Capitolo 20

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Oggi ho il colloquio con i miei genitori e fortunatamente non ho molta ansia,sarà che ormai si sono rassegnati a questa situazione cosi mi limito a raccontargli ciò che faccio qui dentro
Il nostro rapporto è migliorato da quando sono qui perché non voglio dare loro ancora problemi,sono già grandi quelli che abbiamo.
"Andiamo Elena,ci sono i tuoi genitori"mi dice la sorvegliante entrando nella mia cella
Scendo dal letto a castello e la seguo
Entro nella sala delle visite e vado a sedermi di fronte ai miei genitori
"Come state?" gli chiedo guardandoli
"Tutto bene,a te come va?" mi ricambia la domanda mio padre
"Bene,sto mangiando di più rispetto a prima e sto dormendo meglio"rispondo stringendo la mano di entrambi.
"Ce lo vuoi dire chi ti ha comminato cosi quella gamba?"mi chiede poi mia mamma
Durante il processo non ho potuto dire nulla poiché non mi hanno dato il permesso nemmeno di salutarli,ma neanche adesso glielo dirò...si preoccuperebbero inutilmente
"Ho preso una storta giocando a pallavolo,niente di grave.Adesso comunque mi è passata,ho solamente la fasciatura nel piede ma posso mettere la scarpa"cerco di rassicurarla il più possibile
Non mi sembra molto convinta però
Decido di raccontargli di Ciro,magari si tranquillizzano
"Sapete,ho conosciuto un ragazzo"
"Mi devo preoccupare?"mi dice scherzosamente mio padre
Rido anch'io per la sua gelosia
"No,si sta dimostrando un bravo ragazzo"
"Un ragazzo detenuto non penso sia cosi bravo"aggiunge mia mamma rovinando l'atmosfera tranquilla che si era creata
"Mi rispetta,e questo basta per esserlo"
"Come si chiama?"domanda mio padre
"Ciro,Ciro Ricci"
Dopo aver detto il nome il suo sguardo diventa serio,segno che c'è qualcosa che non va
Si avvicina con la sedia e ruota il capo per controllare che nessuno ci stia ascoltando
"Lassa pieddiri su picciottu Elena"mi dice con un tono che mi mette parecchia paura
"Perchè?"
"Non è una richiesta,è un ordine.Quel cognome non è buono a Napoli, sono amici dei Di Lauro e mi pare a me che abbiamo problemi grandi cu sa famigghia.Elena c'è già fuocu cu iddi,nun mi miettiri in crisi cu autri cristiani"conclude alzandosi dalla sedia e lasciandomi un bacio nei capelli prima di uscire dalla sala
"Elena per favore,stiamo combattendo in tutti i modi con la famiglia di Chiara per farvi uscire,non metterci ancora in difficoltà "dice poi mia mamma prima di seguire mio padre.
Io tutte quelle cose le sapevo,me ne ha parlato in terrazza
Sapevo della famiglia,di ciò che aveva fatto e di quello che gli ordinavano di fare,ma non ce l'avevo con lui...anzi lo concepivo
Purtroppo è il codice di ogni famiglia mafiosa e non puoi fare altro che rispettarlo se non vuoi essere abbandonato da quest'ultima.
Cosa dovrei fare adesso?Lo dovrei evitare?Devo ignorarlo?
Finalmente avevo trovato qualcuno qui in grado di farmi stare meglio e di farmi sentire viva,soprattutto dopo la scorsa notte
A maggior ragione dopo quell'episodio mi riesce impossibile ignorarlo,ma se questo implica tenere al sicuro la mia famiglia devo farlo
Devo tenerlo lontano e non avere nessun tipo di rapporto con lui
Tanto si stancherà presto e mi lascerà stare,insomma potrebbe avere tutte le ragazze qui dentro e con me ha già consumato
Magari era proprio quello il suo scopo

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora