Capitolo 28

2.6K 58 16
                                    

Da quando le cose con Ciro sono tornate alla normalità mi sento molto più felice e rilassata
Purtroppo nella mia vita ho sempre permesso alle persone di influenzare il mio umore e di conseguenza quando vanno male i rapporti con qualcuno non riesco a fregarmene
Oggi c'è una bella giornata fuori,il sole rende ancora più lucente l'acqua del mare e viene sempre più voglia di stare lì con i piedi a mollo
Purtroppo,però,non posso stare tutto il giorno a letto a contemplare il mare quindi decido di sistemarmi per poter andare a fare colazione
Una volta pronta mi dirigo subito verso la mensa visto che,come al solito,le ragazze sono già lì.
Prendo la mia solita mela e mi siedo insieme alle altre nello stesso tavolo
"Amò sempre in ritardo"dice Naditza
"buongiorno anche a te amore"le dico io dandole un bacio in fronte
"Oggi particolarmente felice Elena?"aggiunge Chiara
"Mmh normale,tu ti sei ripresa?"le chiedo io
Si limita solamente ad annuire e non mi sembra che la situazione sia uguale per lei
Io ho provato a consolarla,da quando siamo qui non sono stata nemmeno un minuto assente o lontano da lei perché le voglio un bene dell'anima,ma ovviamente lei non fa altro che prendersela con me per il fatto che Ciro può venire a qualsiasi ora da me ed Edoardo no .
Se continua a fare cosi le parlerò di questa cosa perché adesso mi sono stancata sul serio.Dovrebbe essere contenta del fatto che sono felice invece sembra una di quelle amiche invidiose
Per adesso preferisco non dirle niente perché non ha mai fatto cosi fuori da qua quindi magari è solo lo stress del contesto.
Finita colazione scendiamo in cortile poiché oggi le lezioni non si fanno visto che è sabato ma si svolgeranno solamente delle attività nel pomeriggio.
Per un po' mi metto a giocare con le ragazze a pallavolo ma dopo un po' preferisco fermarmi a causa del dolore che mi è rimasto nella caviglia
Da quando sono caduta quel giorno non riesco più a stare molto in piedi e soprattutto a reggere il peso nel piede che ho avuto fasciato,maledetta Viola
Ancora i ragazzi non sono usciti e non riesco a capirne il motivo,solitamente sono qui già prima di noi
"C'è stata una lite tra i ragazzi,non usciranno per oggi"sento pronunciare queste parole da Lino mentre le riferisce a Litz
"Ma tutt'appost?"risponde lei
"C stann Ciro e Pino in infermeria"continua poi lui
Mi alzo di scatto e corro verso di lui senza pensarci due volte
"Ti prego portami da lui,anche solo per 5 minuti"gli chiedo gentilmente direttamente davanti a Litz,non mi importa del fatto che ci sia lei perché non sto chiedendo niente di male
"Nun c può trasì loc a dint Elena"mi risponde Litz
Ma chi l'ha interpellata?Boh
"Ti prego Lino,sto pochissimo poi torno qui"continuo a chiedere alla guardia rimanendo calma
Si guarda un po' in giro pensandoci per poi prendermi per il braccio e dirigersi verso l'infermeria
Una volta arrivati davanti alla porta mi scaravento dentro cercandolo con gli occhi e finalmente lo trovo in un lettino con il sopracciglio destro e le labbra sporchi di sangue
Mi avvicino al suo lettino e gli prendo la mano per stringerla,dopo questo gesto si accorge della mia presenza e mi guarda
"C c fai ca?"mi chiede perplesso
"Ho sentito Lino che diceva a Litz cosa fosse successo e gli ho chiesto di accompagnami qui da te"
Nel momento in cui smetto di parlare alza il suo busto e si avvicina a me per baciarmi,ricambio il bacio perche mi era mancato troppo e metto una mano dietro la sua testa per aiutarlo a reggersi
Qualcuno dietro di noi pero ci interrompe fingendo qualche colpetto di tosse così ci stacchiamo e lui torna a sdraiarsi
"Cosa è successo?"
"Pino sta pazzian co fuoc da un po' "
"C'è qualche motivazione seria?"
"Lo sto tirando fuori dai fatti miei da un po' di tempo e non riesce ad accettarlo"
Dopo questa sua risposta annuisco e abbasso gli occhi,a volte mi da fastidio il fatto che non riesce ad essere chiaro ma risponde in modo non specifico,sembra che non si fidi di me.
"Vuoi sapere perché ho deciso di lasciare perdere la rivolta?"mi sussurra per non farsi sentire
Per quel poco che mi conosce ha capito che ci sono rimasta male per il suo modo di non parlarmi chiaramente di ciò che gli succede,così sta cercando di rimediare con altre spiegazioni
Annuisco e aspetto che risponda
"Ho parlato con mio padre un paio di giorni fa e ha pensato a un altro modo per andare via da qui"
"Cioè?"
"Di solito qua entra un camion che trasporta materiali che servono a sistemare l'edificio,ha pensato che il camion verrà guidato da una persona che conosce e che dopo aver lasciato i materiali lascerà gli sportelli aperti in modo che potremmo entrare dietro dopo averlo aiutato a scaricarli,lui farà finta di niente perché scenderà di nuovo dal lato guidatore per richiuderli"
"Potremmo?Chi viene con te?"
"Tu"
Lo guardo un po' perplessa
"Io?E poi cosa succede?Ci presentiamo insieme dai nostri genitori?Cosi i miei ammazzano te e i tuoi ammazzano me"
"Calmati,non ho detto che dobbiamo tornare da loro"
È pazzo?I miei genitori si stanno facendo in quattro per aiutarmi e si sono impegnati per non farmi chiudere a Poggio Reale e adesso dovrei abbandonarli cosi?Soprattutto con la persona da cui mi hanno raccomandato di allontanarmi
"Elena se non vuoi basta dirlo"
"Ciro io verrei ovunque con te,ovunque.Ma in questo caso tu lo sai che io sono la parte razionale e tu quella impulsiva.Cosa faremo?Scapperemo per tutta la vita?Poi ci prendono e ci tocca fare altri 10 anni in carcere"
"Amore ho un posto in cui non ci troverebbero mai,saremmo al sicuro e senza problemi,potrei diventare una persona nuova e cambiare vita insieme a te"
Mi lascia senza parole e non so se credergli o meno

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora