Capitolo 9

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Fu difficile a dormire per il Duca del Clan di Belgrado. Ogni volta che chiudeva gli occhi anche solo per riposare, pensava solamente alla bellezza della vampira nella stanza al suo fianco.

Come aveva fatto a vivere senza vedere quella donna? Senza sentire la sua voce elegante e fine? Si pose un sacco di domande, quella notte, ma ognuna era senza risposta.
Rachele, dopo essersi riposata abbastanza, si guardò allo specchio.

Non lo faceva quasi mai perché era troppo difficile guardarevun viso simile a quello di suo padre. Molte volte pensava a come sarebbe andata se avesse accettato di sposarsi. Avrebbe avuto figli, magari una vita infelice, ma sarebbe morta. Adesso solo un paletto sul cuore può ucciderla e, la particolarità che fregava ogni giovane vampiro, era che doveva impugnarlo un'altra persona.

Rachele uscì pulita e profumata dalla sua stanza da letto incontrando subito lo sguardo magnetico del Duca. Lui era appoggiato al muro rosso sangue del corridoio con le braccia incrociate al petto muscoloso.

-tra poco c'è la colazione- parlò lui con la sua voce grave e autoritario. La vampira annuì come risposta alla sua domanda inespressa e, insieme, si avviarono verso la sala da pranzo condivisa con tutto il clan. La donna sentiva un peso sul petto e, ogni passo che faceva verso la stanza, sembrava sempre più pesante.

Sapeva benissimo che qualcosa, di sicuro non piacevole, sarebbe accaduta nel giro di pochi minuti. Entrarono nella sala da pranzo ritrovandosi tutti gli occhi adosso. C'era chi era sorpreso per il fatto che Enea parlava con qualcuno che non fosse il suo migliore consigliere ed amico. C'era, poi, chi guardava con occhi affamati la povera ragazza.
Enea si sedette a capo di una lunga tavola, la vampira, invece, al suo fianco.

Il ragazzo pensò come dovrebbe essere la sua vita se avesse accanto una regina del suo calibro. Sarebbe perfetta per quel ruolo. Iniziarono a bere alcuni calici di sangue posti sopra il tavolo in legno pregiato, quando un vampiro dai capelli rossicci entrò nella sala di corsa. Teneva in mano una lettera piegata perfettamente in due.

-Duca, questa è una lettera per voi- parlò il rosso con un respiro leggermente affannato. Anche se sembrava che i due si conoscessero da una vita, il vampiro che porgeva lettera ad Enea si rivolse a lui con il voi. Una forma ormai dimenticata da molti.

-questa lettera dice che dobbiamo andare al consiglio degli anziani- pronunciò queste parole il Duca rivolgendosi alla ragazza e al rosso che aspettava con ansia il contenuto del pezzo di carta.

-quando ci hanno convocato?- chiese  Rachele interrompendo il silenzio appena creato.

-tra tre giorni. In questo viaggio ho bisogno di te, Simone- disse Enea al rosso che sorrise contento del nuovo incarico.

-e di te, Dario, visto che sei un bravo gierriero- concluse il discorso il sovrano del clan. La vampira, sconvolta, spalancò gli occhi. Non voleva più avere a che fare con quel biondo ossigenato. Il capo clan sospirò appena, senza farsi sentire, non voleva avere quella specie di vampiro attorno, ma era seriamente il guerriero migliore del suo clan e Rachele doveva stare al sicuro.

Ehila  ho aggiornato il cast di questa storia. Se volete potete dare un occhiata. Adios

𝘛𝘩𝘦 𝘊𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘉𝘭𝘰𝘰𝘥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora