*4 giorni dopo, alla villa del Duca di Belgrado*
L'aria era fresca, pulita, di montagna. Gli uccellini volavano indisturbati tra le nuvole quasi inesistenti. I due vampiri innamorati si trovavano nella villa del Duca di Belgrado immersa nella natura selvaggia e incontrollata della montagna.
-ho la sensazione che qualcosa non va- pronunciò queste parole con ansia e paura la ragazza stretta tra le braccia del suo amato immortale. Da quando ieri erano arrivati nella tenuta estiva di Enea, la ragazza aveva avuto una brutta sensazione e non le era ancora passata e questa non era esattamente la cosa migliore.
-chiunque tenti di entrare in questa casa senza il codice d'accesso sarà bloccato nella hall principale, quindi siamo al sicuro- le rispose rassicurante Enea poggiando le sue grandi mani sui fianchi sottili della sua amata. Con le dite iniziò una lenta carezza infinita sulla pelle immacolata di Rachele, facendola rilassare nel giro di un paio di secondo.
Stavano insieme da nemmeno una settimana, ma per entrambi sembra un tempo indefinito. Si conoscevano così bene, ma non perché avevo parlato a lungo, semplicemente perché per loro era quasi naturale conoscere i gusti, i punti deboli del proprio compagno. E questa era una sensazione così bella ed appagante.
-e se qualcuno cercasse di entrare? Cosa facciamo?- chiese la donna alzandosi dal divano in pelle che occupava una piccola parte del salotto principale della villa di Enea. Iniziò a camminare avanti ed indietro non fermandosi nemmeno quando il Duca la chiamò.
-ho più di settecento anni. Penso di saperne molto sulle torture per i vampiri- concluse l'uomo sorridendo maliziosamente ricordando perfettamente il suo passato. Quante guerre e conflitti aveva vissuto? Quanti amici e fratelli aveva perso? Da giovane si era chiesto cosa avesse fatto di sbagliato per meritare la sua vita.
Però poi aveva capito semplicemente che tutti prima o poi dovevano scomparire da questo pianeta maledetto. Gli umani morivano normalmente, mentre i vampiri, gli esseri sovrannaturali da lui preferiti, scomparivano per sempre, senza lasciare tracce.
-quale è la tua preferita?- chiese curiosa la ragazza ritornando tra le braccia calde e muscolose del Duca di Belgrado, ma prima che quest'ultimo potesse rispondere, l'allarme della casa si aziona producendo un suono stridulo e continuo.
-avevi ragione, qualcuno ha cercato di entrare nella casa e non è da solo- disse duro e serio il vampiro guardando il monitor delle videocamere poste nel perimetro esterno della villa. -quanti sono?- chiese incerta e spaventata Rachele mentre cercava di sbirciare nel computer dove erano raffigurate una decina di figure vestite totalmente di scuro.
-sono dodici, da soli non potremmo mai vincere, quindi dobbiamo aspettare i miei soldati con Dario e Simone e far perdere tempo ai nostri nemici- pronuncia queste parole con ansia per la sua donna, Enea, mentre manda un messaggio tramite WhatsApp ai suoi fidati consiglieri del suo Clan. -ti amo- disse poi prendendo in modo tenero e dolce la mano delicata della vampira al suo fianco. -anche io- rispose velocemente lei, temendo di non poterlo più baciare, di non poterlo più vivere come lo aveva fatto in questi giorni.
-andiamo?- chiese Rachele preoccupata stringendo di più la mano del suo amato. -andiamo- rispose lui aprendo la porta d'ingresso, producendo un cigolio fastidioso, della sua casa.
-mio carissimo amico come va?- chiese in modo impertinente il vampiro, dagli occhi blu come il mare, a capo del piccolo esercito a lui disposizione. -Duca di Stoccolma, come mai si trova qua?- chiese confuso il Duca di Belgrado al suo caro "amico". Non si potevano definire amici, perché in realtà non lo erano, ma si conoscevano da tutta la vita.
Richard, il Duca di Stoccolma, era un vampiro di oltre settecento anni a capo del secondo clan più importante del pianeta Terra attualmente. Ad Enea non era mai piaciuto perché lo svedese aveva sempre avuto una sete di sangue esagerata e incontrollata. Inoltre i suoi sudditi, non provavano orgoglio verso di lui, ma solo e soltanto paura. Paura di morire. Cosa abbastanza strana se si parlava di vampiri.
-gli anziani non mi hanno nemmeno interpellato quando hanno deciso che questo bocconcino rimanesse nelle tue mani- esclamò con tono arrabbiato, furioso, fuori di sé. -e questo non mi pare assolutamente corretto- continuò il suo piccolo discorso con un sorriso inquietante il nemico con una leggera barba incolta.
-questa bellissima vampira deve essere nelle mie mani, così la mia stirpe sarà la più potente che ci sarà- finì di parlare il Duca di Stoccolma avvicinandosi con la mano alla pelle delicata e morbida della vampira al fianco del suo amato. Le prese il mento in maniera rude con una presa forte, troppo forte.
-viene con me e il tuo caro vampirello al mio fianco non morirà- parlò Richard con il suo classico tono da psicopatico. Perché lui lo era! Chi pensate che abbia dato l'idea a Hitler di uccidere, di sterminare la maggior parte degli ebrei? Oppure di utilizzare i poveri umani con la pelle più scura come schiavi nelle Americhe? Lui, sempre e soltanto lui. Certo, moltissimi vampiri avevano contribuito nella storia alla creazione di numerosi scontri e conflitti di sangue, ma lui era sempre a capo di qualsiasi guerra. Il "Dio della guerra" era infatti il soprannome che li avevano dato nel tempo, nome che lui non si era mai dimenticato.
-perché?- chiese solamente per perdere tempo Rachele facendo un passo in avanti avvicinandosi così al suo nemico. -te l'ho già detto mia cara, io voglio essere il più forte di tutti e mi servi tu- rise malvagiamente davanti alla coppia che nel frattempo era riuscita a recuperare il tempo necessario per far sì che le truppe del Clan di Belgrado arrivassero con Dario e Simone.
-Rachele non verrà da nessuna parte- disse Enea riportando il corpo della ragazza dietro di lui per poi fischiare fino a perdere il fiato. -questa è guerra-.
IMPORTANTE: volete un happy-end o un sad-end? Rispondete tutti grazie.
Soooo, questo è il capitolo che oggi ho deciso di postare finalemente (applauso grazie). Volevo solamente avvertire che mancano pochi capitoli alla fine di questa mia storia. Lasciate un commento e/o una stellina se vi è piciuto quello che avete letto e per farmi piacere. Con questo è tutto. Adios.
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𝘛𝘩𝘦 𝘊𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘉𝘭𝘰𝘰𝘥
VampireLei cadde, sentì un forte dolore all'altezza della nuca e poi vide solamente il buio. Il respiro le si mozzò in gola. Sentì solamente qualcuno che la morse, alla base del collo. Sentiva il suo sangue uscire velocemente, senza controllo. Poteva esser...