Capitolo 12

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Pov. Annabeth

Dopo quel bacio tutto diventa scuro, non letteralmente, il mondo per me perde il suo colore; Percy mi ha abbandonata così? Non ho capito bene perché ha cambiato idea, un secondo prima mi tiene stretta come se non ci fosse altro per cui lottare, un attimo dopo incrocia lo sguardo con Rachel e si arrende. Non so che pensare. Non faccio resistenza quando le guardie mi portano in una cella buia, guardo in basso, qualche lacrima scende dai miei occhi ma non emetto nessun suono. Vengo buttata a terra mentre chiudono la porta blindata. Mi guardo intorno trovando lo sguardo delle mie amiche

<<Che facciamo adesso?>> chiede spaventata Piper

<<Dobbiamo capire cosa vuole quel mostro da noi e poi scappare, Annie stai bene?>> chiede Talia guardandomi, annuisco piano e mi siedo accanto a loro, fuori è già sera quindi, senza dire una parola chiudo gli occhi e mi addormento, spero quasi di non svegliarmi più.

La mattina, praticamente all'alba tre divise vengono lasciate dentro la nostra cella, che a guardarla di giorno è una stanza piuttosto modesta, senza nemmeno un letto ma con tre armadietti e tre scrivanie dotate di spazzole e trucchi. Mi alzo debolmente mentre osservo le pareti bianche e gli ornamenti rossi.

<<Indossatele e venite al padiglione principale in 10 minuti se non volete avere problemi.>> dice risoluta la guardia, Talia fa per rispondere ma la blocco e scuoto la testa. Quando lo scagnozzo di Leandro se ne va sbuffiamo tutte e tre e ci cambiamo. La divisa è un vero insulto alle donne: è nera e bianca come quella delle cameriere mortali, ma è troppo corta dietro e troppo scollata davanti, coprendo il minimo indispensabile. Ci hanno costrette ad indossare anche calze a rete e ballerine scomode.

Sono quasi passati i minuti quindi andiamo alla ricerca del famoso padiglione. Inutile dire che ci perdiamo immediatamente, nessuna di noi ha visto la strada che abbiamo fatto ieri sera, tropo impegnate a sentire i nostri cuori spezzarsi. Per fortuna un'altra ragazza esce dalla sua stanza e ci guarda confusa, poi punta gli occhi su di me e sospira, i suoi capelli sono stranamente azzurri, raccolti in uno chignon, gli occhi azzurri come un lago, è molto chiara di carnagione, indossa la nostra stessa divisa ma il suo corpo è meno muscoloso dei nostri e più esile.

<<Voi dovreste essere le nuove ragazze. Mi dispiace che siate qui, sono Karol, volete una mano?>> dice gentile

<<Ciao Karol, io sono Piper, loro sono Talia e Annabeth, ci farebbe davvero comodo il tuo aiuto>> risponde la figlia di Afrodite. La ragazza fa un piccolo inchino e ci chiede di seguirla.

<<Ricordate bene questa strada, dovrete farla ogni mattina>>

Ci porta in una sala al centro del castello, dove sono riunite una decina di ragazze vestite come noi. Sono tutte in fila quindi ci uniamo a loro. Una guardia sta davanti a noi e distribuisce delle piccole pergamene con scritte delle mansioni da svolgere, passa davanti ad ognuna di noi e quando arriva davanti a Talia fa un sorrisino che la mora ricambia con uno sguardo omicida. Il problema è che questo gesto lo pago io, perché essendo l'ultima e subito dopo la figlia di Zeus la guardia mi sbatte la pergamena nello stomaco, sento che mi lancia un'occhiata quando sente i miei addominali ma sono ugualmente costretta a fare mezzo passo indietro. Apro la pergamena e leggo cosa dovrò fare nel corso della giornata: mi è toccato pulire il salone d'ingresso, non credo sia un grande problema. Mi giro verso le ragazze

<<Qual è il vostro compito?>> chiedo

<<Devo pulire il corridoio con i quadri, quello subito prima del salone>> dice Pip tranquilla

<<Uff, a me tocca il salone d'ingresso>> risponde Tals

<<Anche io il salone, andiamo in due ci metteremo pochissimo>> dico speranzosa, ma quando mi ritrovo ad entrare nella grande sala mi demoralizzo parecchio: è una sala a dir poco enorme, piena di tavoli con uno strato incredibile di polvere e ritratti ovunque. Sembra che nessuno entri in questa stanza da secoli, addirittura al centro è presente un tavolino con sopra un servizio da te ancora sporco

Percabeth- troveremo la nostra paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora