Capitolo 17

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Uno spiraglio di sole entra dalla finestra colpendomi in viso e svegliandomi dal mio sonno profondo
Per la prima volta dopo due settimane sono tornata a dormire decentemente senza fare incubi
Tra l'altro mi sento molto riposata e rilassata,di solito mi sveglio piena di nervoso e infastidita
Scendo dal letto e preparo il necessario per dirigermi verso le docce.
Dopo la doccia entro in mensa per fare colazione
"Buongiorno raggio di sole,mi sembri un fiorellino stamattina"mi dice Chiara una volta seduta nel tavolo con loro
"Mi sento bene"rispondo rivolgendole un sorriso
"Che succiess?Agg sintut ca ha trasut all'una a nott e staij accusì fresc"prende la parola dopo Naditza
"Finalmente sono riuscita a dormire tutta la notte ed essendo che non mi sono svegliata nemmeno una volta ho avuto
modo di risposarmi"
Chiara continua a guardarmi ridendo e so a cosa si sta riferendo così prendo un chicco d'uva e glielo tiro in faccia scherzosamente
"Mmh facc fint e c cascà"risponde poi Naditza
Non capisco perché pensa che stia imbrogliando
Sono riuscita a recuperare solamente un pò di sonno,non sto cosi per ieri sera
Insomma,mi ha fatto piacere sfogarmi con una persona e vedere che non sono l'unica ad avere un brutto rapporto con la mia coscienza,anche se mi dispiace moltissimo,però non è stato nulla
di che..una semplice chiacchierata che avrei potuto intrattenere con qualsiasi persona qui dentro
Si Elena,solamente una chiacchierata
Ci si mette anche il mio inconscio
Finita la colazione usciamo in cortile e decido di giocare un pò a pallavolo con le ragazze
Mentre vado a riprendere il pallone noto che anche i ragazzi stanno uscendo e dopo poco spunta lui
Inizialmente non mi vede ma non appena varca il cancello del cortile si accorge che lo sto fissando cosi distolgo lo sguardo e mi rimetto a giocare non facendo più caso a lui
Continuo a giocare a pallavolo ma qualcosa va storto poiché qualcosa finisce tra i miei piedi facendomi girare la caviglia e finire per terra
Mi accorgo,però,che quel qualcosa era il piede di quella psicopatica che ha tentato di farmi uno sgambetto..inutile dire che adesso sto urlando di dolore.
"Oooh Elena,che succede"urla la sorvegliante venendomi incontro con le mie compagne
Quella pazza mi minaccia con lo sguardo per non dire nulla e per evitare teatrini non confesso,ma sicuramente me la vedrò con lei quando sarò da sola
"Ho preso una storta"dico alla sorvegliante con le lacrime che mi rigano le guance.Giuro che non sto piangendo di proposito,ma il dolore mi sta divorando.

Pov's Ciro
Finalmente posso andare a prendere un pò d'aria in cortile
Mi dirigo verso quest'ultimo insieme ad Edoardo e mentre entro noto che Elena mi sta guardando
Non appena la vedo distoglie subito lo sguardo tornando a giocare,è troppo orgogliosa questa ragazza
Mi siedo nella panchina e continuo a guardarla mentre gioca
"Ciro"dice una voce femminile
È Viola che mi chiama dal cortile delle ragazze
Sposto gli occhi a sinistra per guardarla e aspetto che mi dica cosa vuole,non me ne ero neanche accorto che stesse venendo verso di me
"Ti fai portare da Lino in laboratorio?"mi chiede toccandosi il seno con la mano destra in modo sensuale e mordendosi le labbra
La ignoro completamente e torno a guardare Elena che gioca
"Sei un pezzo di merda"mi dice poco dopo andandosene
Anziché passare dietro le ragazze va incontro a Elena e le fa uno sgambetto per farla cadere
Nessuna di loro se n'è accorta visto che stanno giocando e la sorvegliante si sta palesemente facendo i cazzi suoi
"Ma c sfacimm fa sta puttà"urlo alzandomi e aggrappandomi alla rete per vedere meglio come sta Elena
Si è accasciata a terra e sta urlando di dolore,ma non dice niente a Viola nonostante sappia sicuramente che non è stato un incidente
Quella zoccola dopo essere riuscita nel suo intento rivolge uno sguardo di minaccia ad Elena e se ne va
Non è finita qui con lei
Inizio a sbattere la mano nella rete e a urlare
"Nun firnisc ca razz e zoccl,nun firnisc caa"
Edoardo cerca di farmi calmare allontanandomi dalla rete ma non c'è forza umana che tenga
Nessuno deve toccarla.
Vengono gli infermieri a prenderla con la barella per portarla in infermeria,ma prima che entri di nuovo nell'istituto provo a chiamarla per farla girare anche se so che sta soffrendo di dolore
Urlo il suo nome e lei subito posa i suoi occhi e la sua attenzione su di me
Le faccio segno col dito che ci saremmo visti dopo e le mando un bacio,lei mi risponde annuendo ancora con le lacrime agli occhi
Mi spezza il cuore vederla cosi

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora