Capitolo 16

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Dopo cena Alexis si sentiva così piena di energie che non riusciva assolutamente a rimanere ferma. Voleva assolutamente fare qualcosa, anche solo disegnare. Cercò un foglio, una matita, una gomma e un posto tranquillo per disegnare. Uscì fuori e cominciò a disegnare il suo animale preferito, il lupo, sotto la luce della luna. Una volta finito lo guardò.
"Cos'è sta schifezza?" Disse Alexis.
Apallotolò il disegno e lo lanciò in un cestino li vicino, facendo canestro. Guardò la pallottola di carta entrare nel cestino, soddisfatta.

Passò quasi due ore disegnando, quando cominciò ad essere stanca.
"Beh, penso che per oggi possa bastare. Devo dire che è stato divertente. Era un po' che non disegnavo. È un modo fantastico per trascorrere il tempo" disse Alexis, alzandosi.
Andò in camera e si sdraiò, addormentandosi immediatamente.

"Ahhhhhhhhhhh" urlò Alexis, cadendo dal letto.
Duske si svegliò di colpo, spaventato.
"Alexis, cosa c'è?" Chiese Duske.
"No, non può essere. Non... non.." disse Alexis, balbettando.
"Cos'hai?" Chiese Duske, avvicinandosi.
Alexis indietreggiò, fino ad arrivare alla porta. Senza pensarci due volte la aprì e se la diede a gambe, lasciando Duske perplesso.

-dopo il ritorno di Sonny-
"Ah, eccoti" disse Norika.
"Norika.. mi cercavi?" Chiese Alexis, togliendosi la fascia dagli occhi.
"Si, Duske si chiedeva perché lo stai evitando da tutto il giorno" rispose Norika."Cosa stai facendo?".
"Dopo aver visto la partita contro la Russia ho deciso di allenarmi senza affidarmi alla vista" rispose Alexis.
"Ma non credi di stare esagerando?" Chiese Norika.
"No, per nulla" rispose Alexis.
"Ti stai prendendo un sacco di pallonate, così rischi di non poter giocare" disse Norika.
"Non è vero" disse Alexis, asciugandosi il sudore dalla fronte.
"Ti va di parlare?" Chiese Norika.
"Non mi lascerai allenare, vero?" Chiese Alexis, sorridendo.
"Esatto" rispose Norika.
"E va bene, per una volta posso darti retta" disse Alexis, fermandosi.
Prese la sua borraccia e si rinfrescò la faccia.
"Come mai stai evitando Duske?" Chiese Norika.
"Ecco.." disse Alexis."Se te lo dico prometti di non ridere e non dirlo a nessuno?".
"Certo" rispose Norika.
"Ecco.. stanotte ho fatto un sogno piuttosto strano.." disse Alexis.

"Nosaka" disse Duske.
"Dimmi Duske" disse Nosaka.
"Sai perché Alexis mi sta evitando?" Chiese Duske.
"No" rispose Nosaka."In effetti avevo notato il suo strano comportamento, ma non credevo che ti stesse evitando".
"Vorrei sapere perché. Forse ho fatto qualcosa senza accorgermene" disse Duske.
"Non le hai preso nuovamente il telefono?" Chiese Nosaka.
"No, assolutamente no" rispose Duske.
"Forse è solo dispiaciuta dalla partenza di Caleb" disse Nosaka.
"Non credo. Con gli altri si comportava normalmente" disse Duske."Appena siamo tornati alla sede l'ho incrociata nel corridoio ed è fuggita".
"Strano. Mi chiedo cosa le passi per la testa" disse Nosaka.
"Già, anche io" disse Duske.
Uscirono dalla palestra e si diressero nelle loro camere.
Nosaka intravide Alexis infondo al corridoio, ma non disse nulla a Duske. Come Duske entrò nella sua stanza Nosaka andò verso Alexis.
"Ehi, demonietta" disse Nosaka.
Alexis si fermò e lo guardò.
"Serve qualcosa?" Chiese Alexis.
"Voglio sapere perché stai evitando Duske" disse Nosaka.
"Non capisco di cosa stai parlando" disse Alexis.
"Non prenderti gioco di me, perché io ci riesco meglio" disse Nosaka.
"Anche se quello che dici fosse vero, non capisco perché ti preoccupi tanto. Infondo non è un tuo problema" disse Alexis.
"Sputa il rospo o dirò a Duske che hai intenzione di lasciare la squadra" disse Nosaka.
"Che cosa? Ma non è vero" disse Alexis.
"Lo so, ma lui si fida ciecamente di me" disse Nosaka.
"E tu tradisci la sua fiducia in questo modo!?" Disse Alexis.
"Se lo faccio è perché tu mi hai spinto a farlo, quindi non sarà tutta colpa mia" disse Nosaka.
"E va bene, vuoi sapere perché lo sto evitando? La risposta è semplice, ma anche tremendamente stupida e insensata" disse Alexis.
"Bene, ti ascolto" disse Nosaka.
"Ho fatto un sogno.." disse Alexis.
"Va avanti" disse Nosaka, notando che Alexis si voleva fermare.
"Io e Duske... io e lui... io e lui ci stavamo baciando" disse Alexis, arrossendo.
"E perché lo eviti?" Chiese Nosaka."Infondo il tuo è solo un sogno, anche se mi sembra un'incubo per te".
"Già, un vero incubo" disse Alexis.
"Perché? Non ti piace Duske?" Chiese Nosaka.
Alexis non rispose e abbassò la testa.

"Perché? Non ti piace Duske?" Chiese Nosaka.
Duske rimase a guardare, impaziente. Tuttavia Alexis non rispose e abbassò la testa. Duske ci rimase male.
"Lo prendo per un no" sussurrò tra se e se, andandosene.

"Lo sto evitando perché così sono certa che una cosa del genere non succeda" disse Alexis.
"In effetti la tua motivazione è stupida e insensata" disse Nosaka.
"Ora sai la verità, sparisci" disse Alexis."Non dire nulla a Duske".
"Vedremo" disse Nosaka.
Alexis lo guardò con la coda nell'occhio e se ne andò.

"Ehi demonietta" disse Byron.
"Cambia soprannome, questo lo usano Nosaka e Duske" Scherzò Alexis.
"Inventare soprannomi non è certo un compito degli dei, ma vedrò cosa riuscirò a fare" Scherzò Byron.
"Dovevi dirmi qualcosa?" Chiese Alexis.
"Ti ho vista mentre ti allenavi" rispose Byron."Il tuo allenamento era interessante. Ti sei allenata per tutti i ruoli".
"Si, beh. Il mister ha deciso che posso coprire tutti i ruoli, non solo quello in porta" disse Alexis.
"In realtà tu eri un attaccante, vero?" Chiese Byron.
"Già, poi sono retrocessa fino ad arrivare in difesa" rispose Alexis.
"Eppure sei un portiere.. cosa mi sono perso?" Chiese Byron.
"Poco prima di entrare nella squadra di un mio amico, William, ho visto Duske giocare. Da lì ho deciso che avrei puntato ad essere un portiere, scoprendo che in quel ruolo mi divertivo di più" rispose Alexis.
"Eppure giochi bene anche negli altri ruoli" disse Byron.
"Will mi ha insegnato una marea di cose prima di entrare nella sua squadra. Mi divertivo, ma alla fine mi ha fatto notare che in porta esprimevo il mio vero essere" disse Alexis.
"Andiamo, è ora di cena" disse Byron, mettendo un braccio sulle spalle di Alexis.
Quando entrarono nella mensa Duske li guardò a bocca aperta. Alexis non lo degnò nemmeno di uno sguardo e si accomodò accanto a Byron e Dave.
Duske stava per alzarsi, quando Nosaka lo prese per un braccio e gli fece un no con la testa.

Vivere rincorrendo un pallone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora