Epilogo

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Pov. Esterno

Al campo, pochi giorni dopo il ritorno di Piper e Jason, ormai ristabilitisi completamente, era arrivata una coppia di giovani che si presentavano come "amici di Annabeth e gli altri".
Piper e Jason riconobbero subito Karol e Avalon quando li videro, ma l'incontro fu tutt'altro che piacevole. I due nuovi amici insistevano sul fatto di mandare una squadra per aiutare Annabeth e il gruppo partito in missione. Sostenevano che Leandro fosse troppo forte e loro stessero rischiando troppo.
Nonostante ciò il Signor D si rifiutava di ascoltare qualsiasi richiesta, convinto che i semidei sono destinati a portare a termine una missione o morire nel tentativo.

Tuttavia ognuno di noi sa bene che i semidei, oltre ad un deficit dell'attenzione e all'iperattività, soffrono di un grave disturbo chiamato "mai ascoltare il Signor D". Così, durante la notte, Nico, Will, Piper e Jason partirono con Karol e Avalon per aiutare i propri amici.
Naturalmente non era un viaggio da poter fare a piedi, soprattutto perché immaginavano che ci sarebbero stati molto feriti, così "presero in prestito" il carro di Apollo, guidato dallo stesso Dio, che, scoperta la volontà dei sei giovani, aveva deciso che fosse più importante fare in modo che il suo carro non venisse graffiato, piuttosto che ascoltare la decisione del fratello Dioniso.

Nonostante la velocità del carro i ragazzi, più il Dio, arrivarono solo alla fine della battaglia.
Rimasero tutti stupiti dal disastro che si trovarono di fronte: Il castello era ormai ridotto ad un mucchio di macerie e rovine, il sangue copriva gran parte di esse. I corpi dei ragazzi erano sparsi in giro per il campo di battaglia, totalmente inermi.

<<Dobbiamo fare in fretta! Sono in pessime condizioni>> disse preoccupato Will, scendendo dal carro, seguito dagli altri.

Avalon si mise subito a lavoro, caricandosi Mark sulle spalle e portandolo verso il carro, che Apollo aveva modificato in modo da poter trasportare i ragazzi. In effetti sembrava quasi un'ambulanza.

Poi il Dio si avvicinò a Luke, portandolo nel carro. Nel frattempo Piper e Nico presero Talia, mentre Karol cercò di arrangiarsi a trasportare Annabeth. Avalon e Apollo portarono anche Percy al sicuro, mentre Will si occupò prima di recuperare Lacy e poi passò ognuno dei ragazzi in rassegna, decidendo se fosse il caso di intervenire subito o potessero aspettare di arrivare al campo.

Molti dei ragazzi ebbero bisogno di cure immediate, per esempio Mark, Percy e Lacy, i quali non davano segni da troppo tempo. Apollo, seppur consapevole di non poter interferire con le missioni dei semidei, decide di utilizzare i suoi poteri di medico per sanare la maggior parte delle ferite

<<Erano tutti a rischio di vita. Fossimo arrivati anche mezza giornata dopo per loro non ci sarebbe stato proprio nulla da fare.>> disse in sovrappensiero il Dio. Poi il gruppo di salvataggio si diresse di nuovo verso il campo.

Durante il viaggio Annabeth riprese momentaneamente i sensi, notando Percy vicino a sé e sorridendo a sentire le voci dei suoi amici che parlottavano tra loro. Diede un'occhiata ai suoi amici: Luke e Talia si tenevano la mano, con i visi rivolti uno verso l'altra. Lacy e Mark erano particolarmente vicini. Quasi abbracciati. Lei stringeva il braccio del ragazzo in un gesto protettivo. Infine Annabeth si fece spazio tra le braccia di Percy, poggiando il viso sul suo petto. Finalmente era finito tutto.

Nei giorni successivi al ritorno dei nostri eroi il campo fu addobbato prima per il funerale di Rachel, poi per festeggiare la vittoria.

Il corpo dell'ex oracolo venne riportato al campo grazie ai poteri di Lacy, solo dopo che ella si fosse ripresa dalle ferite.
Anche gli dei parteciparono alla cerimonia, sentendosi responsabili per il suo sacrificio. La rossa venne ricordata come un'eroina. Come la salvatrice del campo.
Già il giorno dopo Apollo si lamentava per quanto sarebbe stato difficile trovare un nuovo oracolo come lei. Promettendo di mettersi subito a lavoro.

Percabeth- troveremo la nostra paceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora