Capitolo 4

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-il giorno dopo-
Il mister fece fare un allenamento estenuante a tutta la squadra. Era una staffetta e la finivi quando finiva il pacco di fazzoletti.
Eravamo tutti a terra, sfiniti, quando Nathan se ne uscì che voleva fare un allenamento extra.

"Sei riuscito a scoprire di più su Ichihoschi?" Chiese Jude.
"Certo. Non c'è dubbio che dietro di lui ci sia un'organizzazione. Ma c'è ancora qualcosa che continua a tornarmi in mente. Di tanto in tanto, quando andiamo ad allenarci al campo, sembra che sparisca del tutto" disse Duske.
"Sarà il momento in cui contatta l'organizzazione" disse Jude.
"Non è necessario, potrebbe benissimo comunicare tramite il telefono, in qualsiasi momento. Mi chiedo perché faccia movimenti così strani" disse Duske.
"Ho capito... per quanto riguarda i suoi movimenti... lascia che me ne occupi io" disse Jude.
Alexis, che stava origliando dall'inizio della conversazione decise di far finta di niente e uscì allo scoperto.
"Judee" disse, saltando al collo di Jude.
"Alexis" disse quest'ultimo, sorpreso.
"Quando torni?" Chiese Alexis.
"Non posso ancora rientrare. In ogni caso farò quello che posso" rispose Jude. "State attenti a non farvi squalificare pure voi".
"Alexis c'è andata vicina" disse Duske.
"Cos'hai combinato?" Chiese Jude.
"Stava per massacrare Ichihoschi insieme a Eliot, ma per fortuna Mark l'ha fermata. Non contenta gli ha dato comunque un calcio nelle palle" rispose Duske.
"Certo, quelle che non ha" disse Alexis.
"Ma la cosa più divertente è stata quando ha dato un pugno a Caleb. Lei e Eliot sembravano due pazzi fuori controllo" disse Duske.
"Non è vero" disse Alexis, sbuffando come una bambina.
Jude sorrise e la abbracciò.
"Questa è la prima volta che mi abbracci" disse Jude.
Alexis si allontanò, imbarazzata.
"Non dovevo?" Chiese Alexis.
"A me ha fatto piacere" rispose Jude, andandosene.
"Andiamo" disse Duske.

-la sera del ritorno di Nosaka-
"Tu devi essere Alexis Black, è un piacere fare la tua conoscenza" disse Nosaka.
"Wooo, Nosaka Yuma in persona" disse Alexis, saltando intorno a Nosaka.
"Duske mi ha parlato tanto di te" disse Nosaka.
Alexis si fermò, nel sentire il nome del suo idolo.
"Duske ha.. parlato di me?" Chiese Alexis.
"Si, anche tanto. Dice che sei un soggetto piuttosto interessante" rispose Nosaka. "Non deludermi".
Dopo che Nosaka si era allontanato Alexis sorrise come una scema.
"Prima Nosaka che vuole fare la mia conoscenza, poi Duske che parla di me. Se è un sogno non svegliatemi" disse Alexis, entrando al campo.
Azionò l'attrezzo che lancia i palloni e cominciò ad allenarsi.
"Posso unirmi anche io?" Chiese Duske, togliendosi la giacca.
"Certo" rispose Alexis.

Dopo ore di allenamento si fermarono.
"Come va la tua caviglia oggi?" Chiese Duske.
"È successo due giorni fa. Ormai non ho più nulla" rispose Alexis. "Ma grazie per esserti preoccupato".
"Ma figurati" disse Duske.
"Infondo tu avresti fatto lo stesso per lui" disse Nosaka.
"Tu come fai a saperlo?" Chiese Alexis.
"Io so tutto, non puoi nascondermi niente. Per esempio, ora stai pensando ad un modo carino per andartene" rispose Nosaka.
"E perché, mi chiedo" disse Duske.
"Perché non avere un buon odore in tua presenza la mette a disagio" rispose Nosaka.
Duske guardò Alexis, che era arrostita più del solito.
"Ho ragione, vero?" Chiese Nosaka.
"No, non è vero" rispose Alexis, dandogli le spalle e incrociando le braccia davanti al petto.
"Ora stai pensando ad una frottola abbastanza credibile per poi scappare via" disse Nosaka, divertendosi a stuzzicarla.
"Bastaaa" urlò Alexis. "Ora vedrai che le tue previsioni sono sbagliate, perché scappo via e basta".
Detto ciò si mise a correre fuori dal campo. Duske si sedette accanto a Nosaka e guardò Alexis divertito.
"Tu invece, stai pensando che ha un bel sedere" disse Nosaka.
Duske sputò l'acqua che aveva in bocca e guardò Nosaka.
"Non è vero" disse Duske.
"Sicuro?" Chiese Nosaka.
"Va bene, è vero" rispose Duske. "Ma non dirglielo".
"Da quel che ho saputo prima il suo pilastro era un certo William, poi quando lui se ne è andato, è stato Jude e ora sei tu" disse Nosaka. "Dico bene?".
"William è convinto che abbia un grande potenziale nascosto, e io voglio tirarlo fuori" rispose Duske.
"In effetti, questa ragazza è abbastanza interessante, non vedo l'ora di vederla all'opera" disse Nosaka.
"Prima ho paura che dovrai chiederle scusa" disse Duske, alzandosi.
Andò verso la sua stanza, seguito da Nosaka.
"Scusa, ti serve qualcosa?" Chiese Duske.
"No, è solo che ho la stanza accanto alla tua" rispose Nosaka.
"Ma prima il tuo nome non c'era" disse Duske.
"Ho chiesto di spostarmi di stanza, in modo che possa tenervi d'occhio" disse Nosaka, entrando nella sua stanza.
Si lavò e andò a bussare alla porta di Alexis. Questa aprì e gli sorrise.
"Posso entrare?" Chiese Nosaka.
"Certo, vieni" rispose Alexis.
Dopo che Nosaka entrò Alexis chiuse la porta.
"Domani voglio vedere le tue doti da portiere di cui mi ha parlato tanto Duske" disse Nosaka.
"Non posso credere che Duske abbia parlato di una novellina come me al grande imperatore delle tattiche Nosaka Yuma" disse Alexis.
"Tra di voi c'è un'amicizia più grande di quanto crediate" disse Nosaka.
"Tu dici?" Chiese lei.
"Ne sono certo al cento per cento" rispose Nosaka.
"Allora mi fido" disse Alexis.
"Ma c'è una cosa che non capisco" disse lui.
"Ossia?" Chiese lei.
"Il perché tu abbia tanta paura di stare fuori dalla porta" rispose lui.
"L'avete notato, eh? Ma non sono intenzionata a dirvelo. Se ci tieni tanto a saperlo dovrai scoprirlo da solo" disse lei.
"Dimmi la verità, sei voluta entrare in questa squadra solo per giocare con Duske, vero?" Chiese Nosaka.
"Se ti dicessi di sì eviteresti di dirlo anche a lui?" Chiese Alexis, di rimando.
"Va bene" rispose Nosaka.
"Allora si, lo ammetto. Il mio sogno era giocare con lui, anche se conoscendo Jude.. mi ha fatto piacere giocare anche con lui" disse Alexis.
"Dopo che finisce il FFI ti uniresti alla nostra squadra? Il Liceo Altaluna" disse Nosaka.
"Potrei esservi d'intralcio" disse Alexis.
"Se te lo sto chiedendo vuol dire che non lo sei" disse Nosaka.
"Ci penserò" disse Alexis.

POV DUSKE
Stavo uscendo dalla mia stanza per andare a mensa, quando sentii la voce di Nosaka nella stanza di Alexis. Ero tentato da origliare, ma mi trattenni. Non era corretto. Andai in mensa e comiciai a cenare.
"Dove sono Nosaka e Alexis?" Chiese Sonny.
"Non lo so" rispose Mark.
"Duske, tu hai la stanza accanto a quella di Nosaka e davanti a quella di Alexis. Sai se sono ancora nelle loro stanze?" Chiese Nathan.
"No, non lo so" risposi.
Dopo un paio di minuti Alexis entrò in mensa, accompagnata da Nosaka.
"Ma guarda quanto parla la nostra Alexis con Nosaka" disse Caleb.
"Ormai è riuscita ad integrarsi, e finalmente sembra che cominci a divertirsi" disse Mark.
"Sono d'accordo" dissi.

Vivere rincorrendo un pallone Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora