Invitare te - Parte I

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-Oh, no, cavolo! Ma perché?- impreco alzando gli occhi al cielo -Il vestito nuovo!-
-Dai Lilibeth...vedrai che non è nulla- prova a calmarmi Mizzy, chinandosi per tentare di scorgere l'entità del danno -Mi sembra che il vestito non si sia sporcato, però non ne sono sicura, qui dentro è troppo buio per capirlo-

Nervosa afferro un tovagliolo dal tavolo e mi asciugo un po' le gambe.

-Hai ragione, il vestito mi sembra intatto- convengo -Però sarà meglio che vada in bagno, almeno lì alla luce potrò vedere meglio. Torno subito Mizzy, due minuti-
-Si, vai Lilibeth, ti aspetto qui-

Sbuffando, agitata e seccata per il fastidioso imprevisto, poggio il tovagliolo di nuovo sul tavolo, prendo la mia pochette e mi alzo. Serpeggiando tra ballerine mezze nude, sensuali ed esotiche odalische e invitati sbronzi delle più disparate bevande alcoliche, provo a raggiungere il bagno che, come da tradizione, è in fondo alla sala, a destra. Fortunatamente, in meno di cinque minuti riesco nel mio intento e varco la soglia delle toilettes femminili, recandomi subito dinanzi a uno dei sette lavandini in raffinato marmo verde del Guatemala che sono collocati alla sinistra dell'ingresso. Sotto la luce ambrata di uno dei faretti che sovrasta il lungo specchio, che ricopre interamente la parete al di sopra dei lavabi, noto con piacere che il mio abito in chiffon non si è macchiato di champagne.

-Meno male- sospiro sollevata.

Dalla pochette estraggo un fazzolettino di carta, lo inumidisco con un po' d'acqua fresca e con esso tampono la mia gamba che avverto ancora appiccicosa per lo champagne che vi si è versato sopra. -E pensare che odiavo questo spacco- rifletto -Però se non ci fosse stato, a quest'ora al posto della gamba mi si sarebbe macchiato il vestito. Beh, meglio così-

Getto via nel cestino il fazzoletto e nel momento in cui sto per uscire due ragazze, o meglio ragazzine, entrano chiacchierando tra loro.

-Ma l'hai visto Rog quant'è figo stasera- commenta una, bionda, tubino rosso fuoco che persino il diavolo riterrebbe un pugno nell'occhio -Il mio obiettivo per stasera è lui, voglio portarmelo a letto a tutti i costi-

-Eh, mia cara, se ti sentisse Mizzy- penso, immaginando la reazione non molto contenuta che avrebbe avuto la mia collega se avesse ascoltato l'obiettivo serale della bionda.
-Si, ma certo che l'ho visto- le risponde l'amica, anche lei bionda ma in mini, anzi microgonna di pelle nera e top bandeau corallo -Però io stasera penso proprio che farò il filo a Brian-

-Eccola là... lo sapevo io, io lo sapevo- rimugino sottovoce, mordendomi il fegato e forse anche qualche altra parte del mio apparato digerente.

-Non vedo l'ora di infilare le mani tra quei riccioli neri e buttarglieli tutti all'aria- prosegue lei, indirizzandosi verso lo specchio seguita dalla sua compagna d'avventure.

-Si, aspetta che Brian te lo faccia fare. Una volta che ebbi il coraggio di scompigliargli io i capelli non mi ha parlato per tre giorni di fila, ed eravamo già fidanzati all'epoca. Solo quando facevamo l'amore gli piaceva che affondassi le mani tra i suoi riccioli- ricordo, una punta di amara nostalgia che mi stringe la bocca dello stomaco.

-Allora dobbiamo rifarci il trucco, dobbiamo essere perfette per le nostre Regine- lirritante ironia della bionda dal tubino rosso mi fa ritornare alla realtà -Loro vogliono solo le ragazze più belle, ricordalo- continua ridendo.
-Certo e noi siamo le più belle- replica la sua amica ridendo con lei, ma io, che sono appena uscita dalle toilettes, riesco a udire solo il principio delle loro risa.

Ritornata in sala, vengo infatti letteralmente subissata dalla musica a un volume assordante e riesco a malapena, grazie alla prontezza dei miei riflessi che invece in genere sono lenti e addormentati al pari di quelli di un bradipo, a evitare di essere investita da quello che a occhio e croce mi sembra essere un trans-trenino. Si perché anche i trans ci sono a questa festa, tanto per non farci mancare nulla. Sto per intrufolarmi tra la folla per cercare di ritornare al mio tavolo, ma d'improvviso qualcuno afferra con violenza il mio braccio destro e mi trascina in uno stretto varco tra la sala e i bagni delle donne.

On a Trip to Fame - Brian May FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora