6.

21 4 0
                                    


LIAM POV'S

Austin l'idiota l'ha invitata a passare la serata con noi perché è ha casa da sola, non me ne frega un cazzo se è ha casa da sola, il problema è che ha chiamato Austin per avere compagnia, non poteva chiamare i suoi amici australiani, sua madre, suo padre, i suoi fratelli non so neanche se ne ha, ma chiunque che non sia il mio migliore amico andava bene ma non lui; geloso Liam? Zitta coscienza, stai zitta. Quel coglione entra in casa mia dicendomi la notizia bomba di Elle sola in casa, e mi dice anche di averla invitata a passare da noi e rimanere a dormire, sembra soddisfatto della sua nuova conquista.

Lo fulmino con gli oggi e scendo nella cantina, mi metto i guantoni e inizio a prendere a pugni il sacco da box che ho appeso al soffitto per scaricare la tensione ed evitare di uccidere il mio migliore amico, anche perché è una delle poche persone di cui mi fido ciecamente, suo padre è sempre stato anche il mio. Prima che quella granata lo fece saltare in aria in terre straniere in aria combattendo per la sua patria, lui e mio padre si erano promessi che se uno dei due fosse morto ci sarebbe stato per il figlio ancora nel grembo delle mogli lasciate a casa in dolce attesa; dopo la morte di mio padre la famiglia di Austin si trasferì in Luisiana dall'Illinois per poter stare vicino a mia madre dopo questa grande perdita; Mark il padre di Austin mi ha insegnato ad andare in bici, mi ha fatto il discorso sul sesso sicuro regalandomi il mio primo preservativo, mi ha insegnato a guidare, ma sopratutto mi ha cresciuto come se fossi suo figlio; e se uccidessi Austin ora mi pentirei subito dopo di aver ucciso mio fratello... con questi pensieri malinconici in testa, inizio a picchiare il sacco ancora più forte, odiando me stesso come mai prima d'ora, non doveva morire lui sotto quella granata, stringo la mascella per non piangere come un coglione, per l'ennesima volta.

Austin chiama Elle ignaro del mio dolore, per sapere perché non è ancora arrivata, sono e otto e mezza, lo sento parlare ma non sto seguendo il discorso mi sto perdendo nella mia testa e devo trovare un modo per uscirci prima di impazzire. Destro sinistro, destro sinistro, destro sinistro, destro, sento Austin urlare : <<Porca troia Liam!>> spero non mi stia chiamando da troppo tempo perché davvero non lo stavo ascoltando, mi sento come in una bolla fatta di tristezza, vorrei morire. Smetto di colpire il sacco e lo raggiungo e lo sento dire ad Elle : <<Mandami la posizione vengo a prenderti!>> lei sembra protestare in qualche modo, il mio amico più che irritato abbassa il telefono e mi dice in tono duro :<<Vai ad accendere la macchina, che odia guidare con la pioggia, e giuro che se le dici qualcosa di male ti castro! Ma si può sapere che cazzo le hai fatto? >> scrollo le spalle e inizio a salire le scale seguito da lui che spegne le luci e sbuffa uscendo di casa, chiudo a chiave la porta di entrata, e giuro che se continua a piovere cosi domani ci troviamo sommersi; se prima diluviava ora è un vero e proprio temporale con tanto di tuoni e fulmini. Corriamo fino al auto, entriamo dentro e accendo la mia jeep Wrangler del 2000, rigorosamente nera opaca, che mi ha lasciato mio padre, potrei scommetterci la testa che era un uomo incredibile. Austin mette la posizione di Elle nel App che ci farà da navigatore, ci allacciamo le cinture, e mi immetto nella strada che è completamente sgombera, merito della pioggia; ma io non posso fare altro che apprezzare potrei guidare sotto un tornado e non avere problemi, non mi vanto spesso delle mie capacita di guida ma guidi tre volte meglio di mia madre e mi è capitato spesso di andare a prenderla al lavoro perché non voleva guidare con il brutto tempo.

Dopo neanche quindici minuti il navigatore ci indica che siamo arrivati a destinazione, accosto e mi accorgo che Elle vive nella villetta azzurra alla quale passo accanto ogni sera, in effetti non avevo mai visto le luci di questa casa accesse prima d'ora, invece oggi ce ne una accesa al primo piano; mi guardo un po attorno mentre Austin scende e corre a ripararsi sotto il portico suonando al campanello, mi soffermo alla Cooper rossa parcheggiata storta davanti al garage e mi rendo conto che è la stessa Cooper che questa mattina occupava il mio parcheggio a scuola; sorrido al pensiero che la piccola Elle ha avuto il coraggio di parcheggiare nel mio parcheggio questa mattina, ma in fondo lei non poteva saperlo è quella "nuova".

Beyond the limitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora