Capitolo 3

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William entrò nella stanza di Alexis, ma non vide nessuno. Andò verso il bagno e aprì la porta, trovando Alexis che si lavava.
"Will, esci subito" urlò Alexis.
"Sai che non mi fa effetto" disse William.
"Non m'importa, esci immediatamente" urlò Alexis, morendo di vergogna.
William rise e uscì. Si sedette nel letto di Alexis e la aspettò.
Dopo qualche minuto Alexis uscì dal bagno in intimo e andò verso l'armadio per cercare qualcosa da mettere.
"È tuo?" Chiese William, prendendo un guanto da portiere.
"No" rispose Alexis. "Penso sia di Duske".
"Cosa ci faceva qui?" Chiese William.
"Voleva parlare" rispose Alexis. "Dov'è  la mia felpa?".
"Quale?" Chiese William.
"Quella con la stampa del lupo" rispose Alexis.
"Vuoi dire questa?" Chiese Caleb, entrando.
Guardò Alexis da capo a piedi e sorrise malizioso.
"Esciii" urlò Alexis.
"Che succede?" Chiese Jude, entrando spaventato da quell urlo.
"Mai sentito parlare di bussare? Uscite tutti e due" urlò Alexis, e cominciò a tirare loro tutto quello che trovava. Caleb lasciò la felpa a William e corse fuori, seguito da Jude.
"Che caratterino" disse Jude, chiudendo la porta, rimanendo fuori.
"Che corpicino" disse Caleb.
"Dimenticatelo" disse Jude.
"Perché? La vuoi tutta per te?" Chiese Caleb.
"Non dire stupidaggini e andiamo a mangiare" rispose Jude, tagliando corto.
"Qualcuno è innamorato" disse Caleb, dirigendosi verso la mensa.
Jude affrettò il passo e non rispose.
"Jude è innamorato, Jude è innamorato" strillò Caleb.
"Smettila di dire idiozie, non sono innamorato" disse Jude, seccato.
Caleb lo guardò con malizia, ma smise di strillare.

"Che vergogna, ora staranno ridendo di me" disse Alexis, mettendosi la felpa.
"Macché, hai visto le loro faccie? Sono rimasti a bocca aperta" disse William.
"Si, da quanto faccio schifo" disse Alexis, buttandosi nel letto.
"Ma no, che dici. Ora mettiti i pantaloni e andiamo a mangiare" disse William.
"Non ho fame" disse Alexis.
"Fa un po' come ti pare" disse William, aprendo la porta.
In quel momento si trovò Duske che stava per bussare.
"Serve qualcosa?" Chiese William.
"Credo di aver perso il guanto prima" rispose Duske.
"Si, è qui. Ci vediamo a cena" disse William, facendolo passare e uscendo dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
"William non insistere, oggi non mangio" disse Alexis, con la faccia nel cuscino.
"Come mai?" Chiese Duske.
Alexis tolse la faccia dal cuscino e si voltò di scatto, vedendo Duske davanti a lei.
"C-che ci fai qui?" Chiese Alexis, coprendosi con un cuscino.
"Prima dev'essermi caduto un guanto, sono venuto a prenderlo" rispose Duske.
"Non potevi bussare?" Chiese Alexis. "Non sono presentabile".
"Stavo per bussare, ma mi ha fatto entrare William" rispose Duske. "Perché non vieni a mangiare?".
"Non ho fame" rispose Alexis.
"Mangi poco, ma devi mangiare" disse Duske.
"Non ho fame, scusa" disse Alexis, dandogli le spalle.
Duske prese il suo guanto e uscì, guardando Alexis, finché non chiuse la porta dietro di sé.

"Dov'è Alexis?" Chiese Shawn.
"Non ha fame" rispose William.
"E rimane senza mangiare?" Chiese Shawn.
"È abbastanza grande per prendere da sola le sue decisioni" disse William.
"Sono d'accordo, ma comunque saltare il pasto non va bene. Si è allenata molto, deve recuperare le forze" disse Jude.
"Ragazzi, manca anche Duske" disse Sonny.
"Magari si è messo a dieta pure lui" disse Eliot.
Jude lo fulminò con lo sguardo. Duske entrò in mensa e si prese la sua cena.
"Mi daresti anche quella per Alexis?" Chiese Duske.
"Come vuoi" rispose Silvia, accontentandolo.
"Grazie" disse Duske e uscì dalla mensa, sotto lo sguardo curioso di tutti.
Eliot, Xavier, Hunter, Jude e Adriano si alzarono e lo seguirono.
"Ragazzi, non credo che sia il caso" disse Sonny.
I cinque non lo ascoltarono e uscirono dalla mensa.

Duske stava per aprire la porta, quando sentì la voce di Alexis.
"Che vergogna. Duske mi ha vista senza pantaloni e gli altri due quando ero solo in intimo. Staranno ridendo di me, sono sicura. Mi manderanno via dalla squadra e non potrò realizzare il sogno di andare ai mondiali" disse Alexis.
Duske rimase a bocca aperta. Scosse la testa e si riprese, bussando.
"Avanti" disse Alexis.
Duske entrò e le poggiò la sua porzione nel letto, vicino a lei.
"Pochi grassi e poche calorie, non è molto pesante" disse Duske.
"Perché?" Chiese Alexis.
"Cosa?" Chiese Duske.
"Perché ti sei sprecato a portarmi la cena qui?" Chiese Alexis.
"Perché se non mangi domani sarai senza forze e non potremo allenarci" rispose Duske, sorridendole leggermente.
"Vuoi davvero allenarti con me?" Chiese Alexis.
"Certo, infondo copriamo lo stesso ruolo. Magari posso darti qualche dritta" rispose Duske. "Ora mangia".
Alexis annuì e tutti e due cominciarono a mangiare.

Vivere rincorrendo un pallone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora