Capitolo 17

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Dopo cena Duske decise di seguire Alexis, per chiederle perché lo stava evitando, anche se sapeva già la risposta. Ma voleva sentirselo dire da lei. Come la vide uscire dalla mensa le andò incontro silenziosamente. Alexis, non sospettando di nulla, andò verso il campo per passare un po' di tempo. O almeno, ci provò. Lei era convinta di stare andando al campo, ma in realtà stava andando verso la palestra. Quando di trovò davanti alla porta della palestra capì che aveva sbagliato strada.
Sbuffò e cercò la strada per il campo. Ma Duske la prese per un polso e la mise contro il muro.
"D-duske?" Disse Alexis, sgranando gli occhi.
Duske lo guardò in maniera gelida.
"Mi vuoi spiegare perché mi stai evitando?" Chiese Duske, serio.
"I-io non t-ti sto e-evitando" rispose Alexis, balbettando.
"Non prenderti gioco di me, non sono stupido" disse Duske."Rispondi alla mia domanda".
"No, è una cosa stupida" disse Alexis.
"Allora perché lo stai facendo?" Chiese Duske.
"Perché.. perché.. ecco.." disse Alexis, che era arrostita.
"Perché.." disse Duske.
"Ho fatto un sogno.." disse Alexis.
"Mi hai sognato?" Chiese Duske.
"Eh eh eh, già. Imbarazzante come cosa" rispose Alexis.
"Quindi mi stai evitando solo perché mi hai sognato? O mi stai nascondendo qualcosa?" Chiese Duske.
"B-beh, c'ero anche io.. ehhhh" rispose Alexis.
"E?" Disse Duske.
"Non ce la faccio, è troppo imbarazzante" disse Alexis.
"Cos'è successo di tanto imbarazzante? Ci siamo forse presi per mano come due idioti?" Chiese Duske.
"No, però.." rispose Alexis."Se lo vuoi sapere chiedilo a Nosaka, io non ce la faccio".
"L'hai detto a Nosaka e non lo vuoi dire a me?" Disse Duske, dando un pugno nel muro, vicino alla faccia di Alexis.
"B-beh.." disse Alexis.
"Dimmelo!" Urlò Duske.
"Ci stavamo baciando" disse Alexis, tutto d'un fiato.
"Tutto qui?" Chiese Duske, calmandosi.
Alexis annuì e si nascose il viso.
"E cosa c'entra col evitarmi?" Chiese Duske.
"Bhe, se ti evito non c'è possibilità che succeda" rispose Alexis.
"Potevi dirmelo subito e ti avrei detto subito che non sarebbe mai successo" disse Duske.
"Lo so, hai ragione. Scusa" disse Alexis, alzando lo sguardo e guardandolo dritto negli occhi.
"Sei così complicata" disse Duske, mettendosi una mano in mezzo agli occhi.
"Scusa, io te l'ho detto che sopportarmi non era facile" disse Alexis.
"Non fa niente, basta che mi prometti che non lo farai più" disse Duske.
"Mai fare promesse che non puoi mantenere" disse Alexis.
"Ma tu la terrai questa promessa, o mi sbaglio?" Disse Duske.
"Va bene, hai vinto. Di nuovo" disse Alexis, sbuffando.
"Esatto, di nuovo" disse Duske.
"Comincio a pensare che era meglio quando non ti importava di me" Scherzò Alexis.
"Io non credo. Non sono forse il tuo idolo?" Disse Duske, ghignando.
"Certo che lo sei, ma non credevo che fossi così sbruffone" Scherzò Alexis.
"Non sono uno sbruffone" disse Duske.
"Forse" disse Alexis e corse via, sorridendogli.

-il giorno dopo, durante la partita con il capitano della Stella, Acker-
Alexis e Dave erano in squadra assieme, con Hunter, Sonny e Norika.
Sonny e Dave erano in difesa, Norika era in porta e Alexis e Hunter all'attacco.
"Lo sai, è strano vederti fuori dai pali" disse Alexis.
"Se può servirmi per giocare non ha importanza" disse Dave."E poi, nemmeno tu sei in porta ora".
"Norika è stata più veloce di me" disse Alexis, tirando fuori la lingua.
Dopo il fischio d'inizio Acker tirò in porta, ma Norika parò senza troppi sforzi.
"Alexis!" Disse Norika, lanciando la palla ad Alexis.
Alexis prese la palla e cominciò ad avanzare, arrivando velocemente in porta.
"ANGELO OSCURO" urlò Alexis.
"MANO DI DIAMANTI" urlò Mark, riuscendo a parare il tiro.
Mark guardò Alexis e sorrise.
"Bel tiro" disse Mark, lanciando la palla a Nathan.
Alexis sorrise e tornò indietro.

La partita finì 5-4 per il gruppo di Eliot.
"Norika" disse Alexis."Ti va di allenarti insieme a me?".
"Si, volentieri" rispose Norika.
"Andiamo nell'altro campo?" Chiese Alexis.
"Perché?" Chiese Norika.
Alexis indicò Duske e sorrise in modo stupido.
"Hai intenzione di allenarti con la fascia?" Chiese Norika.
"Esatto, e se mi dovesse vedere mi farebbe sicuramente una ramanzina" rispose Alexis.
"Va bene, andiamo" disse Norika, ridendo.

Vivere rincorrendo un pallone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora