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LIAM POV'S

Se toccare il cielo con un dito significa quello che sto sentendo ora, allora sto toccando il cielo con tutta la mano; cosa faccio ora mi stacco dal abbraccio e la bacio come si deve, o rimango in questa posizione che ammetto di adorare sono seduto sul bancone con le gambe a penzoloni sul bordo e lei si è messa tra le mie gambe e si è appoggiata al mio petto circondandomi con le braccia, la stingo ancora un po senza esagerare perché ho paura di rovinarla è cosi piccolina e bella per fortuna prende in mano la situazione si sosta quel poco che basta per guardarmi, ha degli occhi incredibili sono enormi e le sue pupille sono dilatate facendoli sembrare ancora più grandi e quasi neri, mi mette le mani sulle guance si avvicina a me fino a sfiorarmi le labbra, non aspettavo altro vorrei baciarla tutto il giorno e tutti i giorni ha delle labbra fantastiche e sa di caramelle proprio come il suo fantastico profumo, sorride a un millimetro di distanza e si allontana lasciandomi li come un idiota che ci credeva seriamente, si siede a tavola davanti al suo piatto di pasta, mi guarda e scoppia a ridere allargo le braccia con un "perché?" Stampato in faccia e lei ride ancora più forte, poi mi dice : << dai vieni a mangiare! >> appoggio una mano sullo stomaco e mi rendo conto che ho veramente fame, era ora sono due ore che hai fame, e ti fai continuamente distrarre, questa donna ti fa male morirai di fame di questo passo! Coscienza non ti preoccupare non basta un po di fame per farti morire tranquilla, ma dico io Dio non poteva darmi una coscienza più decente; la raggiungo e mi siedo davanti a lei mi metto sulla sedia e non ci sto cioè le mie gambe sono troppo lunghe le stendo facendole sbattere contro le sue gli dico: <<Pardon!>> , ecco perché noi mangiamo sul bancone senza una tavola perché io non ci sto, scoppia a ridere mentre sta mescolando il suo piatto per far spargere la salsa su tutta la pasta questa roba ha un profumo delizioso, è che io non ci sto nel tavolo, allargo le mie gambe mettendole una da una parte delle sue e l'altra da l'altra di modo che lei stia in mezzo senza darle fastidio; prendo la forchetta e inizio a mescolare il mio piatto, è un po strana come cosa la avevo già mangiata in una forma diversa e con il formaggio, adoro i maccheroni al formaggio, pero cosi con la salsa al pomodoro non la avevo mai mangiata la pasta . Mastico e mi stupisco di quanto sia buona una cosa che abbiamo preparato in pochissimo tempo, spalanco gli occhi con il boccone ancora in bocca Elle ride un altra volta e i chiede :<< allora ti piace?>> annuisco come un idiota sorridendo anche io, mando giù boccone e gli dico : << è incredibilmente buona, me la dovrei cucinare sempre! Ma dove hai imparato a cucinare cosi bene ?>> ammetto che tecnicamente non ci conosciamo per niente, ma a me lei sembra una persona che conosco da una vita e non posso vivere senza di lei questo è sicuro, non esageriamo! Non rompere! La bella ragazza davanti a me mi sorride e dice : <<Ero sicura che ti sarebbe piaciuta! Comunque la madre del mio nonno paterno era italiana, lei ha insegnato tutto a mio nonno che ha insegnato tutto a me! Comunque io non sono brava dovevi mangiare qualcosa che cucinava lui, era incredibile! Mi manca un sacco...>> lo dice con una nota di tristezza nella voce, sbattendo le palpebre più volte come a scacciare le lacrime, non voglio chiederglielo ma credo che suo nonno sia morto, appoggio una mano sulla sua accarezzandogliela sorride malinconiche poi toglierla dalla mia si alza va a prendere una bottiglia d'acqua in frigo e torna, riempie entrambi i bicchieri fino al orlo e poi come se non avesse appena ammesso che li manca il nonno presumibilmente morto, mi guarda e dice : <<una domanda! >> le sorrido e gli dico :<< se proprio devo...>> aggrotta le sopracciglia e mi dice : <<non sei obbligato a rispondere!>> scoppio a ridere e le dico :<< scherzo dai fammi la domanda >> si sistema meglio sulla sedia dalla quale tocca a terra con piedi solo con le punte e mi domanda :<<Liam come è il tuo nome al completo?>> scoppio a ridere, davvero mi sta chiedendo com'è il mio secondo nome e il mio cognome, in ogni caso le rispondo: <<e tu sprechi una domanda cosi! Comunque mi chiamo Liam Henry Wilkinson, e tu Elle quale é il tuo secondo nome? >> mi guarda ripete il mio nome al completo e dice : <<Ammetto che ti si addice, ha qualche significato dietro?>> è curiosa mi piace più del dovuto questo lato invasivo e indagatore; annuisco e le rispondo : <<Si, Liam è il nome maschile preferito di mia madre da quando è una bambina e Henry era i nome di mio padre. Comunque anche io ho fatto una domanda e tu non hai risposto!>> sorride annuisce e sembra riflettere su ciò che gli ho appena detto, posso vedere le rotelle del suo cervello girare per elaborare in fretta ciò che gli ho detto, poi tira su o sguardo puntandolo nel mio con gli occhi spalancati, sta pensando a qualcosa ma dubito che me lo dirà manda giù cioè che stava masticando dice :

<< Il mio nome al completo è Elle Taylor Anderson. >> interessante mi aspettavo il suo secondo nome come qualcosa di più prevedibile tipo Rose o Maria, non lo so qualcosa di più banale come tutte le altre ragazze, magari con un significato religioso, Taylor non me lo aspettavo vorrei tanto sapere che pensavano i suoi genitori quando hanno avuto Elle e gli hanno dato il suo nome.

Le chiedo un po ironico come lei aveva fatto con me : << Ammetto che non me lo aspettavo, ha qualche significato dietro?>> annuisce un po sorpresa dal mio pungente sarcasmo, mi dice : <<Elle piaceva a mio padre e Taylor è il nome di mio nonno; a deciso lui di mettermelo come secondo nome.>> si rattrista io maledico il mio stupido istinto sarcastico, sono arrabbiato con me stesso per essere riuscito a rovinare un momento perfetto per l'ennesima volta; metto la forchetta nel piatto lo afferro insieme al bicchiere, giro intorno al tavolo appoggio il tutto accanto a Elle sul lato destro sposto la sedia e mi ci sistemo sopra con molta fatica, lei ha lo sguardo basso sul suo piatto e sta rigirando la pasta con la forchetta senza mangiare, le sistemo una ciocca ribelle dietro orecchio facendo poi scivolare le dita tra i suoi capelli meravigliandomi della loro lunghezza e morbidezza, si avvicina a me appoggiandomi la testa sulla spalla nascondendo la faccia sul mio collo, vorrei prenderla in braccio e consolarla dicendoli che "va tutto bene" anche se non è cosi, non credi sia un po inappropriato mentre state mangiando Liam, si coscienza grazie per avermi detto ciò che già sapevo, infatti mi limito e le metto la mano sul collo accarezzandoli la guancia con il pollice e li sussurro :<< Mi dispiace piccola...ti prometto che andrà tutto bene!>> come è facile fare promesse che non riusciremo mai a mantenere, bastano due parole e si potrebbe promettere l'universo o la guarigione o la vita eterna addirittura la felicità, il segreto sta nel saper credere alla promessa giusta; oppure non promettere cose che non si possono mantenere! Eppure ho appena promesso all'unica ragazza che riesce a farmi sentire normale e vivo che "andrà tutto bene" anche se non è cosi...non lo è mai stato, non con me. Tira su la testa con gli occhi lucidi incollandoli ai miei, tanto pieni di dolore da far venir voglia di piangere anche a me e mi domanda : <<Liam perché mi prometti l'impossibile?>> una lacrima silenziosa le riga il viso e io mi chiedo come siamo riusciti a passare dal ridere a piangere in cosi poco, anche perché di solito sono io quello che ha gli sbalzi d'umore più improbabili; maledico la sua intelligenza per aver capito che grande idiozia ho sparato, non la merito questo è chiaro perché lei è troppo per chiunque nessuno la meriterebbe, nessuna diciottenne che non ha sofferto avrebbe risposto cosi, Elle è cresciuta prima del dovuto ha capito quanto fa schifo la vita e quanto è difficile affrontarla ma ci sta riuscendo meglio di me e giuro su Dio che la stimo, è davvero di ispirazione vedere una persona distrutta che tira fuori il proprio dolore, nascondendolo dietro cavolate come un temporale, nessuno piange per ore solo perché ha paura di un temporale.

Nessuno gli occhi cosi spenti per un semplice ricordo, Elle ha superato l'inferno e ora non sa come guarire le ferite che ha provocato il suo attraversamento, le bacio lo zigomo asciugandoli questa lacrima che mi sta distruggendo, non so per quale motivo ma vederla in questo stato mi fa sentire impotente e senza speranze tutte quelle cazzo di sedute psichiatriche e i gruppi di sostegno sulla speranza, lavoro buttato nel cesso da una sua sola lacrima, la abbraccio stretto e la sento singhiozzare sul mio petto, devo essere quello forte devo essere la sua ancora, devo essere il suo punto fisso, e se è di questo che ha bisogno sarò tutto questo...non so ancora come ma io ci sarò per lei.

so cosa sia...ma ti prometto che io ci sarò qualsiasi cosa succeda.>> sento gli occhi bruciare ma non voglio piangere non ora, non devo piangere; si stacca dal mio abbraccio e appoggia la fronte alla mia mettendomi le mani sulle guance come a trasmettermi tutto il suo dolore, e devo ammettere ci sta riuscendo se continua a piangere cosi finirò per morire di crepa cuore, dischiude le labbra fa un respiro profondo apre gli occhi nei miei e mi dice : <<Promettimi che non mi lascerai qualunque cosa accada?>> suona come un ordine, ma uno di quei ordini che dai per totale disperazione, non credo che lei possa avere segreti più neri dei miei, quindi annuisco e prendo un respiro profondo anche io e le dico : << solo se lo prometti anche tu! >> riapro gli occhi ritrovandomi dentro ai suoi triste occhi neri, ci guardiamo ancora per un po come metterci d'accordo e sussurriamo insieme : <<Lo prometto...>> sembra una cosa lasciata i sospeso dove entrambi non sappiamo ciò che stima promettendo, perché lo stiamo facendo e siamo spaventati a morte di essere soli in ciò che stiamo cercando di superare, ma questa volta non ho mentito. 

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