Prologo

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Avete presente quel momento in cui preparate la valigia perché dovete partire in vacanza con gli amici? Cominciate a pensare cosa metterci dentro un mese prima e la preparate con una settimana d'anticipo, tanto che nei giorni precedenti la partenza girate con tutti quei vestiti che normalmente non indossereste mai che per questo d'altronde, sono rimasti in armadio.

Avete presente quella sensazione una volta entrati in aeroporto?
Ti senti leggero. Ti senti come se stessi per scoprire nuove parti di te. Il vedere la gente correre perché sta perdendo l'aereo, i bimbi che entrano in quel luogo per la prima volta con gli occhi colmi di meraviglia, i fidanzati che si salutano con l'ultimo bacio che puntualmente è seguito da altri cento, lo stare seduto al gate mentre sorseggi la tua spremuta d'arancia ovviamente pagata la bellezza di quattro euro e aspetti che annuncino il tuo volo. È in questi momenti che capisci che viaggiare fa davvero bene al cuore.

Si, sarebbe così certo.

Se solo non stessi partendo per andare a chilometri e chilometri di distanza dalla tua città, dalla tua scuola, dai tuoi amici e soprattutto da lui.

Ricordo ancora quel maledettissimo giorno, due Settembre duemiladiciassette, una settimana prima l'inizio di scuola. Ero tornata a casa entusiasta dopo aver passato un bellissimo pomeriggio in centro con le mie amiche per fare gli ultimi acquisti prima dell'inizio della scuola. Una volta rientrata, inoltre, avevo trovato la mia stanza piena di palloncini e petali di rosa cosparsi sul letto con al centro un enorme mazzo di fiori, una scatola di cioccolatini e un grande cartello con su scritto:

Buon anniversario, amore mio. +due anni insieme.

Inutile dire che alla vista di quella sorpresa e di Tommaso, il mio ragazzo, mi ero subito lanciata in lacrime tra le sue braccia. Lui nel frattempo mi riprendeva con il telefono e sorrideva, con quel suo stupendo sorriso che mi pietrifica ogni volta. Ero felice anche perché a cena saremmo andati in uno dei ristoranti più belli di Verona, vicino al famoso balcone di Giulietta da dove ogni sera, come ci racconta William Shakespeare, la giovane si affacciava scambiandosi dolci versi d'amore col suo Romeo.

Mio padre tornò a casa da lavoro mentre mi stavo preparando per la serata. E a quel punto arrivò con lui la notizia che si portò via tutta la mia felicità. Andai in cucina per salutarlo, del tutto ignara di cosa sarebbe successo di lì a un istante. Insieme alla sua compagna, seduto al tavolo, stringeva tre biglietti aerei e la notizia: ''Ho ottenuto un posto di lavoro in un ospedale a Brindisi, partiamo tra cinque giorni.''

Ecco, con quelle parole mio padre non solo aveva distrutto la mia giornata felice, ma stava per distruggere la mia vita intera.

A tre passi da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora