua? Tanto. Apparteneva alla vita a cui cercava di non pensare, al passato che gli stringeva il petto, all'Harry che non era mai stato. Holmes Chapel racchiudeva in sé sentimenti contrastanti, dolorosi ed appaganti. Si sente quasi in colpa per non essere tornato a casa prima ma non ne aveva il coraggio. E se incontrasse Louis? Cosa direbbe? Come potrebbe spiegare gli ultimi cinque anni?
"Sì, se per te va bene..." - esita, ormai è troppo tardi per tornare indietro e lui vuole davvero tornare a casa. Festeggiare il Natale come erano soliti fare un tempo, con maglioni natalizi, cioccolata calda e la speranza di incontrare un vischio in presenza di Louis.
"Va bene? Certo, va più che bene! Sono così felice! Lo dirò a Niall, Alice ed a tutti gli altri, saranno così eccitati di averti di nuovo qui! " - non vuole rovinare la felicità di Gemma con tutti i suoi dubbi, sta già blaterando sulle attività da fare, la camera degli ospiti da sistemare e quale piatto fargli trovare al suo rientro in patria - "L'anatra è ancora la tua preferita?"
Non ha il coraggio di dirle che è vegetariano da ormai tre anni.
Finalmente riagganciano dopo aver capito quanto è tardi ed Harry non vorrebbe aprire Instagram, di nuovo, ed andare sul profilo di Louis, un'ultima volta, ma è ciò che fa, lo fa sempre prima di andare a dormire. È come quando controllava che fosse rientrato da un turno, quando vivevano insieme. L'ultima foto caricata è di lui e suo figlio Alexander, sono entrambi raggianti mentre indossano una tuta dell'Adidas coordinata. La didascalia recita un "Tutto suo padre"; lo ha adottato quando aveva poco più di un anno eppure sembrano assomigliarsi davvero: i loro occhi hanno la stessa intensità di blu.
Come aveva detto anche a Louis, erano destinati a trovarsi.Harry sente quella famigliare sensazione stagnarsi nel suo petto, è infastidito nel leggere i commenti sotto quella foto - "Chi è Sebastiantrattinobasso89?" - ma non ha voce in capitolo.
Ha perso quel privilegio molto tempo fa.Prenota il biglietto prima di cambiare idea.
STAI LEGGENDO
La teoria delle braccia vuote || Larry Stylinson
Teen FictionQuando sei troppo attento a far star bene chi ti sta vicino, non puoi stare bene tu. È logica e condanna allo stesso tempo. Harry e Louis si sono lasciati andare, non si trattengono più dopo una vita vissuta uno accanto all'altro ma può bastare to...