Capitolo 9

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Stanotte ho avuto modo di recuperare il sonno perso in ospedale
Stranamente non sono stata male e ho dormito tranquillamente
Devo dire che questa tranquillità mi spaventa parecchio,insomma ho commesso un reato,ho fatto una cosa totalmente estranea a me e non provo niente
Non riesco a riconoscermi
Avessi fatto una cosa del genere qualche mese fa mi sarei già uccisa probabilmente,avrei pensato alla famiglia di quei due uomini e alle conseguenze,ma adesso nulla..il vuoto totale.
La voce di Liz che è intenta a svegliarci risuona per tutto il corridoio
Oggi avrei dovuto incontrare i miei genitori e il mio avvocato e ho un ansia assurda
Sicuramente mio padre mi guarderà schifato dopo quello che ho fatto,lui non accetta che una donna stia in mezzo a queste cose e io sono stata sempre disgustata del suo lavoro,mentre adesso ho addirittura ucciso un uomo.
Mi alzo da letto e vado in bagno per lavarmi la faccia.La mia attenzione ricade sul mio riflesso nello specchio,sono in sacco trasandata e non ho mai avuto una faccia cosi pallida e i capelli cosi disordinati
"Buongiorno bella"mi dice Silvia entrando in bagno con me
"Buongiorno"le rispondo guardandola dal riflesso
"Nun l'agg truvat l'amica toij,ci penso oggi"
"Tranquilla fra poco dovrei vederla,glielo chiedo a lei"
"Se vuoi posso accompagnarti in bagno per la doccia "
"Devo ancora aspettare che mi portino tutte le mie cose"
"Posso prestarti qualcosa io"
Sono un pò titubante,non mi sembra il caso visto che la conosco da due giorni
"Non è un problema,mi sto offrendo io"
"Va bene"affermo infine
Prende due tute dal suo armadio e me ne passa una
"Dovrebbe starti bene,siamo simili fisicamente"
"Si è buona,grazie"
Dopo di che usciamo dalla cella per andare nelle docce
"A proposito,tu di dove sei?"
"Di Palermo,ma sono qui a Napoli da 2 mesi"
"Ah vabbuò,spiegato tutto mo"
La seguo per il corridoio incontrando gli sguardi delle ragazze che stanno fuori dalle celle
"Non far caso a loro,qui dentro sono poche quelle che si salvano"
"Fa niente,ci sono abituata già"
Questo corridoio mi sembra infinito
"Amore mijj"urla una ragazza venendo incontro a Silvia abbracciandola,poi guarda me.
"Tu sei nuova qui vero?Piacere Naditza"replica poi porgendomi la mano
"Piacere Elena,si sono arrivata ieri"rispondo io stringendogliela
"Non ti troverai male male pccrè,con noi puoi stare tranquilla"
Annuisco sorridendo alle sue parole e appoggio la tuta in una delle panchine per poter fare questa dannata doccia
Non ho molta intenzione di fare amicizia qui dentro e dopo quello che mi è successo sono diffidente con tutti
Poi non ho ancora trovato la mia migliore amica,pensa se vado a fare altre amicizie
Entro in doccia ed inizio ad insaponarmi i capelli e dopo il corpo,mi mancava l'acqua calda
Io amo fare la doccia e avrei potuto morire se non l'avessi fatta entro oggi.
Finita la doccia  indosso un'asciugamano,prendo l'intimo nuovo che mi ha dato Liz e torno nella panchina dove avevo lasciato la tuta per indossarla
"Elena sbrigati,ci sono i tuoi genitori con l'avvocato"dice Liz entrando nel bagno
Sono arrivati e immagino già la
loro espressione nel vedere questo contesto
Mi vesto ,do un'asciugata veloce ai capelli e seguo Liz
Riesco a vederli da lontano,sono seduti entrambi
Mia mamma ha una faccia sconsolata mentre mio padre,al solito,non fa trasparire emozioni
Non appena mia madre mi vede si alza immediatamente e mi viene incontro per abbracciarmi
Non riesco a ricambiare l'abbraccio a causa delle manette ma appoggio la testa nella sua spalla
Anche mio padre dopo si alza per abbracciarmi
Nel frattempo esce la direttrice per farci entrare
"Allora cari genitori,lascio la parola al vostro avvocato"
Dopo qualche ora finisce questo incontro e i miei genitori sono costretti ad andare via
"Elena ci rivediamo fra qualche giorno,noi rimaniamo qui a Napoli"mi dice mio padre appoggiando la sua mano nella mia spalla
Non riesco a guardarlo nemmeno in faccia,mi limito ad abbassare gli occhi e annuire
Quando se ne vanno Liz mi prende per il braccetto e mi accompagna in mensa
Sto pensando al fatto che non sono riuscita a vedere Chiara e che la direttrice mi ha preso solamente in giro
Entrando in mensa però,la vedo in lontananza seduta in un tavolo
Cerco di rimanere calma per non dare nell'occhio,altrimenti mi allontanerebbero da lei
Molto lentamente mi dirigo nel suo tavolo e mi siedo di fronte a lei silenziosamente
Appena si accorge della mia presenza spalanca gli occhi e per poco non le viene un colpo
"Sh,stai ferma e calma,se ci vedono agitate ci allontanano immediatamente"
"Non puoi capire quanto ti ho cercata "
"Anch'io ti ho cercata,quella buttana della direttrice mi aveva detto che ti avrei incontrato oggi con gli avvocati,ma mi ha preso per il culo"
È abbastanza sciupata e dimagrita,le occhiaie sono più profonde delle mie.
"In che cella stai?"le richiedo
"La prima che ci sta quando entri nel corridoio"
Adesso che lo so posso andare a parlarle
"Perfetto,ti sei vista con i tuoi?"
"Sono un sacco delusi Elena"risponde scoppiando in lacrime
Avvicino la mia mano alla sua per confortarla,so che sta molto male per questo
"Si aggiusterà tutto,vedrai"
"Elena smettila di vivere nel mondo delle favole,non si aggiusta niente anzi,va tutto a peggiorare"
"Chiara non possiamo tornare più indietro,quel che è stato fatto è andato ormai"
L'ora di pranzo è finita e dobbiamo scendere in cortile per l'ora d'aria
Rimango accanto a lei poiché nessuno mi ha vietato di starci e non potrebbero nemmeno farlo visto che siamo nello stesso piano e ci incontreremmo comunque
Mentre percorriamo il cortile noto il ragazzo che ieri mi sfidava con lo sguardo
È appoggiato con le mani alla rete del campo e il comandante lo sta perquisendo,in modo abbastanza violento tra l'altro
Ha un non so che di misterioso questo ragazzo.Continuo a percorrere il cortile per poi arrivare in una panchina e sedermici con Chiara
Nel frattempo ci raggiungono Naditza e Silvia
"Ragazze,non giocate?"
"No grazie,sono ancora molto dolorante"
Chiara non ha risposto,le do una botta con il gomito per risvegliarla dai suoi pensieri
"Ma si dai,almeno mi distraggo un pò"
Cosi mi piace la mia amica
Lei va a giocare e io rimango seduta
Non riesco a distogliere lo sguardo dal quel ragazzo che nel frattempo ha ripreso a giocare e che ogni tanto si gira a guardarmi,mi intriga

|Se non è destino questo|•Ciro Ricci•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora