Capitolo 22

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Sono passati due giorni da quell'incidente in sala e dal litigio con Ciro
Da allora ha provato a parlarmi più volte ma sono riuscita sempre a scamparmela e ad evitarlo
Non è buono per me e me l'ha dimostrato bene quindi adesso non ho problemi ad ignorarlo.
La cosa che mi fa soffrire di più è
essermi fatta prendere un'altra volta in giro,non sono riuscita a tenere in mano la situazione e mi sono fatta sopraffare dalle emozioni,come sempre d'altronde
Mentre sono immersa nei miei pensieri sento la cella aprirsi e vedo entrare Chiara seguita dalle ragazze
Rimango sdraiata con lo sguardo fisso nella finestra,tanto continueranno a parlare fra di loro
"Amò,c tien?"mi chiede Nad
Mi metto seduta con le gambe incrociate e  il capo rivolto verso esse
"Niente ero solo un pò stanca"rispondo con un filo di voce,manca poco e scoppio a piangere
Lei sale sul letto accanto a me e mi alza la testa prendendomi per il mento,non appena la alzo nota i miei occhi lucidi e le lacrime che stanno per inondarmi il volto
Non parla,si limita ad abbracciarmi e stringermi forte a lei,questo vale molto più di mille parole.
"Vieni,scendiamo da questo letto"
Prendo la sua mano e mi siedo nel letto che sta sotto il mio per poter sfogarmi anche insieme alle altre
"Ci sono cascata un'altra volta,sono una stupida"dico singhiozzando a causa delle lacrime
"M c sta ricenn?"
"È per Ciro"risponde Chiara al posto mio
"Non è Ciro in sè,è tutta la situazione.Avevo giurato di non farmi prendere più in giro da nessun'altra persona,di non farmi abbindolare,invece eccomi qua.Sono costretta a seguire delle stupide regole e a sotterrare i miei sentimenti e le mie emozioni per ciò che è relativamente giusto nella mia vita"dico tutto d'un fiato.
Avevo bisogno di sfogarmi e di liberarmi,sono un fiume in piena in questo momento
"Elena,queste cose sono relativamente giuste per i nostri genitori,non per te.Tu vuoi stare con lui e sicuramente avrai capito male ."mi consola Chiara
"È vero,avrai frainteso" continua poi Silvia
"Io gli ho detto che sicuramente nemmeno i suoi genitori ci avrebbero voluti insieme e lui ha confessato che sarebbe disposto a nascondere il nostro rapporto qui dentro"
"E arò sta o problem allor?"mi chiede Nad
"Vuol dire che una volta usciti da qui mi avrebbe anche dimenticata,non ha detto che avrebbe nascosto il nostro rapporto anche la fuori.Poi io non voglio vivere nell'ombra,non voglio nascondermi."
"Non l'ha detto oppure non gli hai nemmeno dato modo di dirlo perché te ne sei andata?Ti conosco Elena.Capisci che come lui non è una priorità per te,nemmeno tu lo sei per lui adesso.Insomma,da quanto vi conoscete?Due mesi?Ti deve chiedere l'anello?Ti è già venuto dietro abbastanza.Da tua migliore amica ti consiglio di seguire i tuoi sentimenti per adesso e fidarti,i vostri genitori non potranno scoprirlo.Una volta usciti da qui si vedrà"
Rimango in silenzio dopo le sue parole cercando di elaborare tutto il discorso e di valutare questa soluzione
"Amò,nun t po annullà p nu bastard,pur Chiara ha ricuminciat,ti devi dare una seconda occasione"
Ha ragione anche Nad.
"Che devo fare?"
"Mo c n'amma ij ind o cortil,quann s'avvicin o faij parlà "
Annuisco e mi avvicino per abbracciarle,mi aiutano sempre quando ho bisogno e non saprei come fare senza di loro
Pochi minuti dopo ci viene a chiamare Liz per accompagnarci in cortile e la seguiamo
Una volta uscita dalla porta vedo che è già seduto nella solita panchina e non mi ha ancora visto
Cerco di essere il più naturale possibile e vado a sedermi a terra appoggiando la schiena nella recinzione del nostro cortile in modo che si possa avvicinare e parlarmi.
Prima di sedermi,però, gli lancio l'ultima occhiata e noto che mi ha vista e si sta per alzare e venirmi incontro
"Elena"mi chiama alle mie spalle
Mi giro con molta calma e tranquillità e aspetto che continui
"Possiamo parlare?"mi chiede gentilmente
Stavolta cambio posizione e mi siedo sulle ginocchia a terra di fronte a lui per ascoltare ciò che ha da dirmi
"T giur ca nun t vuliv fa capì ca nun si nient p me.Nun c'appiccicamm chiù"
"Lo so,anch'io ho sbagliato e mi dispiace"confesso senza vergogna prendendomi le mie responsabilità come lui si è preso le sue.
"Tutt'appost?"
"Si,però non deve uscire niente da qua okay?"
"nun esc nient,nun tia preoccupà"mi risponde,poi continua
"Staser t veng a piglià,nun t cuccà ambress"mi dice facendomi l'occhiolino e seguendo il comandate che lo aveva richiamato per rientrare

Scusate se il capitolo è privo di contenuti accessi(so che vi piacciono),ma ad un certo orario ho abbastanza difficoltà con la vista e devo per forza sforzare gli occhi.Ci tenevo però a pubblicarlo per non lasciarvi senza,magari domani ne pubblico un altro presto così lo faccio più elaborato.Scusatemi anche per eventuali errori grammaticali.
Buonanotte❤️

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora