Capitolo 25

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Dopo il segreto di Ciro mi sono allontanata da lui,non ha fatto in tempo a dirmi quando metterà in atto questa rivolta e nemmeno mi importa,come a lui non importa la mia opinione e la preoccupazione nei suoi confronti
Oggi la giornata mi sembra spenta e soprattutto lentissima,infinita.
Le altre sono tutte occupate nel cucito mentre io sono seduta da un'ora nella sedia a guardare il vuoto,non ho voglia di alzare un dito e mi sa che a breve mi chiuderò in cella.Odio essere presa a male e far dipendere il mio umore da qualcuno!
Decido di alzarmi dalla sedia e tornare subito a letto,magari dormire mi farà bene,così spengo il cervello.
Dopo aver chiesto a Liz di poter risalire mi incammino verso la cella passando per il cortile in cui ci sono i ragazzi
Non lo vedo e non provo nemmeno a cercarlo con lo sguardo,sarebbe peggio.
Nemmeno il tempo di mettere piede nell'edificio che mi ritrovo con il sedere a terra e i gomiti sporchi di sangue
Solo dopo noto che la causa della mia caduta ha un nome:Viola.
"Mi stai provocando fin troppo adesso"le urlo mentre sto per alzarmi e prenderla per i capelli.Prima che possa muovermi,però,vengo tirata dal braccio,mi giro e noto che è Ciro
Lo spintono e torno a scaraventarmi su quella troia per massacrarla di botte,quando è troppo è troppo
"Che succede qui?"urla la direttrice mentre ci viene incontro
Decido di tirarmi indietro per non passare dalla parte del torto e fare la vittima mostrando le ferite nelle braccia e i leggins strappati a causa della caduta
"Viola adesso stai esagerando,Liz accompagnala subito nel mio studio.Elena non voglio più vederti reagire cosi"si rivolge a me puntandomi il dito contro
"La prossima volta mi faccio buttare giù dal terrazzo?Che dice?"le rispondo con fare ironico
"Non usare questo tono con me,è già tanto se non ti sto portando nel mio studio con quell'altra"conclude prima di scomparire dentro l'edificio.
"Ti sei fatta male?"mi chiede lui ancora fermo dietro di me
Lo ignoro totalmente e mi dirigo verso la mia cella come se nulla fosse
Se non inizierà a prendere in considerazione il mio disappunto riguardo a quel suo "segreto",da me non riceverà altro che indifferenza fino a quando non tornerà a dirmi di aver cambiato idea
Non pretendo di comandare sulle sue scelte e sulla sua vita,ma io,dei due,sono la parte razionale e vorrei riuscisse a ragionare bene riguardo a questa sua idea
Come ho già detto a lui,se non venisse ucciso qui dentro da Filippo e Carmine o dalle guardie,lo ucciderebbe il codice mafioso fuori dal carcere.
A me non importa uscire,io potrei benissimo aiutarlo a scappare e rimanere qui dentro anche altri dieci anni,ma solo se sapessi che li fuori sia al sicuro
Proprio perché non ho questa sicurezza non ho intenzione di farlo.

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora