New Orleans
Martedì 31 Ottobre 1978
L'una di notte-Lilibeth, la vuoi smettere di pensare? Non sopporto vederti così assorta e taciturna-
L'irruenta esclamazione di Mizzy mi fa trasalire tutto d'un tratto.
-Lo sai Mizzy che proprio non mi va di andare a questa festa, è...è davvero uno sforzo per me tutto questo, solo uno sforzo- le rispondo alterata, non voltandomi nemmeno verso di lei, continuando a fissare i grattacieli che si stagliano fieri al di là del finestrino del taxi che ci sta portando al Fairmont Hotel -Io a questa festa, a questo Jazz Party, non voglio andarci e tu lo sai benissimo-
-Ma ci dobbiamo andare amica mia, ci tocca- continua Mizzy poggiando delicatamente la mano sinistra sulla mia spalla, invitandomi così a guardarla -E' per una questione di case discografiche: noi e i Queen siamo sotto la stessa etichetta, la EMI, dobbiamo farlo...-
-Oh Dio mio, quanto odio questi discorsi! Detti da te poi che non hai mai ascoltato nessuno, nemmeno i tuoi genitori quando ti dicevano che dovevi fare qualcosa- ribatto secca.-Ma i miei genitori non mi dicevano mica di dover andare a una festa- replica lei sarcastica -Andiamo Lilibeth, ci divertiremo vedrai...-
-Ma siamo anche da sole! Se fossero venute anche Lisa e Allison sarebbe stato diverso-
-Loro sono dovute restare a Londra per ritirare il disco di platino, Lilibeth- mi ammonisce bonaria -Vedrai che anche da sole io e te ce la caveremo, come abbiamo sempre fatto-Sospiro, amareggiata e impaurita, e torno a voltarmi verso il finestrino. E' quasi l'una, tutte le saracinesche dei negozi, dei supermercati, dei grandi magazzini, che a definirli solo grandi è un eufemismo, sono abbassate, solo i locali notturni sono aperti e in piena attività. Le strade a quest'ora sono popolate da turisti, artisti, gente che vive di notte, vive la notte, gente che affolla gli innumerevoli night-club del quartiere francese, il quartiere della bella vita e delle ragazze facili, come amo definirle io in modo aggraziato. E non solo ciò mi ricorda questo quartiere di New Orleans -E' vero, non sono mai stata qui, eppure è come se ci fossi già stata- penso, tuffandomi in uno sconosciuto déjà vu -Forse perché Brian me ne ha parlato così tanto che è come se ci fossi venuta con lui qui, quattro anni fa, ma... ma se ci fossi stata io con lui... chissà se sarebbe successo lo stesso quello che è successo- mi chiedo, non smettendo di guardare il panorama dal finestrino.
-Dai Lilibeth, che c'è? Te la sei presa?- riprende Mizzy sottovoce -Io ti voglio bene, non fare così...-
-E'... è che io t'invidio Mizzy, vorrei essere come te, forte come te- le rispondo volgendomi ancora verso di lei -Anche tu dovresti essere agitata e nervosa, rivedere Roger dopo tanto tempo dovrebbe farti un certo effetto e invece... invece non solo sei tranquilla ma sei pure felice di andare a questa maledetta festa!- esclamo, ancora più collerica di due minuti prima.
-Io e te siamo sempre state diverse Lilibeth, fin dai tempi del liceo, e ora che siamo donne, anche donne famose tra l'altro, continuiamo a essere diverse. Ma forse è un bene, se ci rifletti, riusciamo a sopportarci meglio a vicenda- commenta ridendo e i suoi occhi verdi brillano sotto le luci al neon dei lampioni che si susseguono veloci al di là del finestrino.-Sei sempre la solita tu- la riprendo affettuosamente, ridendo a mia volta -Spigliata, ironica, senza peli sulla lingua e soprattutto...- e mi fermo per attimo per squadrarla dalla testa ai piedi -...l'unica ad avere il coraggio di indossare un vestito del genere. Con tutti questi quadratini e triangolini mi sta facendo venire il mal di testa solo a guardarlo per qualche secondo in più- le confesso sincera.
-Ma dai Lilibeth! Sempre la solita esagerata. E' così carino invece, e poi il bianco e nero è di moda-In effetti, guardandolo attentamente, l'abito in sé non è poi così male: corto fino alle ginocchia, davanti e indietro presenta un'alternanza di triangolini neri e bianchi, mentre ai fianchi ad avvicendarsi sono tanti piccoli quadrati sempre degli stessi colori.
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On a Trip to Fame - Brian May Fanfiction
Fiksi PenggemarLa tua assenza ha lasciato un vuoto che riempie tutto lo spazio del mio cuore Anonimo