Thomas Mann, infondo, può aspettare - Parte II

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Salve mie care Queenies! Siamo giunte ormai all'ultimo capitolo di questa storia. Prima di lasciarvi alla lettura, vi ricordo che la prossima settimana il secondo capitolo di "Il corso di fotografia" potrete leggerlo mercoledì 30 Dicembre.
Grazie <3

Ecco, gliel'ho detto. Sì, Julia è sua figlia e finalmente dopo cinque anni ho trovato il coraggio di dirglielo, ma adesso? Adesso cosa accadrà?

-Ju... Julia è...- mormora incredulo.
-Sì Brian, Julia è... Julia è tua figlia- concludo, anch'io incredula, ancora non posso credere di essere riuscita a confessarglielo dopo tutto questo tempo. Riflesso nel vetro della finestra vedo il mio viso impaurito per ciò che sarà e disteso per essere finalmente riuscita a dirgli che ha una figlia, una figlia che solo una volta mi ha chiesto chi fosse suo padre e io le ho mentito solo per proteggere me stessa e il mio orgoglio.

Mi volto verso Brian: il suo viso è bianco, pallido, non dice una parola, forse ancora deve carburare l'idea. D'improvviso però si volta anche lui verso di me e mi fissa incredulo, muovendo lievemente il capo.

-Io... io ho una... io...- balbetta sottovoce -Julia è... cioè io sono...-

Si dirige verso il letto triple-size, vi si siede e con la mano tremante dall'agitazione si versa dell'acqua dalla bottiglia che ha sul comodino, facendone travasare alcune gocce.

-Io... io ho...- continua a balbettare, lo sguardo fisso verso il vuoto mentre beve l'acqua tutta d'un fiato.
-Guarda che non è vodka- gli dico.
-Eh... ma... ma mi ci vorrebbe adesso, uno, anzi... due...no, meglio tre shots di vodka tutti d'un sorso-
-Che dici Brian! Fa male tutta questa vodka!-
-Ma dopo una notizia del genere, io... Lilibeth... tu non prendevi la pillola?-
-Io..sì, beh...tanto tempo fa. Quando ci siamo lasciati ho smesso di prenderla e...e quella sera non te lo dissi-

Brian tace, il suo volto è così bianco da sembrare un fantasma. Già, quella sera omisi di dirgli che avremmo fatto meglio a prendere le dovute precauzioni. E perché? Perché non glielo dissi? Di sicuro non perché me n'ero dimenticata.

-Tu... tu mi stai sconvolgendo la vita, lo sai?- riprende.

Sospiro, infondo ha ragione, ero venuta qui solo per prendere un peluche e invece gli ho appena detto che ha una figlia. Lentamente mi avvicino al letto e mi siedo accanto a lui.

-Perché non me l'hai detto prima? Sono passati cinque anni, di tempo ne hai avuto- ironizza nervoso.
-Hai ragione Brian, scusami, è che io...-
-E' che io cosa Lilibeth? Cosa?- si altera, sbattendo il bicchiere ormai vuoto sul comodino, gesto che mi fa sobbalzare -Io sono il padre, perché mi hai privato degli anni più belli di mia... di mia figlia- termina, ma lentamente, e sentirgli pronunciare quelle due parole mi si riempie il cuore di gioia.

-Perché tu non vuoi dei figli, tu infondo è questo che vuoi!- commento guardandomi intorno, stavolta sono io ad alterarmi -Successo, alberghi e l'adrenalina del post concerto. Non vuoi una famiglia e tu lo sai che è come dico. Di figli mi sembra che ne abbiamo già discusso molto in passato e non erano nelle tue priorità-
-Appunto, in passato ne abbiamo discusso. Ora ho quasi 37 anni, non ne ho più 27 e penso che questo significhi qualcosa-

-L'età anagrafica non c'entra Brian, non c'entra nulla. Tu sei ancora un egoista ed egocentrico figlio unico!- gli urlo contro, sento che le lacrime stanno per scoppiare, ma provo a trattenermi.
-E tu sei ancora una ragazza presuntuosa che... che vuole imporsi con le sue scelte e pensa di sapere sempre quello che vogliono gli altri!- grida invece lui.

In fretta mi alzo dal letto e scappo via dalla stanza, raggiungo la porta d'ingresso mentre un pianto a dirotto è scoppiato a inondarmi viso e anima.

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora