Capitolo 1

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"Elena alle 23 passa Mario a prenderti,fatti trovare puntuale al solito posto"
"Va bene mamma"
Ogni sera era sempre la solita storia,mia mamma non faceva altro che ripetere sempre la stessa frase.D'altronde se mi fosse successo qualcosa in parte la colpa era della mia famiglia e dei loro stupidi inciuci
Finalmente esco da casa e salgo in macchina
"Ciao Mario,lasciami a casa di Chiara per favore"chiedo gentilmente all'amico di famiglia che si occupa degli affari di mio padre e in parte anche dei miei,sono molto legata a lui perché si fa in quattro per noi e spesso mio padre questo non lo riconosce
Si sporca le mani quando mio padre non sa a chi affidare le mansioni e puntualmente non ha mai rifiutato e non si è mai tirato indietro,verrebbe licenziato o ucciso se lo facesse.
"A che pensi?" mi chiede notando che sono immersa nei miei pensieri.
"Nulla di che,stavo guardando fuori.Non c'è una singola persona con il sorriso,tutti imbronciati e presi dai loro problemi.Un pò di spensieratezza non farebbe male in questa stupida città"
"Dovevi nascere in un altro secolo tu,Elenuzza mia"risponde Mario mentre accosta davanti casa di Chiara.
Lo saluto con un bacio nella guancia e scendo dalla macchina
"Mi raccomando,alle 23 al solito"si ci metteva anche lui con la solita raccomandazione
"Stai tranquillo"
Finalmente salgo a casa di Chiara.Lei è la mia migliore amica,anche lei appartenente a una famiglia mafiosa,la famiglia Bagarella.
L'unica fortuna di appartenere a una famiglia cosi importante è quella di avere un pò di protezione e di non essere disturbata dai ragazzi della nostra età,infatti dovevamo preoccuparci proprio di quelli dell'età dei nostri genitori.Qualora qualcuno avesse qualche problema con la nostra famiglia e doveva vendicarsi,lo avrebbe fatto in qualsiasi modo.Se la prendevano con i figli,con le mogli,con i genitori,poichè puntare semplicemente agli alleati non aveva importanza o almeno,non procurava tanta sofferenza al cosiddetto "clan".Come si dice?Morto un papa se ne fa un altro..d'altronde sarebbe andata avanti la generazione di colui che sarebbe stato ucciso.Perdere un membro del proprio clan significava perdere un pezzo di autorità e accorgersi di aver abbassato troppo la guardia,cosi si escogitava un piano per ridare importanza al proprio nome facendo la qualunque cosa e ignorando l'importanza della vita altrui.Questo era il motivo per il quale io odio questo tipo di vita.
"Ciao Elenuzza,come stai?"mi saluta Rosa,la mamma di Chiara
"Salve signora,tutto bene.Chiara sta sopra?"
"Si gioia,sali pure.Fai attenzione però quando passi dallo studio di Claudio che stanno ragionando con tuo papà"
Annuisco e mi dirigo verso la camera di Chiara,non mi interessa nemmeno passare da quello studio.
Entro in camera e sento il rumore dell'acqua quindi intuisco che Chiara sia sotto la doccia cosi mi siedo nel letto e guardo un pò il suo cellulare,lo facciamo sempre perchè sappiamo tutto l'una dell'altra quindi non le da fastidio
Sbloccato il cellulare noto una chat aperta con un ragazzo e leggo
Mi aveva già parlato di questo ragazzo e da quanto ho capito è un ragazzo napoletano che ha conosciuto questa estate quando è andata li
"Come mai non sei entrata in bagno?" mi chiede Chiara una volta entrata in camera
"Non mi andava"mi limito a rispondere mentre continuo a leggere la chat
"Stai leggendo la conversazione con Vincenzo?"
"Si"
"Quando finisci ti racconto più approfonditamente"
"Ho finito"le dico posando il cellulare e mettendomi più comoda per ascoltare
"Allora,in pratica questo qui mi ha contattata ieri sera dopo un botto di tempo che non ci sentivamo perchè ha visto una foto che ho messo insieme a te e quando mi ha contattato mi ha fatto un sacco di domande per sapere chi fossi"
"E allora?"
"E allora niente,parlaci e vedi se può piacerti.Cosa ti costa?"
"Punto 1 non è di qui e non mi piacciono le relazioni a distanza,punto 2 non lo conosco e non sarò di certo io a contattarlo"
"Beh allora gli farò capire che deve cercarti,non ti ci devi mica sposare"non mi da il tempo di replicare che si chiude in bagno per finire di prepararsi
Pensandoci meglio non sarebbe una brutta idea,avrei bisogno di qualcuno che mi allontani un pò da questo contesto.Poi Napoi...la città del mio cuore.

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora