Pov. Mark
Una volta arrivato in quello strano castello fui costretto a lasciare Lary, e sì, lo so che non si chiama così, ma ormai per me è e rimarrà sempre questo il suo nome. Lasciarla andare con la consapevolezza di non sapere quando ci saremmo visti di nuovo fu difficile. Sapevo che era il nostro compito, sapevo che era la nostra missione e che salvare il campo era ed è la nostra priorità, eppure in quel momento volevo solo riprendermi la mia ragazza e lasciare tutti gli altri lì.
È solo questo che penso ora, mentre sto camminando piano per questo strano cortile, scortato da guardie ed attento a cosa fanno a Lary, cercando di vederla fino all'ultimo secondo. È già il tramonto, dopo esserci sorbiti tutto il discorso di Leandro su quanto sia furbo ad averci scoperti mi sento particolarmente nervoso. È solo un povero idiota che non sa che ci siamo consegnati di proposito. Ricordo ancora la sensazione della mano di Lary nella mia, pronta a trattenermi e a calmarmi. Ricordo il suo essere scoppiata a piangere che, seppur fosse una finzione, mi ha spezzato il cuore.
Vengo spinto dentro una strana cella, piccola, buia e sporca. Sento le voci di Percy, Jason e Luke nella cella di fronte. Spero che almeno Lary abbia avuto più fortuna e riesca a parlare con le ragazze prima di me. Magari avranno più tempo per escogitare un piano. Non avrei mai voluto partecipare ad una missione simile. In fondo non ho mai stretto alcun rapporto con Luke o gli altri. Non credo di aver mai parlato con Jason. Durante il poco tempo che ha passato al campo è sempre stato alla larga dai figli di Ares.
Ricordo che quando Luke era al campo io ero ancora molto piccolo. Con gli anni, principalmente gli ultimi che ha passato al campo, è cominciata una sorta di sfida tra noi su ci riusciva a conquistare più ragazze. Oggi quasi mi vergogno a raccontarlo, in quel periodo mi sentivo il ragazzo migliore di sempre, almeno fin quando ho incontrato lei. Lary. È stata capace di farmi aprire gli occhi ed ora lei ci sta male quando qualcuna le dice che sono stato con lei. Se potessi tornare indietro probabilmente questa sarebbe una delle cose che cambierei della mia vita.Noto che c'è qualcuno nella stanza, sento i respiri. Sento che non stanno dormendo. Mi giro verso di loro contraendo ogni muscolo che, modestamente, non è poco.
<<Chi c'è?>> dico duro, due ragazzi si fanno avanti. Hanno qualche livido addosso e sul viso, segno che hanno avuto una rissa da poco.
<<Potremmo farti la stessa domanda.>> dice uno. Ha i capelli biondi platino e gli occhi castani
<<Mi chiamo Mark. Non ti serve sapere altro.>> dico. L'altro ragazzo si avvicina, squadrandomi, lui ha i capelli neri e gli occhi castani.
<<Io sono James, lui è Nicolas>> dice il biondo facendo poi cenno all'altro. Annuisco. Non m'importa di loro. In quel momento entra timidamente una ragazza, sussulta a vederci lì, posa dei vassoi e scappa velocemente via. Guardo i ragazzi interrogativo
<<È la ragazza che ci porta da mangiare, di solito viene prima che torniamo, evidentemente oggi era in ritardo.>> risponde Nicolas, James mi guarda un po'
<<Sei il fidanzato della nuova ragazza di cui parlano tutti?>> mi irrigidisco al solo pensiero
<<Che intendi?>> dico freddo e duro
<<Da stamattina si parla di una ragazza arrivata oggi, dicono sia la più bella mai entrata qui, bionda, con grandi occhi azzurri, un fisico perfetto. Eppure in pochi l'hanno vista davvero>> dice tranquillo. Stringo i pugni.
<<Sì. È la mia ragazza. Vi conviene starle lontani.>> dico. Nessuno apre più bocca da quel momento.
La mattina dopo aprono le celle e ognuno di noi esce, dirigendoci verso un cortile simile ad un cantiere. Mi avvicino a Luke, Percy e Jason. Inizialmente sembra quasi che non mi riconoscono, poi è Percy a ricordarsi di me.
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Percabeth- troveremo la nostra pace
FanfictionDopo la guerra contro Gea, i sette tornano lentamente alla loro vita di sempre; ma un evento inaspettato e un sigillo scoperto dopo anni sconvolgernno ancora una volta la pace. Annabeth dovrà lottare contro il suo passato per trovare la soluzione a...