Buongiorno a tutti. Questa è la vostra scrittrice preferita che vi parla (scrive). Volevo solo annunciare il primo capitolo di questa storia che ho scritto con tutta me stessa. Se trovate errori nei capitoli ditemelo subito che cercherò di correggerli al più presto. Lasciate, inoltre, una stellina e/o un commento per farmi felice.
~La storia "un ringhio possente" è arrivata a 12,2k di visualizzazioni ed oltre 500 stelline. Sono cosi felice ed orgogliosa di me stessa. Questa storia la trovate nel mio profilo tranquillamente~
Detto questo, vi terrò aggiornati se ci saranno dei cambiamenti in futuro. Non aggiornerò ogni giorno perché questa storia ha richiesto una buona dose di tempo (e devo ancora finirla). Inifine, buona lettura.
*19 maggio 1532, Roma*
-non ce la faccio- urlò disperata una donna stringendo tra i pugni il lenzuolo sgualcito del letto matrimoniale presente nella stanza. I capelli castani erano bagnati dal sudore e gli si erano appiccicati sulla fronte. Urlò di nuovo mentre una levatrice, una delle tre presenti nella stanza, le tenne aperte le gambe il più possibile, cercando di far nascere il bambino.
Il rumore provocato dalle urla disperate della donna incinta cessarono tutto d'un colpo sentendo un leggero piangere. Il bambino era nato e stava piangendo disperato. Le levatrici pulirono il pargoletto dalla sporco mentre la donna, ormai madre, respirava affannosamente, felice di essere sopravvissuta al parto.
-signora, è una femmina- disse chiaramente la seconda levatrice mentre porgeva la bambina tra le braccia della madre sfinita e stanca. -è una femmina- urlò di nuovo la prima levatrice annunciando la nascita al padre della piccola fanciulla,
dopo aver aperto la porta in legno della camera da letto della donna stremata.
La piccola bambina chiuse gli occhi non appena si trovò tra le braccia della madre e si addormentò finalmente tranquilla. Il padre, contento, si affrettò a dirigersi verso il letto matrimoniale, mentre le tre lavandaie uscirono silenziosamente dalla stanza. Non dovevano sapere nulla di nulla e questa era una loro regola fondamentale. Mai diventare pettegole.-come la vuoi chiamare, caro?- chiese curiosa la donna passandosi una mano tra i capelli fradici mentre si stendeva delicatamente sul letto, senza svegliare la piccola. Il fuoco scoppiettava nel caminetto donando una sensazione di tranquillità e calma alla famigliola.
-Contessa Rachele, come la mia defunta madre- dichiarò il nuovo padre dopo attimi di silenzio. La donna annuì, come se volesse dire qualcosa, ma per rispetto di suo marito tenne la bocca chiusa, come era giusto per la donna. Rachele era nata in una giornata di pioggia, ma di sicuro non poteva sapere di avere una lunga vita davanti.
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𝘛𝘩𝘦 𝘊𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘉𝘭𝘰𝘰𝘥
VampireLei cadde, sentì un forte dolore all'altezza della nuca e poi vide solamente il buio. Il respiro le si mozzò in gola. Sentì solamente qualcuno che la morse, alla base del collo. Sentiva il suo sangue uscire velocemente, senza controllo. Poteva esser...