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Ci avviciniamo io corrucciato e irritato dalla sua presenza, Austin soddisfatto di avere qualcuno di nuovo con cui scopare, cambia ragazza ogni settimana se non ogni sera. Nonostante i miei 79kg e il mio metro e ottantotto di altezza, e la presenza altrettanto statuaria del mio amico la ragazza non sembra essersi ancora accorta di noi davanti a lei; se prima ero solo nervoso ora sono proprio arrabbiato, trascino la sedia rumorosamente sul pavimento per poi alzarla di qualche centimetro da terra facendola sbattere di nuovo al pavimento con un energia che uso solo quando la rabbia prende il sopravvento, tira sul la testa di scatto dal suo libro con uno sguardo terrorizzato e mi fissa con gli occhi che sono due volte più grandi del normale, scuri come la pece da sembrare quasi neri, abitati dal panico più totale. La fisso con le sopracciglia aggrottate e noto che sta iniziando a tremarli il mento, non si metterà a piangere seriamente, dio aiutami tu. Sposto lo sguardo a Austin snobbando completamente la bambina seduta davanti a me, lui mi guarda con un'pò di disappunto e mi fa cenno di sedermi, appoggio il mio vassoio sbuffando e mi siedo come mi è stato ordinato. La ragazza piega l'angolo della pagina del suo libro e lo chiude con una certa frenesia che popola le sue minuscole manine, con le unghie laccate di nero, la mano destra le ha lunghe mentre quella sinistra le ha accuratamente tagliate corte, un particolare che sarebbe sfuggito a chiunque, ma non ha un chitarrista. Torno con il mio sguardo ai suoi occhi ancora spaventati, mi sta ancora fissando e non ha smesso di farlo per tutto il tempo sentivo il suo sguardo bruciarmi i vestiti fino alla pelle, non lo so il perché ma i suoi occhi enormi sarebbero stati la mia fine, sembrava leggermi dentro e la cosa mi spaventava a morte. Austin richiama la nostra attenzione schiarendosi la voce e dice pavoneggiandosi: <<Allora bambola cosa ti porta al nostro tavolo?>> lei un po in imbarazzo e un po spaventata risponde : <<Ehm, n-non sapevo fosse il v-vostro tavolo..>> balbetta e un'pò mi dispiace di essere stato cosi brusco con lei, poi come se volesse correggersi scuote freneticamente la testa dicendo : <<Non c'è problema me ne vado!>> sembra abbia acquisito sicurezza, si alza di scatto e inizia a raccogliere le sue cose con una certa ansia di andarsene, mi accorgo che è più bassa di me anche se io sono seduto e lei è in piedi, sorrido con un angolo della bocca, fissandola dalla testa ai piedi e li dico : <<Ci vuole un certo coraggio a sedersi qua da soli, puoi rimanere.>>

La fisso di nuovo negli occhi, incrocia le braccia al petto, un po irritata e dice : << E tu chi saresti per dirmi cosa posso o non posso fare?>> ha una bella faccia tosta questo bisogna riconoscerglielo, prendo la mia forchetta e la ignoro iniziando a mangiare, a questo punto Austin interviene dicendo : <<Bhe, io sono Austin e questo coglione che dovrebbe essere il migliore amico, si chiama Liam, il piacere è tutto nostro!>> gli tende la mano che lei prontamente strige sorridendo :<<Piacere io sono Elle!>> ha una bella voce e definirla brutta di aspetto sarebbe un reato, mi piace anche il suo nome, gli si addice corto e suona molto dolce detto da lei.

Liam cosa stai dicendo? La mia coscienza mi ricorda chi sono e io torno serio, non mi ero neanche accorto che stavo sorridendo; Liam Henry che sorride impossibile, eppure stavo sorridendo.

<<Allora Elle sei nuova qui?>> gli chiede Austin. Lei che si è riseduta e ha ripreso a mangiare annuisce con la bocca ancora piena, facendo cenno al mio amico di aspettare, inghiottisce il boccone e gli risponde : << sono di Perth, in Australia >> il mio amico sgrana gli occhi un'pò sorpreso, commentando : << si sentiva un po dall'accento lo ammetto! sei parecchio lontana da casa, cosa ci fai in America?>> la ragazza si rabbuia un po scrollando le spalle e risponde : <<In effetti sono lontana da casa, i miei hanno divorziato e mia madre sosteneva, che avremmo dovuto spostarci per avere un nuovo inizio, solo io e lei...>> lascia la frase un po in sospeso come se ci fosse molto di più dietro, come se ci fosse un problema molto più grande; il mio amico annuisce e si dispiace con lei che risponde prontamente con un 'va tutto bene'.

Beyond the limitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora