*Capitolo 38*

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Mi sento sola, tremendamente sola e ho paura,é un miscuglio di emozioni negative che non si possono esprimere se non in singhiozzi  ma se piango poi sarò debole e non posso permettermelo.
La gente non aspetta altro visto che le persone deboli sono le più facili da pugnalare, non c'è mai stato nessuno per me se non i miei amici e non è semplice andare avanti però so di certo che non è stata una cavolata adolescenziale: io provavo veramente qualcosa di forte anche se forse io e lui non saremo mai in grado di amare o io non riuscirò mai ad amare qualcuno se non amo me stessa.
Sfoglio le pagine del libro che cerco di leggere mentre mille pensieri sovvrastano nella mia mente: tipo che lo spero, spero che se ne renda conto, spero che quel campanello suoni e che lui non si sia arreso lottando contro se stesso perché anche dopo tutto quello che è successo io ci tornerei da lui mentre al contrario lui é una persona troppo orgogliosa per esprimere agli altri le sue vere emozioni e troppo ferito dalla vita.
Nervosamente mi alzo dal letto e vado verso il bagno, é decisamente l'ora: apro il cassetto con all'interno un pacco di pasticche e le butto sulla mano inspirandole giù tutte insieme, mi dispiace per Maddison: la abbandonerò anche se è la persona migliore che abbia mai conosciuto e che mi ha sempre sostenuto nonostante tutto.
Per i miei genitori visto che non sono stata abbastanza, Per Allison perché non avrei mai voluto questa rivalità soprattutto per un ragazzo, siamo gemelle e più di tutti dovremmo capirci ma purtroppo non lo abbiamo fatto e per Damon: purtroppo sono entrata nella sua vita anche se con sincerità non mi pento di nulla, gli avrò rovinato la vita e per questo penso che non soffrirà la mia perdita visto che per lui non sono mai stata qualcosa...

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