Capitolo 5

195 18 1
                                    


*1970, Oslo*

Rachele inspirò il fumo dalla sigaretta ormai finita per poi buttarla malamente per terra. Andava di moda fare questi gesti. Spendere centinaia di soldi in qualcosa che gli umani ci avrebbero rimesso.

Per lei era indifferente. Insomma era una vampira e se non l'uccideva il tempo nemmeno una cicca le avrebbe fatto qualcosa. Osservò delle gocce cadere in modo delicato dal cielo.

Erano così eleganti e in sintonia. La ragazza si trovava in un bar abbastanza frequentato nel centro della capitale della Norvegia. Aveva sempre amato i paesaggi pieni di neve e, finalmente, li poteva vedere come un pittore guarda il suo dipinto, la sua creazione.

Rachele bevve un sorso del suo caffè latte tiepido, quando qualcuno si sedette al suo fianco. Chi mai poteva essere, se la ragazza non aveva mai avuto un rapporto vero e proprio da quando era stata morsa?

Lei alzò lo sguardo dalla tazzina di ceramica ancora fumante e si ritrovò davanti un misero umano dalla barba folta e bianca. Di sicuro non era un giovane sano e forte. Lui la fissò per un tempo lungo quasi cinque minuti, in silenzio.

Sembrava pazzo. -so chi sei, ma sta attenta. Tu sei la prescelta- pronunciò solo queste parole, l'uomo, con una tale convinzione da far venire i brividi alla ragazza. Rachele aveva sentiti dell'esistenza di alcuni veggenti umani, ma non era sicura che la persona davanti a lei avesse qualche potere sovrannaturale.

Non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare una parola che il vecchio scomparve dalla sua vista. Si era volatilizzato in un secondo. Finí di bere la sua bevanda, pagò lasciando il resto alla gentile cameriera ed uscì di corsa dal bar per cercare di individuare l'uomo scomparso, ma non c'era nessuna traccia, nessun odore.

Rachele, sconsolata, ritornò verso la sua nuova abitazione. Era la prima volta che qualcuno riusciva a scampare all'inseguimento di un vampiro, ma di sicuro sarebbe stato l'ultimo.

𝘛𝘩𝘦 𝘊𝘩𝘰𝘴𝘦𝘯 𝘰𝘧 𝘵𝘩𝘦 𝘉𝘭𝘰𝘰𝘥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora