Capitolo 12

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Prima di iniziare questo capitolo volevo ringraziare chi sta dedicando 5 minuti del proprio tempo per leggere la mia storia
Può essere banale,ma fa piacere pensare che qualcuno sta leggendo un "qualcosa"che è frutto della tua immaginazione.
Mi sono legata a questa serie tv e soprattutto a questo personaggio quindi sono contenta che vi piaccia
Detto questo,spero riesca a intrattenervi anche con questo capitolo
Un bacio🥰
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Oggi c'è una brutta giornata e questo tempo non fa che influire nel mio umore
Sono sdraiata nel mio letto da mezz'ora,mentre le altre stanno facendo le attività di cucito
Non faccio altro che pensare a cosa ne sarà della mia vita e del mio futuro,insomma il mio sogno era si,quello di venire qui a Napoli,ma di venirci per studiare e diventare un'infermiera,non una detenuta.
Ovviamente quello che ho fatto ostacolerà questo mio progetto di vita,ma d'altronde me lo merito
Ero cosciente quando ho fatto quel che ho fatto!
Mi distoglie dai miei pensieri Liz che entra nella cella
"Elena ci sono i tuoi genitori "
Sbuffo alzandomi dal letto e seguendola
Entriamo nella stanza in cui si fanno i colloqui e vedo subito i miei genitori seduti in fondo
Mi dirigo verso di loro ,li saluto entrambi e mi siedo
"Come stai?" mi chiede mia mamma fingendo di essere tranquilla ma in realtà ha appena finito di piangere,si vede
"Non mi posso lamentare"le rispondo forzando un sorriso per confortarla
"La risolviamo questa situazione,ma prima mi devi dire perchè mi hai mentito"prende la parola mio padre
Già,perché ti ho mentito?Perchè non potevo benissimo farmi gli affari miei e partire dopo il Liceo?Stupida Elena
"Ho conosciuto questo ragazzo e me ne sono innamorata,mi aveva promesso che saremmo potute rimanere a casa sua durante i tre mesi dell'estate e so che tu non saresti stato d'accordo quindi te l'ho nascosto,la promessa l'ha mantenuta ma l'accoglienza non è stata come mi immaginavo.All'inizio sono stati gentili,poi hanno voluto a tutti i costi che io e Chiara gli facessimo questo favore insieme ai loro figli e poichè temevamo di finire in pericolo l'abbiamo fatto,ma ti giuro che prima di uscire da quella casa non sapevamo cosa avremmo dovuto fare.Non appena siamo finiti in quel vicolo ci hanno dato le pistole e urlato di sparare"racconto tutto a mio padre,è giusto che stavolta sappia.
"Elena io lo so che tu non avevi scelta perché non ti ho abituato a questa vita e ho sempre cercato di tenertene lontano,ma adesso capisci che la situazione sta sfuggendo di mano?"
Dopo queste parole di mio padre scoppio a piangere.Non ho fatto altro che incolparlo e lamentarmi del mio contesto familiare non immaginando che al di fuori di esso c'è gente peggiore.
Avvicino la mia mano alla sua e gliela stringo,da adesso voglio essere una figlia migliore e smettere di trattarlo male,dopo tutto  lui è stato costretto a continuare la vita di suo padre senza avere scelta.
"Si lo so,e non voglio che vi sforziate a migliorarla.Lasciate che vada tutto come debba andare ok?"
"Elena il tempo è finito"interviene Liz avvicinandosi
Mi alzo,abbraccio entrambi i miei genitori ed esco da quella stanza ancora con le lacrime in viso
"I ragazzi sono ancora in cortile,vuoi che ti accompagni da loro oppure ritorni in camera?"
"No voglio andare in cortile"
Basta rimanere da sola,potrei morire di depressione se rimanessi a pensare al casino che si è creato nella mia vita
Una volta uscita fuori noto che sia i ragazzi che le ragazze sono nello stesso campo e stanno giocando insieme a pallavolo
Entro anch'io e vado a sedermi a terra appoggiando le spalle nella recinzione
"Amò nun vuò pazzià?"mi urla Naditza
Scuoto la testa in segno di no e le sorrido
"Tutto bene?"mi urla stavolta Chiara
"Si stai tranquilla"
Non sono molto in vena di giocare in questo momento
Il ragazzo misterioso viene verso di me e si siede affianco
"Hai pianto?"mi chiede
"No"rispondo facendo finta di niente
"Non sei credibile,si vede che hai pianto"
"Non penso siano affari tuoi comunque"
"Eh vabbuò ja,Ij c prov a fa il gentiluomo e tu nun a vuò firnì"
Non rispondo e continuo a guardare le ragazze che giocano
"Lo so che non ti fidi di me,solo che ti ho visto triste e volevo sapere come stavi"
Continuo a non rispondere così si alza e fa per andarsene
"Resta"dico tutto ad un tratto
Si gira facendo un sorrisino e si risiede
"Non so se sai cosa ho fa.."
"So chi hai ucciso"mi dice interrompendomi
"Ecco..beh la situazione sta diventando critica e i miei genitori non sanno come aiutarmi.Anche se mio padre ha potere non può fare miracoli"
"Vedrai che si aggiusta tutto,tuo padre è un uomo forte e ti tira fuori da questo casino"
"Come fai a conoscerlo?"gli chiedo guardandolo
"Perché anche la mia famiglia è mafiosa e ovviamente facendo questa vita non si conosce solamente la mafia della propria città"
Mi limito ad annuire e ad appoggiare la testa nella recinzione
"Stai meglio adesso?"mi chiede guardandomi
Sposto lo sguardo verso di lui e annuisco
"In un'altra vita psicologo?"
"Ci devo pensare"
Scoppiamo entrambi a ridere,non è poi cosi male o almeno credo
Può essere anche una delle sue tattiche però per una volta voglio lasciarmi andare ed essere meno paranoica
Appoggio la testa nella sua spalla e sospiro rilassandomi
Lui non dice niente,si avvicina solamente un pò più a me
"Ma come mai questa uscita in comune?"
"Chella zoccl ra direttric dice che ogni tanto ci vuole mettere insieme nel campo per farci andare d'accordo"
Ecco che Ciro ritorna in se,mi era mancato questo suo lato anche se ho avuto modo di vederlo poche volte
"Crè,nun t piac sta rind o stess post cu me?"
"Certo,come farei a stare lontano da te?"gli rispondo prendendolo in giro
"Se se,nu juorn sti cos i ric over"
"Continua a sognare,Cirù"

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora