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urla l'ultima frase come un indemoniato facendomi staccare il telefono dal orecchio, sorrido al suo entusiasmo ricordandomi che in effetti oggi è il diciannove ottobre e che i suoi compiono vent'anni di matrimonio e che io me ne ero completamente dimenticato, manderò un messaggio ad entrambi facendoli gli auguri e magari comprerò un mazzo di fiori ad Angelica la mamma di Austin; impreco a bassa voce e rispondo :<< Grande fra! Passo prima che partono cosi gli faccio gli auguri, e chiedo ad Elle se si unisce a noi. >> la osservo mentre mi guarda perplessa, le faccio l'occhiolino e arrossisce come una bambina, è davvero adorabile e ho una voglia incredibile di baciarla ancora, sento un accendino che scatta dall'altra parte del telefono e Austin soffiare nel microfono, probabilmente sta fumando, dopo due secondi di silenzio mi risponde : <<Apposto, venite prima di cena entrambi cosi mangiamo e li salutiamo tutti insieme, mia madre ti adora mio padre pure ed Elle è impossibile odiarla quindi va bene cosi! vi aspetto da me alle sette!>> faccio schioccare la lingua al palato in segno di assenso e chiudo la chiamata, con Austin funziona cosi niente discorsi lunghi, niente saluti solo telefonate dove ci diciamo, dove, come e perché ce sempre stato tanto feeling tra di noi ci capiamo al volo senza il bisogno di troppi giri di parole, la sua famiglia è sempre stata anche la mia e viceversa la mia è sempre stata anche la sua, anche se non la si può definire famiglia la mia siamo solo io e mamma da diciotto anni, i miei nonni non mi hanno mai voluto conoscere, quelli da parte mio padre perché era già doloroso perdere un figlio immaginarsi crescere il loro nipote senza un padre, quelli da parte di mia madre perché hanno sempre odiato papà e non volevano che si sposassero i miei, loro lo fecero comunque e mia madre rimase in cinta poco tempo dopo, appena era entrata al sesto mese di gravidanza le arrivo una lettera da parte di Mark il papà di Austin dove lui si scusava con lei per non aver protetto il suo migliore amico il meglio che poteva, spiegandoli l'accaduto e promettendoli che si sarebbe trasferito di li a poco più vicino a noi di modo da poter fare da padre a me e che ci sarebbe stato per noi qualunque cosa accadesse, mandando assieme alla lettera la foto di loro due che ora é appesa al ingresso di casa mia, quella lettera è custodita assieme a tutte quelle d' amore che mamma e papà si scambiavano quando lui era nell'esercito, è un bauletto di legno pieno fino al orlo di fogli ingialliti e spiegazzati alcuni macchiati di caffè o chissà quale altra cosa, mamma le custodisce come se fossero la cosa più preziosa che ha e forse lo è non so cosa sia l'amore ma se mamma riesce ancora ad amare un uomo morto da diciotto anni, non so se voglio legarmi cosi profondamente a qualcuno come lei è legata a papà. Non ho mai conosciuto nessuno dei miei zii so che dovrei averne tre: due sono i fratelli di un uomo defunto, che non vogliono saperne niente di me anche perché credono che mamma abbia finto la gravidanza con papà per interessi economici, cosa impossibile perché lei non è mai stata con nessuno fuorché lui, me lo ha sempre detto in ogni occasione, mi dice che grande uomo era e quanto valeva che vorrebbe tanto che fosse qua con noi e ogni volta finisce questo discorso piangendo, come se fosse una ferita fresca mai cicatrizzata, dicono che le persone cambiano che il tempo guarisce ogni cosa, ma a me non sembra per niente vedo mamma piange come una ragazzina a ogni suo "anniversario" vedendomi con la camicia bianca e dicendomi quanto gli somiglio ogni giorno di più, non metto mai le camicie per questo motivo: la fanno piangere; ma una volta all'anno è lei ha chiedermelo di mettermela, è una camicia bianca sempre perfettamente pulita e stirata che apparteneva a mio padre me la appende alla porta ogni anno il giorno prima del suo anniversario, lei si mette un vestito rosso con lo scollo a cuore e andiamo a cena assieme a rivaneggiare il tempo in cui faceva questa esatta cosa con papà circa diciannove anni fa, è straziante vederla piangere appena mi vede di mattina, e sentirla disperarsi tutta la notte dopo che torniamo dal ristorante...ma come fai a dirli di no quando ti dice che le manca tutto ciò che lui era anche i suoi più grandi difetti, che l'unica cosa che le rimane sei tu, e la capisco anche perché i suoi non la hanno mai perdonata per aver partorito il figlio di un uomo morto e suo fratello che la ha ignorata da quando era una ragazzina senza mai dirle "ti voglio bene", insultandola e accusandola di tradimento alla sua famiglia quando si è innamorata di un soldato.

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