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Il profumo dei pancake proveniente dalla cucina e i raggi del sole che fanno capolino dalle fessure delle tapparelle, mi danno il buongiorno.
Mi alzo di buonumore, principalmente perché è domenica nonché il mio giorno preferito della settimana e mi dirigo in cucina, pronta a gustare le prelibatezze preparate da mio padre.
Lui è bravissimo ai fornelli, specialmente nella preparazione dei primi piatti, ma non se la cava affatto male nemmeno con i dolci. Purtroppo, essendo ogni giorno a lavoro, non può dedicarsi quasi per niente alla preparazione di piatti Gourmet. Ma ogni domenica immancabilmente, mi fa trovare per colazione un appetitoso piatto di pancake ricoperti di burro d'arachidi e sciroppo d'agave, il mio accoppiamento preferito.

''Buongiorno Aria, già sveglia?'' Mi domanda mio padre non appena, ancora assonnata e con addosso solo una leggera camicetta da notte rosa cipria, entro in cucina e mi avvicino ai fornelli, dove è impegnato a girare e rigirare pancake come un vero cuoco, per dargli un bacio.
''Le mie narici si sono inebriate di un delizioso profumo'' gli rispondo dopo averlo salutato, per poi prendere la caffettiera.
''Spero allora che rimangano inebriate anche le tue papille gustative.'' Mi dice di rimando porgendomi il piatto con la colazione, pieno anche di deliziosi mirtilli e lamponi.

Finito di mangiare, torno in camera per vestirmi e prepararmi, per poi raggiungere Carlotta in centro come da accordo.
Mentre sono in bagno a truccarmi, con la voce di Tiziano Ferro nelle orecchie, la notifica di un messaggio mi costringe a interrompere il mio concerto privato. Scocciata lo prendo e vedo con ancora più fastidio che si tratta di un messaggio di Edoardo, che mi chiede un aiuto con un'argomento di matematica.

Non so se mi fa più ridere il fatto che mi ha disturbato di domenica mattina per chiedermi una cosa così stupida, o il fatto che ha chiesto proprio a me un aiuto in matematica.
Io e questa disciplina non andiamo per nulla d'accordo, a Verona era l'unica materia che a fine anno mi abbassava sempre la media. Insomma, siamo due rette parallele destinate a non incontrarsi mai.

Senza visualizzare il messaggio, guardo velocemente l'ora e mi dico che è il momento di andare se non voglio arrivare tardi. Mi specchio per l'ultima volta, sistemandomi i capelli che nonostante siano appena piastrati, essendo corti le punte continuano a girarsi all'insù. La camicia bianca e la gonna di seta marroncino chiaro che indosso, mi ricordano il compleanno di una mia compagna di classe.

Era un pomeriggio di giugno, la scuola era finita da pochi giorni e questa mia amica aveva organizzato una festa in una bellissima villa con tanto di giardino e piscina. Era andato tutto per il meglio fino a quando un ragazzo palesemente ubriaco, inavvertitamente mi venne addosso rovesciandomi tutto il mojito sul mio bellissimo completo.
Inutile spiegare le mie imprecazioni e il tempo impiegato per far andare definitivamente via la macchia.

Cerco di allontanare i pensieri, per non farmi prendere troppo dalla nostalgia, ed esco di casa. Mi incammino a passo spedito verso il luogo dell'appuntamento, fortunatamente non molto distante da casa quindi non impiego troppo tempo.

La giornata è davvero bellissima. Il sole splende in alto, il cielo è limpido, non c'è un filo di vento e la temperatura è calda ma non asfissiante. La città è quasi vuota, sarà perché sono solo le undici di una  domenica mattina. Le uniche persone in giro sono le famiglie che vanno in chiesa, alcune persone nei bar e qualche turista, che nonostante la fine della stagione estiva continua a girovagare in lungo e in largo.

Dopo pochi minuti, arrivo in centro e con un po' di fatica intravedo Carlotta, in tutta la sua bellezza. Alta, con le sue  gambe slanciate e magre  coperte fin sopra il ginocchio dal vestitito lilla, con sopra fiorellini bianchi, che indossa. Il suo fisico e le sue forme perfettamente proporzionate, i suoi capelli ricci e lunghi fino alla schiena raccolti in una treccia laterale scompigliata. È estremamente semplice e bellissima allo stesso tempo.
E non c'è cosa migliore della semplicità.

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