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ELLE POV'S

Davvero pensa che li permetterò di andare al lavoro senza un bacio come si deve, si è già avviato verso la porta se non mi sbrigo se ne andrà sono un po preoccupata ho appena pagato trecento dollari per un cavolo di tubo, dobbiamo ancora pagare parecchie bollette e sinceramente non so se arriveremo a fine mese mia madre è ancora in Europa mio fratello dall'altra parte del mondo, devo assolutamente trovarmi un lavoro dopo la scuola, dopo stamperò qualche curriculum li porterò da qualche parte, oddio guidare mentre piove ma devo smetterla di fare la bambina e prendere in mano la mia vita; prendo un respiro profondo e seguo Liam a passo svelto, apre la porta e quando si gira per chiuderla prendo la maniglia e la tengo aperta tira su lo sguardo da terra e lo incolla al mio sembra perplesso no lo so è strano non riesco a leggere i suoi occhi tanto bene sembrano costantemente appannati da qualcosa. Mi avvicino a lui li appoggio i palmi delle mani aperti sul petto sopra la giacca mi metto in punta dei piedi per cercare di arrivare alle sue labbra ma siccome è alto due metri sto fallendo miseramente, Liam sorride al mio pessimo tentativo di sembrare più alta guarda i miei piedi e dice per l'ennesima volta oggi: <<sei adorabile!>> mi mette le sue enormi mani sui fianchi stringe più del dovuto, non credo lo faccia apposta vuole solo dimostrare qualcosa, lo apprezzo ma deve veramente imparare a controllare la sua forza se no finirà per rompermi qualche osso; li metto le mani nei capelli che adoro, sono davvero incredibili morbidi e profumati, mi avvicino al suo orecchio e gli chiedo: <<Liam quando torni?>> fa scivolare le mani molto in basso sulla mia schiena, senza arrivare ai glutei: la cosa mi fa tornare in mente brutti ricordi di mio padre che mi tocca e mi sussurra viscide parole al orecchio, immagini di me seduta sulle sue gambe mi bombardano la mente annebbiandomi la vista, il mio respiro diventa superficiale , Liam se ne deve andare prima che abbia un attico di panico; mi stacco da lui lentamente cercando di non far vedere che sto tremando, gli do un bacio sulla guancia perché ho la nausea e non so se riuscirei a reggere un bacio sulle labbra ora, e gli sussurrò un: <<Buona giornata!>> con il poco ossigeno che mi è rimasto, lo spingo fuori e chiudo la porta; chiudo a chiave, so che è blindata e probabilmente nessuno potrebbe entrare da fuori, ma giro comunque fino in fondo la chiave nella serratura, mi appoggio alla fredda parete li vicino e scivolo lentamente a terra fino a sentire il pavimento sotto di me, e le piastrelle congelarmi la pelle fino alle ossa.

Bussa alla porta un paio di volte poi dice più a se stesso che a me: <<Maledizione! Elle spero che vada tutto bene! Ora devo andare...>> batte il pugno alla porta un ultima volta facendomi sussultare e sento i suo passi allontanarsi, non so quanto tempo passo li seduta sul pavimento a cercare di regolarizzare il respiro, ma appena i miei polmoni smettono di bruciare mi alzo e vado al bagno mi spoglio senza guardarmi allo specchio, devo assolutamente rendermi presentabile e andare a cercarmi un lavoro; lascio scorrere l'acqua bollente sulla mia pelle come se potesse lavarmi via anche l'anima lavo i capelli ed esco avvolgendomi in un morbido asciugamano, mi pettino i capelli davanti allo specchio appannato, riesco a distinguere la mia figura senza visualizzarla non mi dispiace questo modo di vedermi come se niente avesse davvero importanza, faccio un respiro profondo cercando di scacciare via il senso di nausea, anche se sono più che consapevole che non se ne andrà, mi vesto mi asciugo i capelli concludo il tutto lisciandoli faccio una coda sulla nuca per potermi truccare senza sporcarli, e decido che oggi serve correttore, fondotinta, mascara, rossetto, blush e tutto il resto devo essere perfetta e sembrare una persona matura e responsabile, accendo il computer stampando circa cinque coppie del mio CV, li metto dentro una busta trasparente mi sciolgo i capelli, metto scarpe e giacca ed esco di casa chiudendomi la porta alle spalle; non mi piace per niente il tempo che c'è, fa freddo soffia un vento gelido e il cielo è molto scuro, ma ho deciso che oggi mi troverò un lavoro o al meno ci proverò. Ho girato un po con Meddie e so che ci sono un po di supermercati un IN-AND-OUT, un McDonalds, delle caffetterie e un paio di librerie penso che proverò prima a cercare un lavoretto come cameriera e se non riesco a sembrare convincente, proverò alle librerie magari contattandole per mail. Accendo il navigatore cercando il più vicino e mi dirigo verso IN-AND-OUT che è a circa tre chilometri da casa, prego che mi prendano perché potrei fare questo tragitto anche a piedi; entro dentro e la ragazza mi liquida dicendomi che se voglio posso lasciare il curriculum, ma che è poco probabile che mi chiamino perché sono al completo per ora, la ringrazio lasciandole comunque i miei fogli e me ne vado; sbuffo accendendo la macchina mi immetto di nuovo in strada, metto della musica per calmare i nervi.

Raggiungo una piccola caffetteria anni ottanta, spingo la porta facendo tintinnare un piccolo cannellino, il locale è accogliente sembra di fare un tuffo nel passato ma nonostante siano solo le cinque di pomeriggio non c'è dentro nessuno a parte il ragazzo dietro al bancone che sta pulendo un bicchiere; è molto carino con un grembiule grigio, i capelli scompigliati e gli occhi verdi, non è bello quanto Liam o Austin è troppo magro ma comunque posso percepire il suo fascino; mi sorride salutandomi con un caloroso: <<Ciao!>> ha un'accento inglese molto marcato e la cosa lo rende ancora piu carino, ricambio il suo sorriso dicendoli :<<Buon pomeriggio!>> appoggia il bicchiere mette i gomiti su bancone di legno scuro davanti a se e mi chiede :<<Cosa posso fare per te?>> é molto a suo aggio nelle azioni la cosa lo rende molto piacevole, ma essere da sola con lui mi mette in suggestione e non poco; scuoto la testa e gli rispondo in modo più professionale possibile dandoli del lei anche se probabilmente ha la mia età :<< niente in particolare...sto cercando un lavoro da svolgere dopo la scuola e mi stavo chiedendo se per caso a lei serve una mano nel locale.>> spalanca gli occhi e poi scoppia a ridere, sono un po sorpresa dalla sua reazione, ho cercato di essere breve e incisiva non di farlo ridere, sono un po irritata ma devo assolutamente mantenere la calma, smette di ridere mi porge la mano facendo ceno ai miei fogli, glieli porgo e lui gli osserva un attimo e poi dice :<<Elle, come puoi vedere gli affari non vanno proprio tanto bene, questa caffetteria appartiene a mia nonna, io la sto solo aiutando ma ti assicuro che non hanno bisogno di personale...mi dispiace...>> sorride amaramente come se odiasse ciò che ha appena detto, mi restituisce i miei fogli, sorrido un po malinconica a questo fallimento senza guardarlo e decido che forse prenderò un the prima di continuare la mia ricerca di occupazione tiro su la testa incontrando il suo sguardo dispiaciuto e gli dico : <<Bhe...grazie comunque! Me lo prepari un the per celebrare il mio fallimento..>> faccio una risata nervosa e lui mi dice :<< Sarebbe un piacere Elle! Lo prendi qua o te lo preparo d'asporto?>> vorrei tanto passare del tempo in questo grazioso posto, ma essere da sola con questo ragazzo mi spaventa più del dovuto gli rispondo che forse è meglio non perdere tempo usando la ricerca di un lavoro come scusa e lui mi prepara il mio the scrivendo sullo scontrino qualcosa lo piega e mi da il tutto salutandomi. 

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