Capitolo 20

91 3 0
                                    

-il giorno dopo-
"La nostra unica speranza è l'ultima risorsa" disse il mister.
"L'ultima risorsa?" Chiesero alcuni.
"Mi scusi, e Alexis? Non pensa che schierandola in mezzo al campo.." disse Mark.
"No. Ho già giocato in tutti i ruoli, è possibile che.." disse Alexis, interrompendolo.
"È possibile che abbiano analizzato anche te, dico bene?" Chiese Duske, interrompendola.
"Esatto" rispose Alexis.
"Hai una capacità di apprendere molto rapida, che ne dici di provare l'ultima risorsa?" Chiese Basile.
"Io.. non è il mio stile" rispose Alexis.
"Non è il tuo stile?" Chiese Sonny.
"In attacco è come una bestia selvaggia, il tiro di Axel è indubbiamente forte, ma non è nelle sue capacità" rispose Nosaka.
"Hai centrato il punto" disse Alexis.
"Capisco" disse Mark."Ma per sicurezza un allenamento extra non farà male".
"Per questo ho chiamato qualcuno che sarà felice di aiutarci" disse Alexis."Venite ragazzi".
Tutti guardarono all'ingresso del campo, dove sbucarono quattro giocatori con a capo William. Mark sorrise e andò loro incontro, accogliendoli calorosamente.
"Vi rinfresco la memoria" disse Alexis.
Si avvicinò ai ragazzi e cominciò a presentarli uno a uno.
"Lui è Demon" disse Alexis, indicando il ragazzo corvino dagli occhi verde smeraldo.
"Felice di rivedervi" disse Demon, alzando una mano e salutando.
"Lui è Falco" disse Alexis, indicando il ragazzo castano dagli occhi marroni.
"Bella!" Disse Falco.
"Lui è Christophe" disse Alexis, indicando il ragazzo castano chiaro con gli occhi metà grigi metà azzurri.
Christophe si limitò a sorridere e muovere la mano.
"Lui è Bryan" disse Alexis, indicando il ragazzo biondo platino con gli occhi dello stesso colore del mare.
Anche lui si limitò a sorridere.
"Lui è Jakob" disse Alexis, indicando il ragazzo dai capelli marrone-rossicci con gli occhi arancioni.
"Fantastico, iniziamo" disse Mark, prendendo William per una mano e trasportandolo in campo.
"Dato che voi dovete allenarvi per le altre tecniche penso che non sia un problema se non giocate con noi" disse Alexis, guardando Nosaka.
"Esatto, andiamo ragazzi" disse Nosaka, seguito da Sonny, Eliot e gli altri.

"Ragazzi basta o sarete troppo esausti per la partita" disse Regina.
"Effettivamente.." disse William, fermandosi.
Tutti lo imitarono e si disseterano.
"Dov'è Alexander?" Chiese Alexis.
"Si sentiva stanco e non è potuto venire" rispose William.
"Però, gran bel posto" disse Demon, guardandosi intorno.
"Su questo devo darti ragione" disse Alexis.
"Ho visto la partita di ieri. Tu e Duske siete stati bravi" disse William.
"Già, voglio proprio congratularmi con quello stupido. Dov'è?" Chiese Christophe, che voleva finire ciò che tempo fa aveva lasciato in sospeso.
"Non lo so" rispose Alexis, guardandosi intorno."Provo a chiedere a Nosaka".
"Ehi piccoletta" disse Dave, avvicinandosi.
"Ecco un altro da fare fuori" sussurrò Demon.
"Dave, hai visto Duske?" Chiese Alexis.
"È andato in palestra" rispose Dave.
"Cosa? Ma io lo ammazzo!" Disse Alexis, correndo verso l'uscita del campo.
"Aspetta, da questa parte" disse William.
"Andiamo" disse Christophe.
Alexis, William e Christophe corsero verso la palestra e si fermarono una volta arrivati davanti ad essa.
"Aspettate un attimo" disse Alexis ed entrò.
Vide Duske su un attrezzo, ma non stava facendo nulla.
"Perché sei qui se non stai facendo nulla?" Chiese Alexis.
"Non vorrei disobbedire ad un tuo ordine" rispose Duske, sorridendo.
"Vieni, c'è William, e anche gli altri" disse Alexis, prendendolo dalla mano buona.
Duske si fece trascinare, ma prima di aprire la porta per uscire la fermò.
"Riguardo a quanto è successo ieri.." sussurrò Duske.
"Se dirai qualcosa sei un uomo morto" sussurrò Alexis.
"Ricevuto" sussurrò Duske, ridendo leggermente.
Quando Alexis aprì la porta tornò serio.
"Con te non avevo finito" disse Christophe, come vide Duske.
"Ciao anche a te" disse Duske.
"Ieri.. la vostra parata era davvero spettacolare" disse William.
"Ti ringrazio" disse Duske.
"Guardate li" disse Christophe, indicando un punto a caso.
Tutti si girarono nella direzione da lui indicata e lui saltò addosso a Duske.
Ma questa volta Duske non si fece trovare impreparato e non cadde sotto il peso di Christophe.
"Christophe!" Dissero William e Alexis.
Christophe non li ascoltò e tentò un'altro attacco, che Duske riuscì a respingere. Christophe notò la mano fasciata di Duske e si avventò su quella, sbattendola al muro.
"Duske!" Disse Alexis e cercò di mettersi in mezzo ai due, ma fu fermata da William.
Costui le fece un no con la testa.
"Sai che nelle liti non devi metterti in mezzo" disse William.
"Ma.." disse Alexis.
"No. Anche io vorrei intervenire ma non posso" disse William.
Alexis sospirò e rimase a guardare i due che si scannavano. Duske, che era poco più grosso e alto di Christophe, diede una gomitata a quest'ultimo e lo stese. Ma Christophe non si arrese e si rialzò. Caricò verso Duske, che si spostò, facendo cadere Christophe a terra dietro di lui. Duske guardò William che afferrò al volo e annuì. Coprì gli occhi ad Alexis, in modo che non vedesse nulla. Duske si girò verso Christophe e lo sollevò dalla maglia.
"Mi hai stufato" sussurrò Duske e lo lanciò verso una parete.
Christophe si rialzò ma si teneva in piedi a fatica.
"Sei davvero ostinato" disse Duske."Tuttavia non ho intenzione di andare oltre".
"Hai paura forse?" Chiese Christophe.
"Questo mai. È solo che non ti voglio arrecare danni" rispose Duske e se ne andò.
"Torna qui codardo! Torna qui e combatti!" Disse Christophe, alle spalle di Duske.
"È un atteggiamento davvero stupido, dato che ti reggi a malapena in piedi" disse Xavier, che passava di lì per caso.
Alexis si liberò di William e guardò.
"Tu convivi con queste teste di cazzo?" Chiese Christophe.
"Oi, testa di.." disse Xavier.
"Si, convivo con loro. Ma non mi piace che li insulti" rispose Alexis.
"Il piccolo demonio che mi difende, che onore" disse Xavier, ghigando.
"Xavier non adesso" disse Alexis.
"Ora dobbiamo andare" disse William, che non ne poteva più dell'atteggiamento dell'amico.
"Una domanda" disse Alexis.
I due si girarono e la guardarono.
"Perché li disprezzi così tanto?" Chiese Alexis.
"L'unico che non mi va a genio è quel portiere da quattro soldi" rispose Christophe.
"Perché?" Chiese Alexis.
"Devo ricordarti la scenata di gelosia che aveva fatto? Semplicemente non mi è andata giù" rispose Christophe.
"Anche tu stai facendo una scenata di gelosia" osservò Alexis.
"Ma noi ci conosciamo da tre anni! Lui lo conosci da qualche mese" disse Christophe.
"Lo so, ma.. è un buon amico" disse Alexis.
"Se non fosse stata in buone mani non sarei tornato a casa" disse William.
"E va bene. Chiedigli scusa da parte mia" disse Christophe, andandosene.
William fece l'occhiolino ad Alexis, che sorrise.

Vivere rincorrendo un pallone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora