Arrivata a scuola, vengo subito invitata nell'ufficio del preside per fare le conoscenze e, come da prassi, consegnare le mie vecchie pagelle e attestati scolastici. Entrata nell'edificio rimango sorpresa in positivo, infatti ad essere sinceri visto da fuori mi sembrava un posto trascurato, mentre una volta dentro rimango rapita del colore candido delle parenti e dell'arredamento moderno per essere in una scuola. Alla mia destra vedo delle rampe di scale e prego con tutta me stessa che la mia classe non sia al piano superiore.
Percorro un lungo corridoio e dopo aver chiesto informazioni a vari collaboratori scolastici, visto che Carlotta e gli altri ragazzi dovevano andare in classe per l'inizio delle lezioni e non potevano accompagnarmi, finalmente arrivo davanti la porta della presidenza. Busso e apro leggermente la porta e subito il preside, un uomo alto sulla quarantina, di media statura con una pancetta prominente, in giacca e cravatta perfettamente stirati, mi accoglie con un sorriso caloroso facendomi accomodare sulla sedia davanti la sua scrivania.
'' Buongiorno, Arianna Girino, benvenuta nella nostra scuola e a Brindisi! Sono sicuro che ti troverai benissimo, noi del sud siamo bravissimi a far sentire a proprio agio le persone'' mi dice ridendo.
Ricambio il sorriso e lui prosegue: ''Ho parlato via mail con i tuoi docenti di Verona e mi hanno detto che sei è un' alunna modello, eccetto qualche problemino con la matematica dico bene? ''
Mi limito ad annuire divertita per suo tono di voce che marca notevolmente lo spiccato accento pugliese;
''ma non ti preoccupare, ti daremo tutto il tempo di recuperare eventuali lacune e ambientarti per bene. Mi pare che ti abbiamo già comunicato la sezione, ti risulta?''''Sì, mi è arrivata una mail qualche giorno fa con scritto che sarei capitata nel corso C. '' Rispondo porgendogli i fogli della mia vecchia scuola.
''Bene bene signorina Girino, allora adesso ti faccio accompagnare alla tua classe e ti auguro una buona giornata, per qualsiasi cosa mi trovi qui a tua disposizione'' mi dice il preside accompagnandomi alla porta dove mi attende la bidella, un'anziana signora con un buffo fiocco in testa e gli occhiali appesi al colletto della camicetta, che mi fa segno di seguirla e mi fa ripercorrere l'edificio fino a che non giungo all'aula con su scritto IIILC.
La bidella, che nel tragitto mi ha detto chiamarsi Signora Ninetta, mi rivolge un sorriso rassicurante per poi bussare e aprire la porta.Un professore con una lunga barba grigia, gli occhi scuri e un po' robustello esclama non appena mi vede:'' Buongiorno, sei Arianna Girino, dico bene?'' Annuisco ed entro, sentendomi gli occhi di tutti addosso.
'' Bene bene, siediti pure accanto a Spagnoli, al terzo banco, stavo giusto spiegando alla classe il programma di storia e filosofia che faremo quest'anno.''
Mi dirigo verso il banco vuoto accanto a quello di Edoardo, quindi mi siedo e comincio a togliere i quaderni e libri dallo zaino.
'' Nenmeno arrivata e già non riesci a separarti da me?'' Mi dice Edoardo con tono fiero mentre il professore è di spalle per proiettare un power point al computer. Mi limito a mandargli un'occhiataccia senza proferire parola, non mi va di parlare con una persona così arrogante e non voglio nemmeno essere ripresa dal professore dopo nemmeno un giorno che sono in questa scuola.
Fortunatamente per tutta l'ora Edoardo non mi rivolge parola, ma si limita a scrollare la pagina di Instagram senza seguire niente della lezione, al contrario di me che prendo appunti precisi sui filosofi e sulle parti di storia che dovrò recuperare, visto che nella mia vecchia scuola a Verona il professore di storia e filosofia era sempre assente e sono molto indietro col programma rispetto alla classe.
Finita la prima ora di lezione, Alessia si avvicina al banco di Edoardo seguita da David, China dosi verso lui sossurandogli una cosa all'orecchio, per poi avvicinarsi a me e chiedermi che impressione mi avesse fatto la scuola.
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A tre passi da te
RomanceGli aerei, l'odore dell'aeroporto, il rumore delle valigie colme di vestiti e sogni che scorrono sul pavimento, sono quei piccoli momenti felici della vita in cui ti senti intoccabile, pronto per scoprire il mondo. Ed è proprio lì, mentre sei in fil...