Capitolo 14

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Pov. Annabeth

Quando la guardia si avvicina a Thalia e la prende per le braccia, trascinandola via, rimango immobile. Non so cosa fare. Sono ferma davanti alla finestra mentre nella mia testa passano varie idee. Potrei buttarmi in avanti e cercare di liberarla. Sono brava nei combattimenti corpo a corpo. Ma le conseguenze sarebbero terribili. Non tanto per me quanto per Percy. La guardia se la prenderebbe senza ombra di dubbio con lui. E magari anche con Luke perché Thalia si è ribellata. Potrei provare a parlare e a distrarlo, giusto il tempo per far sì che Piper possa colpirlo alla testa con qualcosa, ma non passerebbe certo inosservato. Arriverebbero altre guardie e ci ritroveremmo tutti e sei nei guai.
Sto ancora pensando quando la guardia porta via mia sorella. Ormai è troppo tardi. Porto le mani tra i capelli e stringo i pugni, poi mi giro verso la finestra, guardando fuori per la prima volta. I miei occhi s'incastrano immediatamente in quelli di Percy, scaldandomi il cuore. Le mie spalle si rilassano istintivamente. Poi volto lo sguardo verso Jason e poi su Luke. Resto qualche momento a guardarlo. I miei occhi cominciano a pizzicare a vedere il suo sguardo preoccupato, come a chiedermi se posso salvarla. Mi limito a scuotere la testa mentre sento una fitta al cuore ed una lacrima bagna il mio viso. So bene che hanno capito tutti e tre il messaggio che voglio inviargli. I miei occhi tornano su Percy. Il mio cuore perde un battito. È lì, sudato, bellissimo. Non riesco a staccare gli occhi da lui, vorrei solo correre tra le sue braccia. Invece una guardia mi riporta alla realtà, prendendomi per le spalle e allontanandomi dalla finestra, riportandomi verso la camera.

Quando vengo buttata all'interno della stanza non riesco a non scoppiare a piangere. Piper viene vicino a me velocemente e mi abbraccia, mentre io non riesco più ad essere la ragazza forte di sempre.

<<Annie...>> sussurra piano Pip, io scuoto la testa <<Annabeth ti prego... devi calmarti, troveremo un piano per farla uscire da lì>> dice accarezzandomi i capelli, in una situazione normale sarebbe stato molto rilassante, ma in questo momento mi sembra impossibile potermi rilassare, infatti scatto contro di lei

<<Come?! Non c'è una soluzione. Non esiste. Ci controllano, non possiamo fare un passo falso altrimenti i nostri ragazzi finiscono morti, non possiamo ribellarci, non possiamo fare nulla. È colpa mia. È solo colpa mia! Dovrei consegnarmi a Leandro e farla finita.>> quasi urlo, prendendomi il viso tra le mani. Piper non si lascia intimorire e poggia una mano sulla mia spalla

<<Pensi che Percy vorrebbe questo? Pensi che sia lì desiderando che tu vada da quell'uomo piuttosto che tornare da lui? Sul serio?>> mi guarda dritta negli occhi, scuoto la testa

<<No... ma cosa importa? Ho già perso il mio ragazzo e mio fratello, ora anche mia sorella... tra un po' probabilmente anche i miei migliori amici... cosa dovrei fare? non mi rimane più niente...>> dico, lei rimane in silenzio per qualche secondo, non so se perché sta riflettendo, non sa cosa dire o semplicemente non sa come rispondere senza offendermi. Sta di fatto che quando apre bocca per parlare viene interrotta da dei lamenti. Sbianchiamo entrambe. Riconosciamo perfettamente quei lamenti. I miei occhi si riempiono di lacrime ancora una volta, mentre quella poca luce che illuminava la stanza svanisce totalmente. Ci sdraiamo in quelli che dovrebbero fungere da letti e rimaniamo in silenzio. Nessuna delle due osa dire una sola parola. Rimaniamo in un inquietante silenzio scandito solo da quei lamenti. Sul mio viso scorrono lacrime calde, ma non oso singhiozzare. Non sono io quella che sta male adesso.

La mattina tarda ad arrivare. Sento ogni singola ora pesarmi addosso, ogni minuto grava sui miei occhi stanchi. Quasi vorrei non alzarmi quando scatta il suono che ci indica l'inizio dei pochi minuti che abbiamo a disposizione per prepararci, ma un urlo agghiacciante mi fa scattare a sedere sul letto. Mi giro immediatamente verso Piper sperando che lei non abbia sentito nulla e che fosse stato solo frutto della mia immaginazione. Ma ovviamente non è così, perché la vedo completamente pallida in viso e le tremano le gambe tanto che è costretta a poggiarsi al muro dietro di lei pur di non cadere.
Non dico una parola, mi limito ad alzarmi e fare qualche passo verso un rubinetto, sciacquandomi il viso. Non devo neanche cambiarmi, questa maledetta divisa è l'unico indumento che ho, quindi in pochi secondi sono pronta, Piper ci mette poco di più perché prova a sistemarsi i capelli, mentre io ormai ci ho rinunciato. Alla fine quando si apre la porta usciamo sconsolate, più per non far finire nei guai i ragazzi che altro.

Percabeth- troveremo la nostra paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora